Gli scrittori della porta accanto

Duilio Paiano presenta: Protagonisti della storia e della cultura di Capitanata

Duilio Paiano presenta: Protagonisti della storia e della cultura di Capitanata

Presentazione Libri Intervista a cura di Silvia Pattarini. Duilio Paiano presenta il saggio storico Protagonisti della storia e della cultura di Capitanata (Edizioni del Poggio): «L’umanità che trasuda dalle vicende personali dei 30 personaggi contribuisce a farli percepire, al di là della gloria e dell’affermazione professionale, come amici o come vicini della porta accanto».

Duilio Paiano, giornalista e scrittore, è nato a Maglie (Lecce) ma vive a Foggia da oltre quarant'anni.
Ha lavorato a lungo nel mondo dell'informazione locale: tra gli altri incarichi, è stato direttore responsabile di Teleradioerre, caporedattore del Giornale d'Italia per la provincia di Foggia, redattore del quotidiano Puglia, direttore responsabile di numerosi periodici a contenuto culturale. Attualmente dirige Il Provinciale e Il Rosone, organi d'informazione delle Edizioni del Rosone di Foggia.
Cittadino onorario di Faeto dall'anno 2011, ha anche diretto Il Provenzale, periodico della minoranza francoprovenzale di Faeto e Celle di San Vito.
Come scrittore, attraverso saggi, ricerche e studi, si è interessato alla storia e alle tradizioni del territorio.
Le sue opere più recenti sono: Tempi, pagine di cronaca tra secondo e terzo millennio (2010), Itinerari faetani (2011), Voci e volti della cultura dauna (2013), Quando a scuola andavo in bicicletta (2014), Come un aquilone (2015), Utopia, il naufragio della speranza (2017), Chi racconterà il mio domani... (2019).
Numerosi suoi saggi sono stati pubblicati su riviste a carattere prevalentemente culturale.
Vincitore di concorsi letterari nazionali e destinatario di menzioni e segnalazioni d'onore e speciali per la narrativa e la poesia.
Già socio dell'Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano.


Protagonisti della storia e della cultura della Capitanata

Protagonisti
della storia e della cultura della Capitanata

di Duilio Paiano
Edizioni del Poggio
Saggio
ISBN 979-12-80156-13-6
cartaceo 25,00€

Quarta

Protagonisti della storia e della cultura di Capitanata è una raccolta di biografie di uomini e donne che con il loro impegno hanno dato lustro alla nostra terra. È un'ideale passerella dove sfilano uno dietro l'altro personaggi illustri che si sono distinti nell'arte, nell'economia, nella musica, nel teatro, nello sport, nella politica, nella storia, nella religione, la cui fama è andata ben oltre i confini della Capitanata.
La preziosità di questo libro è data dalla ricchezza di informazioni sul nostro passato e sulla nostra storia recente che si ricavano dalla lettura delle biografie narrate con sapienza e profondità, tali da poter essere considerate veri e propri capolavori capaci di illuminare il cammino di una comunità non sempre conscia della grandezza di alcuni suoi figli.


L'autore racconta



Benvenuto sul web magazine culturale Gli scrittori della porta accanto. Entriamo subito  nel vivo di questa intervista: presentati ai nostri lettori, chi è Duilio Paiano?

Sono laureato in Scienze geologiche e in virtù di questa laurea ho insegnato Scienze naturali nelle Scuole secondarie di II grado. Alla mia professione di docente ho affiancato da subito la seconda attività che, per la verità, è sempre stata la mia vera passione: il giornalismo e la scrittura. Ho al mio attivo collaborazioni giornalistiche con diversi quotidiani e riviste, soprattutto a carattere culturale. Di alcune di queste sono stato anche direttore. Ho svolto attività giornalistica anche nelle televisioni locali e sono stato direttore responsabile per diversi anni dell’emittente Teleradioerre di Foggia. La scrittura mi ha sempre appassionato, in tutte le sue forme, anche se prediligo la ricerca e, quindi, la saggistica. Tuttavia, oltre ai saggi, ho pubblicato anche un romanzo, una silloge poetica, un libro di racconti: insomma, mi piace cimentarmi con la scrittura a 360 gradi benché, come detto, la saggistica rimanga al primo posto nelle mie preferenze.

