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Canzoni come poesie: «Sogna ragazzo sogna» di Roberto Vecchioni

Canzoni come poesie: «Sogna ragazzo sogna» di Roberto Vecchioni

Musica Di Stefania Bergo. Dai versi alle note, quando le canzoni sono poesie: Sogna ragazzo sogna, dall'album omonimo del 1999. Il passaggio di staffetta dal vecchio al giovane, l'eredità di chi sa cosa può riservare la vita, un inno alla libertà individuale, l'esortazione a seguire sempre i propri sogni.

Una canzone che è una vera poesia, un messaggio commovente, il passaggio di staffetta dal vecchio al giovane, da chi la vita l'ha già vissuta e la conosce bene, a chi vi si affaccia con inesperienza ed entusiasmo.
Sogna ragazzo sogna è stata uno dei duetti più emozionanti sul palco di Sanremo di quest'anno, quello tra Roberto Vecchioni, appunto, e Alfa, un rapper italiano di 23 anni. La canzone calzava perfettamente a entrambi, nella teatralità con cui l'hanno proposta al pubblico: Vecchioni che si fa indietro e spinge avanti Alfa affinché concluda l'esibizione col suo verso, Alfa visibilmente commosso per la consapevolezza di avere di fianco un mostro sacro della musica italiana, un maestro di mestiere e di vita.

Sogna ragazzo sogna è l'eredità di chi sa cosa può riservare la vita.

Vecchioni incoraggia il ragazzo della sua canzone a non lasciarsi abbattere dalle «parole rosse come il sangue» o «nere come la notte», a non piegarsi alla ragione del più forte. Con parole incisive e penetranti, lo esorta  a credere in se stesso, a stringere i pugni e a non lasciarsi sconfiggere dalle avversità, dalle sfide, nemmeno quando la realtà sarà crudele e ingiusta.
In un mondo spesso dominato dalla razionalità e dalla logica, Vecchioni ricorda al protagonista – e a tutti noi – che i sogni sono la linfa vitale dell'animo umano, danno valore alla vita stessa, possono trasformare la realtà e ci sostengono anche nei momenti più bui. Non vanno mai abbandonati – «Non lasciarlo andare, sogna fino in fondo».

Sogna ragazzo Sogna è anche un inno alla libertà individuale.

Ci invita a non lasciarci piegare dalle convenzioni sociali o dalle aspettative degli altri, ma a seguire i nostri sogni fino in fondo, a prescindere da ciò che gli altri possano dire o pensare. È un messaggio di emancipazione e di fiducia in se stessi, che risuona con forza in un mondo che spesso cerca di imprigionare gli individui in schemi prestabiliti. L'importante è non stare mai fermi alla stazione. Nemmeno quando a fermarci è il dolore per un amore finito.
Perché, nonostante le difficoltà, la vita è una preziosa, unica opportunità cui aggrapparsi con le unghie. Perché è troppo breve, ed è proprio quando sta per sfuggire via che ci si rende conto di quanto sia preziosa – «La vita è così grande, che quando sarai sul punto di morire, pianterai un ulivo, convinto ancora di vederlo fiorire».

Roberto Vecchioni parla alle nuove generazioni. Ma anche al ragazzo che è stato.

Quello che vorremmo abbracciare, tornando indietro nel tempo, per dirgli tutto quello che sappiamo, tutto quello che è venuto dopo.
E poi, dopo aver condiviso la saggezza, non resta che passarlo, il testimone, invitando i giovani a contribuire col proprio verso – «Ti ho lasciato un foglio sulla scrivania, manca solo un verso a quella poesia, puoi finirla tu».

Sogna ragazzo sogna: un album di Roberto Vecchioni (1999)

  1. Sogna ragazzo sogna
  2. Vorrei essere tua madre
  3. Vedrai
  4. Canzone per Alda Merini
  5. I commedianti
  6. Alamo
  7. Incubi ricorrenti del sognatore Olsen
  8. Ho sognato di vivere
  9. Ritratto di signora in raso rosa
  10. Il più grande spettacolo del mondo



Sogna ragazzo sogna di Roberto Vecchioni

Compositore: Roberto Vecchioni
Testo: Roberto Vecchioni
E ti diranno parole rosse come il sangue
Nere come la notte
Ma non è vero, ragazzo
Che la ragione sta sempre col più forte
Io conosco poeti
Che spostano i fiumi con il pensiero
E naviganti infiniti
Che sanno parlare con il cielo
Chiudi gli occhi, ragazzo
E credi solo a quel che vedi dentro
Stringi i pugni, ragazzo
Non lasciargliela vinta neanche un momento
Copri l'amore, ragazzo
Ma non nasconderlo sotto il mantello
A volte passa qualcuno
A volte c'è qualcuno che deve vederlo

Sogna, ragazzo, sogna
Quando sale il vento
Nelle vie del cuore
Quando un uomo vive
Per le sue parole
O non vive più

Sogna, ragazzo, sogna
Non lasciarlo solo contro questo mondo
Non lasciarlo andare sogna fino in fondo
Fallo pure te

Sogna, ragazzo, sogna
Quando cade il vento ma non è finita
Quando muore un uomo per la stessa vita
Che sognavi tu

Sogna, ragazzo, sogna
Non cambiare un verso della tua canzone
Non lasciare un treno fermo alla stazione
Non fermarti tu

Lasciali dire che al mondo
Quelli come te perderanno sempre
Perché hai già vinto, lo giuro
E non ti possono fare più niente
Passa ogni tanto la mano
Su un viso di donna, passaci le dita
Nessun regno è più grande
Di questa piccola cosa che è la vita
E la vita è così forte
Che attraversa i muri per farsi vedere
La vita è così vera
Che sembra impossibile doverla lasciare
La vita è così grande
Che quando sarai sul punto di morire
Pianterai un ulivo
Convinto ancora di vederlo fiorire

Sogna, ragazzo, sogna
Quando lei si volta
Quando lei non torna
Quando il solo passo
Che fermava il cuore
Non lo senti più

Sogna, ragazzo, sogna
Passeranno i giorni
Passerrà l'amore
Passeran le notti
Finirà il dolore
Sarai sempre tu

Sogna, ragazzo, sogna
Piccolo ragazzo
Nella mia memoria
Tante volte tanti
Dentro questa storia
Non vi conto più

Sogna, ragazzo, sogna
Ti ho lasciato un foglio
Sulla scrivania
Manca solo un verso
A quella poesia
Puoi finirla tu

E dall'esibizione di Sanremo, il verso del ragazzo è stato questo:
Lo voglio scrivere, cancellare e riscrivere
Strappare delle pagine e usare dell’inchiostro invisibile
Per poterlo nascondere e non lasciarne traccia
Non so se sarà poesia oppure solo carta straccia
In fondo c’ho 20 anni ma sai che cosa sento?
Ho tutta la vita davanti eppure sto perdendo tempo
C’è chi corre perché scappa poi chi corre perché insegue
Io corro perché è solo quello che mi fa stare bene
Salgo sopra questo palco per giocare con la vita
Ma se poi mi si spezza il fiato, se mi si spezza la matita?
Più in basso è il punto di partenza, più alta è la salita
Ma spero che il panorama, valga tutta sta fatica
Non so che cos’è l’amore, ma a volte lo percepisco
In un tramonto uno sguardo un disco
E se mi guardo attorno, penso che son fortunato
Non so chi ha creato il mondo ma so che era innamorato



Lyrics powered by LyricFind.
Immagine di copertina: screenshot del video.


Stefania Bergo


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