Serie TV | Netflix Recensione di Valentina Gerini. Stranger Things: una serie originale Netflix che sta riscuotendo un grande successo, un universo parallelo oscuro. Con la bravissima Winona Ryder.
Sci-fi, horror, fantascienza, paranormale. Stranger Things mescola perfettamente tutti questi generi, pur caratterizzando in maniera impeccabile ogni personaggio. Non si tratta di semplice horror, la serie intende narrare una vera e propria storia nella quale, talvolta, si deve fare i conti con una dimensione sconosciuta e spaventosa: il sottosopra.
Siamo negli anni '80 in una fittizia cittadina dell'Indiana, Hawkins. Un gruppo di bambini si ritrova sempre a giocare a Dungeons & Dragons e la loro vita si svolge normalmente, nello scantinato di casa, all'aria aperta, nei boschi, nei parchi e a scuola. Sono Mike, Dustin, Lucas e Will, e sono amici per la pelle. Insieme a loro, la serie racconta la storia della sorella di Mike, della madre di Will, del capo della polizia e di altri personaggi che divengono man mano sempre più presenti e importanti nella storia.
A Hawkins non è mai successo niente di strano, è un paesino remoto e tranquillo. Ma un giorno, senza spiegazione alcuna, Will sparisce. Ed è lì che la vera storia ha inizio. Viene catturato da qualcosa di oscuro, un'entità malvagia che viene da chissà dove. Inizialmente nessuno sa dare spiegazione alla scomparsa e uno strano laboratorio, che si trova proprio nei boschi di Hawkins, inscena la morte del ragazzino. La madre non crede alla sua morte e riesce a convincere anche il capo della polizia che qualcosa non va e sotto si nasconde qualcosa di diverso.
Inizia così un'indagine losca che li porta a conoscere una realtà orribile: un universo parallelo oscuro, buio e decisamente spaventoso che viene definito il sottosopra.
La storia, improbabile ma sempre ben narrata, è mantenuta viva dalla splendida caratterizzazione dei personaggi, delle loro personalità e delle loro relazioni affettive, amorose nonché dalle loro azioni nella vita di tutti i giorni. Un buon mix che tiene incollato il telespettatore fino all'ultimo episodio finora andato in onda. La serie, infatti, è ancora in produzione e lo scorso agosto i fratelli Duffer, ideatori e registi, hanno confermato che ci sarà una terza parte e, forse, anche una quarta.
I Duffer volevano omaggiare il cinema horror degli anni '80 e ci sono riusciti. La loro intenzione era quella di creare una serie che sembrasse realmente girata e prodotta in quegli anni tanto che non solo l'ambientazione risulta essere in quell'epoca ma anche la musica, la tipologia dei filmati scelti, focalizzandosi più sul terrore e la suspense che sullo splatter e il gore. Le scene sono paurose, non schifose. I colpi di scena ci sono e alcuni sono "da infarto", ma non costringono mai lo spettatore a girarsi dall'altra parte. L'orrore c'è, perché i mostri, quando arrivano e si fanno vedere, sono terrificanti, orribili e decisamente brutti. Ma non sono il punto focale della serie. Il punto focale sono tutte le cose strane che accadono a Hawkins, le "stranger things", a cui i protagonisti vogliono ormai trovare risposta, a costo di rischiare la vita.
Una serie decisamente consigliata a chi ama il cinema horror ma anche a chi ha amato E.T. L'extra terrestre, I Gonnies, il nuovo IT e Aliens.
Siamo negli anni '80 in una fittizia cittadina dell'Indiana, Hawkins. Un gruppo di bambini si ritrova sempre a giocare a Dungeons & Dragons e la loro vita si svolge normalmente, nello scantinato di casa, all'aria aperta, nei boschi, nei parchi e a scuola. Sono Mike, Dustin, Lucas e Will, e sono amici per la pelle. Insieme a loro, la serie racconta la storia della sorella di Mike, della madre di Will, del capo della polizia e di altri personaggi che divengono man mano sempre più presenti e importanti nella storia.