Come è nata l’idea di scrivere Protagonisti della storia e della cultura di Capitanata? Stavi già facendo delle ricerche in merito ai "protagonisti"?

Sì, in effetti avevo in corso una collaborazione con la rivista Pianeta cultura delle Edizioni del Poggio: per ogni numero inviavo il profilo di un personaggio tra i più noti e i meno noti della storia e della cultura di Capitanata. Col trascorrere del tempo, moltiplicandosi le biografie, è scattata l’idea di incrementare le mie ricerche e di raggiungere un numero che consentisse una pubblicazione autonoma comprensiva delle biografie già pubblicate e di quelle scritte in funzione del saggio. È nato così Protagonisti della storia e della cultura di Capitanata.

Si tratta quindi di un saggio storico, una raccolta di biografie di personaggi che hanno reso grande Foggia e il territorio della Daunia. Ce ne vuoi parlare? Chi erano questi personaggi? In che campo si sono distinti? Quando?

Il mio saggio comprende ben trenta biografie di personaggi che hanno illustrato la Capitanata dal XV al XX secolo nel campo delle professioni, delle scienze, dell’arte, della letteratura, della musica, dell’imprenditoria. Sono personalità che hanno lasciato un’impronta forte del loro passaggio terreno, soprattutto lontano dalla terra natale, costruendo la loro fama nel resto d’Italia o addirittura in Europa. Per ciascuno di questi personaggi ho condotto una ricerca di primo livello, attingendo a fonti archivistiche o bibliotecarie ma mi sono preoccupato di consultare anche testi di autori che se ne sono occupati prima di me. Ho riportato brevi passaggi di queste opere che ho affiancato alle mie notizie e ai miei giudizi, nell’intento di consentire al lettore di fare una lettura comparata e, in definitiva, “costruirsi” in maniera autonoma un suo giudizio e una sua valutazione. Questo mio intendimento è chiaramente espresso nella prefazione per un atto di lealtà che sempre si deve al lettore che si accinge a confrontarsi con una tua opera.
Tra i trenta personaggi illustrati in oltre 400 pagine, vi sono nomi conosciutissimi quali il musicista Umberto Giordano; il sindaco di New York Fiorello La Guardia (il cui papà era originario di Foggia); l’economista Donato Menichella, Governatore della Banca d’Italia e uno degli artefici della ripresa del Paese dopo la Seconda Guerra Mondiale; il grande latinista italo-americano Joseph Tusiani; Nicola Zingarelli cui si deve l’omonimo, conosciutissimo Vocabolario della lingua italiana.
Accanto a questi, una serie notevole di personaggi meno conosciuti, o addirittura sconosciuti agli stessi concittadini della loro terra d’origine: Ralph De Palma, vincitore di Indianapolis e ritenuto l’uomo più veloce del mondo; Francesco De Robertis, ufficiale della Marina con la passione del cinema, antesignano del neorealismo, collaboratore di Roberto Rossellini; Francesco Rotundi, generale del Genio della Marina, progettista della nave scuola “Amerigo Vespucci”; Evemero Nardella, raffinato musicista che ha composto alcuni dei più famosi brani della canzone classica napoletana, in sodalizio con Libero Bovio, Salvatore Di Giacomo ed Ernesto Murolo; Giuseppe Telfener, imprenditore geniale e lungimirante, progettista e costruttore della linea ferroviaria New York-Città del Messico, uomo di fiducia dei Savoia da cui acquisto Villa Ada, a Roma; Alessandro Minuziano, colto editore e stampatore che operò nel XV secolo dando un impulso decisivo allo sviluppo dell’editoria; Enrico Radesca, musicista che prediligeva il genere della monodia che, qualche decennio dopo, sarebbe sfociata nel melodramma.
E potrei continuare con una serie accattivante di storie, tutte interessanti e sorprendenti. Tutte storie che hanno avuto inizio a Foggia o nella sua provincia, in Capitanata.

Secondo te Protagonisti è un libro che si potrebbe annoverare nel genere di letteratura delle radici?

