Gli scrittori della porta accanto

[Libri] "La città interiore", di Mauro Covacich e "Il corpo del reato" di Carlo Bonini, mini recensioni di Beatrice Rurini

[Mini Book Review]

La città interiore, di Mauro Covacich, La nave di Teseo, 2017. Un intrigo interculturale di storia, filosofia, geografia, politica e spionaggio.

A metà tra il romanzo e l'autobiografia, Mauro Covacich mischia la storia della Trieste della liberazione con le storie dei personaggi che l'hanno abitata, vissuta. 
Cos'è Trieste se non una città che contiene mille città? Una per ogni persona che vi abita e Covacich ne ha riportate e ricostruire alcune: la sua, quella di un ragazzo studente di filosofia che bazzica tra le aule dei professori (Gianotti, Magris e la Venissi tanto per citarne qualcuno) e ogni lezione è una tappa. Quella di suo padre, nato italiano al di là del confine, ma considerato straniero in patria. Quella della nonna proveniente dal sud, unica scrittrice ma illetterata che lascia le sue piccole memorie in un quadernetto verde. Quella di Kafka, che cerca la riconciliazione col mondo.
Una ricostruzione filosofica, congetturale e psicologica di come ci si senta a vivere in un posto di confine, dove chi sta di qua ti considera estraneo e chi vive dall'altra parte ha nei tuoi confronti delle pessime opinioni. 
Ambiguità è la parola d'ordine in costante revisione.

È il 4 aprile 1945. Un bambino sta trasportando una sedia tra le macerie della città liberata dai nazifascisti ed è diretto al comando alleato, dove lo attende suo padre – dal cognome vagamente sospetto, Covacich – sottoposto a un interrogatorio. E quella sedia potrebbe scagionarlo. 
Sempre Trieste, 5 agosto 1972. I terroristi di Settembre Nero hanno fatto saltare due cisterne di petrolio. Un bambino, Mauro Covacich, tra le gambe di suo padre (il bambino che trascinava la sedia ventisette anni prima nella Trieste liberata), contemplando le colonne di fumo dalle alture carsiche sopra la città, chiede: “Papà, semo in guera?”
Mauro Covacich torna nella sua Trieste, con un libro dal ritmo incalzante, avventuroso romanzo della propria formazione, scritto con la precisione chirurgica di un analista di guerra e animato dalla curiosità di un reporter. La città interiore è la cartografia del cuore di uno scrittore inguaribilmente triestino; è il compiuto labirinto di una città, di un uomo, della Storia, che il lettore percorre con lo stesso senso di inquieta meraviglia che accompagnava quel bambino del 1945 e quello del 1972; un labirinto di deviazioni e ritorni inaspettati, da cui si esce con il desiderio di rientrarci.

di Mauro Covacich | La nave di Teseo | Narrativa
ISBN 978-8893441070 | ebook 9,99€ | cartaceo 14,45€


Il corpo del reato, di Carlo Bonini, Feltrinelli, 2016. La morte di Stefano Cucchi, un fatto di cronaca che ha segnato una generazione, una vicenda simbolo. La violenza del Potere, la fragilità dello Stato, il pericolo di finire nelle mani di uomini che indossano la divisa o il camice bianco.

Ci sono persone che parlano più da morti che da vivi...
Più che romanzo, più che inchiesta, una vera relazione di quello che è ancora il "caso Cucchi".
Partiamo dal cadavere, in questo caso, che per una settimana non ha potuto essere restituito ai familiari. Bisogna saper andare al di là del visibile, penetrare e cercare i segni che questo corpo, ormai spento, ci suggerisce e capire come sia arrivato ad essere tale.
Con metodo, pressante e senza retorica, Bonini raccoglie tutti gli atti ed espone il caso che ha seguito sin dall'inizio, quando la sorella di Cucchi ha cominciato a porsi un sacco di domande, ma soprattutto a fare le domande giuste e a tenere duro.
Lento nel riportare gli atti ma più incalzante nella parte romanzata, Bonini trae da questa vicenda uno dei più begli esempi di collaborazione tra giornalista e pubblico ministero, ponendo in evidenza quelle parti che hanno fatto da "tappo" alla storia e lasciando di stucco i familiari di Stefano. Poi (c'è sempre un poi), nell'omertà dei commilitoni, qualcosa si è rotto e ha permesso di fare chiarezza alla vicenda. Si arriva così a quella che è la parte finale: riaprire il caso e dare giustizia a chi giustizia chiede.
Nel frattempo altri casi si accavallano e giustamente la parte civile grida. La vita va avanti ma i casi di tortura si moltiplicano, come quello di Giulio Regeni. Ma questa è un'altra inchiesta...

Carlo Bonini, grande firma di “Repubblica”, attraverso la lettura di decine di migliaia di pagine di atti giudiziari, i colloqui con i familiari, lo studio delle perizie e controperizie medico-legali sulle cause della morte – e in questo libro, che è una vera e propria inchiesta civile raccontata con gli strumenti della narrazione più incalzante, mette al centro il testimone primo e ultimo della verità su quanto accaduto: il Corpo del Reato. Il cadavere di Stefano. Che svelerà le tappe del suo calvario attraverso gli occhi e la scienza di un medico che, per una coincidenza precisa come un responso, sarà lo stesso chiamato a interpretare i segni delle torture inflitte a Giulio Regeni, trucidato in Egitto e intrappolato in una storia oscura, così diversa e così simile a quella di Stefano Cucchi.
Perché è tempo di far parlare quel cadavere martoriato, di fargli raccontare quello che sa e che alcuni non avrebbero voluto che dicesse, e di spiegare a tutti noi, che forse non vorremmo ascoltare, quanto i nostri corpi siano alla mercé del Potere, dello Stato, della Storia.

di Carlo Bonini | Feltrinelli Editore | Inchiesta, narrativa non-fiction
ISBN 978-8807173103 | ebook 9,99€ | cartaceo 15,30€

Beatrice-rurini

Beatrice Rurini
Del 1969, sono appassionata di lettura e musica sin da piccola. Ho conseguito la maturità magistrale (senza insegnare), studiato pianoforte e violoncello. Lavoro come restauratrice d'arte. Sono sposata con prole e, soffrendo d'insonnia, mi appoggio alla lettura per evitare di stare con le mani in mano.


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