A Hawkins non è mai successo niente di strano, è un paesino remoto e tranquillo. Ma un giorno, senza spiegazione alcuna, Will sparisce. Ed è lì che la vera storia ha inizio. Viene catturato da qualcosa di oscuro, un'entità malvagia che viene da chissà dove. Inizialmente nessuno sa dare spiegazione alla scomparsa e uno strano laboratorio, che si trova proprio nei boschi di Hawkins, inscena la morte del ragazzino. La madre non crede alla sua morte e riesce a convincere anche il capo della polizia che qualcosa non va e sotto si nasconde qualcosa di diverso.
Inizia così un'indagine losca che li porta a conoscere una realtà orribile: un universo parallelo oscuro, buio e decisamente spaventoso che viene definito il sottosopra.
Riportare a casa Will è l'obbiettivo che la madre, interpretata da una bravissima Winona Ryder, si pone, così come se lo pongono i loro amici, e il fratello di Will.
Dunque ogni gruppo svolge, a insaputa degli altri, la propria indagine e si ritrova a dover combattere con questa sconosciuta realtà. Il gruppo dei bambini fa poi una conoscenza importante: Undici, detta Undi, una bambina dai poteri paranormali che è scappata dal laboratorio dove veniva sottoposta a continue torture, esperimenti e test, e che sarà fondamentale per la sconfitta - parziale - del mostro e di quella porta spazio-temporale che è l'accesso al sottosopra. Undici è un'adolescente strappata da una vita normale quando era neonata, vissuta in laboratorio. Parla poco, conosce quasi niente del mondo ma ha dei grandissimi poteri e quando li usa il suo naso sanguina.La storia, improbabile ma sempre ben narrata, è mantenuta viva dalla splendida caratterizzazione dei personaggi, delle loro personalità e delle loro relazioni affettive, amorose nonché dalle loro azioni nella vita di tutti i giorni. Un buon mix che tiene incollato il telespettatore fino all'ultimo episodio finora andato in onda. La serie, infatti, è ancora in produzione e lo scorso agosto i fratelli Duffer, ideatori e registi, hanno confermato che ci sarà una terza parte e, forse, anche una quarta.
I Duffer volevano omaggiare il cinema horror degli anni '80 e ci sono riusciti. La loro intenzione era quella di creare una serie che sembrasse realmente girata e prodotta in quegli anni tanto che non solo l'ambientazione risulta essere in quell'epoca ma anche la musica, la tipologia dei filmati scelti, focalizzandosi più sul terrore e la suspense che sullo splatter e il gore. Le scene sono paurose, non schifose. I colpi di scena ci sono e alcuni sono "da infarto", ma non costringono mai lo spettatore a girarsi dall'altra parte. L'orrore c'è, perché i mostri, quando arrivano e si fanno vedere, sono terrificanti, orribili e decisamente brutti. Ma non sono il punto focale della serie. Il punto focale sono tutte le cose strane che accadono a Hawkins, le "stranger things", a cui i protagonisti vogliono ormai trovare risposta, a costo di rischiare la vita.
Una serie decisamente consigliata a chi ama il cinema horror ma anche a chi ha amato E.T. L'extra terrestre, I Gonnies, il nuovo IT e Aliens.
Valentina Gerini Dopo la maturità scientifica e uno studio approfondito della lingua inglese inizia a lavorare all’estero. Le sue più grandi passioni sono i viaggi e la scrittura. Dei viaggi ne ha fatto la sua professione, diventando accompagnatrice turistica; della scrittura il suo hobby, occupandosi degli articoli di copertina per un mensile dedicato alle storie di paese. Volevo un marito nero, 0111Edizioni. La notte delle stelle cadenti, Lettere Animate. |
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