Certo che sì. Uno degli intendimenti, tra i tanti che hanno guidato il mio impegno, è stato proprio quello di esaltare l’importanza delle radici, il senso di appartenenza, l’indispensabilità del culto delle origini. Potrà apparire strano, o forse voler andare contro corrente, esaltare questi valori in un regime di ineludibile e galoppante globalizzazione. Invece, sono proprio le radici a salvarci dallo straniamento che ci coglie in un mondo globalizzato e caotico che non offre punti di riferimento certi. Il pensiero di un “porto” sicuro cui poter approdare dopo aver navigato, materialmente o virtualmente, attraverso l’universomondo, ci incoraggia e ci garantisce un sollievo spirituale a cui non possiamo rinunciare.
C’è, poi, anche un altro aspetto, tutt’altro che secondario: quello della memoria che noi tutti dobbiamo a chi ci ha preceduti. A questi personaggi dobbiamo guardare con orgoglio, facendo esercizio di conoscenza, prima, e di riconoscenza, poi. Ma dovremmo anche essere capaci di trasmettere questa memoria alle giovani generazioni affinché le orme lasciate dai nostri padri non vengano cancellate dalla polvere dell’oblio.

È possibile raccontare la storia attraverso le biografie?

Sono convintissimo che la storia “debba” essere raccontata attraverso le storie perché ognuna di esse appartiene a un contesto più ampio. Se i programmi di storia delle nostre scuole prevedessero di cominciare col conoscere gli “eroi” del nostro territorio per poi allargare gradualmente l’orizzonte delle conoscenze, si renderebbe il suo studio più interessante, con risultati di apprendimento più efficaci di quanto non lo siano oggi. La grande storia altro non è se non un intreccio combinato di storie “minori”, ma non per questo meno importanti e significative. L’aggettivo “minori” non vuole essere una diminutio, tutt’altro!

Dalla lettura delle biografie dei personaggi si ricavano tante informazioni sul nostro passato ma anche sulla nostra storia recente: qual è il protagonista che ti ha coinvolto di più, e perché?

Forse non c’è un protagonista che mi ha coinvolto più degli altri. Tutti mi hanno ugualmente “preso” e, in qualche caso, anche emozionato. Potrei rispondere, però, che i protagonisti meno conosciuti, quelli che anche per me sono stati una sorpresa e una scoperta insieme, hanno lasciato un segno particolare sul mio animo e sulla mia coscienza. Ciò che mi appare inspiegabile è l’atteggiamento delle persone e delle istituzioni che in alcuni casi letteralmente trascurano, o ignorano, donne e uomini a cui dovrebbero (e dovremmo) essere grati. La conoscenza di queste storie può far scattare l’orgoglio dell’appartenenza e della discendenza, stimola tutti a sviluppare un sentimento di gratitudine e, soprattutto, a operare per essere all’altezza della loro fama. Solo sulla spinta di questi sentimenti la memoria diventa volano potente per un continuo miglioramento e sviluppo delle nostre realtà e delle condizioni di vita dei popoli che le abitano.

Qual è l’aspetto del tuo libro che ti piace di più e vorresti che il pubblico apprezzasse?

Lo studio e l’approfondimento della conoscenza di questi personaggi mi ha stimolato prima di tutto il senso dell’appartenenza e la necessità di coltivare l’orgoglio delle radici. Ma c’è un secondo aspetto, che accomuna gran parte dei miei “protagonisti”, che mi ha piacevolmente coinvolto: l’umanità che trasuda dalle vicende personali di ciascuno e che contribuisce a farli percepire, al di là della gloria e dell’affermazione professionale, come amici o come vicini della porta accanto.
Riferisco soltanto un esempio, lasciando ai lettori il piacere della scoperta per tanti altri presenti nel libro. Joseph Tusiani, grande latinista e italianista nato a San Marco in Lamis (FG) nel 1924 e trasferitosi negli USA dopo aver conseguito la laurea in Lettere a Napoli, apparteneva a una famiglia poverissima. Papà Michele, calzolaio, mamma Maria, sarta ma in realtà donna tuttofare, non riuscivano a portare avanti la famigliola con i loro miseri guadagni, cosicché Michele si convinse a emigrare negli USA prima ancora che Giuseppe (poi diventato Joseph, come vedremo) nascesse. Il piccolo Giuseppe, intanto, dimostrava passione e attitudine per gli studi, e dopo aver conseguito brillantemente la laurea in Lettere, era l’anno 1947, con mamma Maria decisero di raggiungere il papà in America. A 24 anni dalla sua partenza da San Marco in Lamis. Soltanto allora Giuseppe-Joseph poté conoscere suo padre e pronunciare per la prima volta la parola “papà”. E Maria, dopo 24 anni, poté riabbracciare il suo Michele.
La storia, riassunta in poche parole ma ampiamente riportata nel libro, è esemplificativa delle vicende umane che hanno accompagnato gran parte dei nostri protagonisti, prima ancora di quelle professionali che hanno dato loro lustro e fama. Ecco, questo è, per ritornare alla domanda, l’aspetto che mi sta più a cuore e che coltivo con delicatezza e rispetto.

La domanda che non ti ha mai fatto nessuno…

Deluderò la mia cortese interlocutrice affermando che non ho nella mia mente domande che attendo mi vengano fatte. Sono abituato, per storia personale e per attività lavorativa (soprattutto quella giornalistica) a fare domande e a dare risposte sui problemi della collettività, dalla cultura alla cronaca. Da curioso quale sono, mi scopro spesso a farmi domande a cui cerco di dare risposte, approfondendo o semplicemente ragionando tra me e me. Ritengo sia un atteggiamento che aiuta a crescere. Se devo essere sincero, però, la domanda che non mi ha mai fatto nessuno è proprio questa della mia intervistatrice. Nessuno, infatti, mi ha mai chiesto “Qual è la domanda che non ti ha mai fatto nessuno?”. Forse per questo sono stato costretto a eluderla, mi ha colto impreparato.

In realtà non sono affatto delusa, bensì lusingata di averti fatto la domanda che non ti ha mai fatto nessuno! La tua risposta mi ha spiazzato e divertito allo stesso tempo. Per finire: perché si dovrebbe leggere Protagonisti della storia e della cultura di Capitanata?

Credo che la risposta a questa domanda sia già in quelle date alle domande precedenti. Tuttavia, vorrei aggiungere ancora una motivazione che sposta l’attenzione dal passato (a cui appartengono i nostri personaggi) al futuro: mi piacerebbe che Protagonisti venisse letto dai più giovani perché imparino a essere orgogliosi della loro terra e perché si facciano cinghia di trasmissione dei valori e delle motivazioni che hanno animato i “trenta” del mio libro. Sarebbe come saldare un debito di riconoscenza e, nello stesso tempo, assicurare loro il perpetuarsi della memoria. Non è retorica, ma una necessità.

Ringraziamo tantissimo Duilio Paiano per averci presentato Protagonisti della storia e della cultura di Capitanata. Anche a nome dei nostri lettori, gli auguriamo in bocca al lupo per il suo libro e per i progetti futuri.



Silvia Pattarini






Ti siamo davvero riconoscenti per il tempo che ci hai dedicato. Se sei stat* bene in nostra compagnia, che ne dici di iscriverti alla NEWSLETTER SETTIMANALE per restare sempre aggiornat* sui nostri argomenti? Oppure potresti offrirci UN CAFFÈ o sostenerci acquistando i GADGET ispirati ai nostri libri. Te ne saremmo davvero grati!
Oppure potresti lasciarci un commento per farci sapere che ne pensi di questo articolo, il tuo feedback è davvero importante per noi.
NB: Gli autori non sono responsabili per quanto pubblicato dai lettori nei commenti ad ogni post. Tuttavia, verranno cancellati i commenti ritenuti offensivi o lesivi della immagine o della onorabilità di terzi, razzisti, sessisti, spam o che contengano dati personali non conformi al rispetto delle norme sulla Privacy e, in ogni caso, ritenuti inadatti a insindacabile giudizio degli autori stessi.

About Silvia P.

Il webmagazine degli scrittori indipendenti.
0 commenti

Posta un commento

<< ARTICOLO SUCCESSIVO
Post più recente
ARTICOLO PRECEDENTE >>
Post più vecchio
Home page

Parole chiave


Pubblicità
Abbonamento Audible Amazon




Libri in evidenza