Un caffè con Claudio Bossi, ghostwriter e tra i più qualificati esperti italiani del famoso transatlantico, in tutte le librerie col suo saggio Titanic. Storia, leggende e superstizioni sul tragico primo e ultimo viaggio del gigante dei mari.
Ciao Claudio, mi permetto di usare questo tono confidenziale, poiché ho avuto l’onore anche di conoscerti personalmente, in circostanza di un evento legato ai nostri libri. Mi fa molto piacere averti qui con noi, è l’occasione giusta per presentarti al pubblico del nostro sito.
Per rompere il ghiaccio, lascia che ti offra, virtualmente, un caffè, un tè, una tisana, cosa preferisci?
Un cappuccino chiaro! Grazie.
Claudio un giornale autorevole, il Corriere della Sera, ti ha definito uno tra i più citati esperti storici a livello europeo in materia di Titanic, confermi?
Si sa che i giornali sono soliti enfatizzare, io personalmente mi reputo uno storico e basta!
Come e quando è nata questa tua passione sull’argomento Titanic?
La risposta è assai semplice e molto banale: l’interesse di un bimbo per un certo mistero, si è trasformato in grande rebus una volta che il bimbo è diventato uomo. Rimasi estasiato dalla visione del film “Titanic, latitudine 41° Nord” poi nel 1985 con il ritrovamento del relitto è scoccata la scintilla: ne dovevo sapere e sapere di più di quello che ne sapevano gli altri su questa magnifica e tragica storia.
Il Titanic ha speronato l’iceberg alle 23:40 del 14 aprile 1912 ed è affondato dopo centosessanta minuti. In quei centosessanta minuti credo sia andata in scena la rappresentazione dell’uomo nei suoi aspetti di ferocia, violenza ed anche di umanità ed eroismo. Mi sono sempre chiesto perché ci furono così tanti bambini di terza classe morti ed il loro numero fu superiore a quello dei passeggeri maschi di prima classe sopravvissuti. Allora, la vecchia regola del “Prima le donne ed i bambini” non è stata rispettata.
Ecco la differenziazione sociale, che è uno degli elementi caratterizzanti della tragedia del Titanic, è stato il movente che mi ha indotto a scrivere di questa storia.
“Titanic. Storia, leggende e superstizioni sul tragico primo e ultimo viaggio del gigante dei mari”. Questo capolavoro non è un romanzo, direi piuttosto un lavoro ineccepibile, ben curato e strutturato fin nei minimi dettagli, degno di un grande professionista, un vero e proprio documento storico corredato da stupende immagini d’epoca, particolarmente interessanti e amate anche dai bambini: tra i tuoi giovani fans anche mio figlio di 5 anni. Ma siamo sicuri che sia il tuo primo libro?
Si, è il mio primo libro nel senso che è il primo volume dove appare chiaramente il mio nominativo. Però, consentitemi, vanto un curriculum di tutto rispetto avendo collaborato e collaborando con grandi firme. Sono uno di quelli che oggi si definirebbero “ghostwriter”.
Il tuo prestigioso libro, che ho avuto il piacere di leggere e apprezzare, è uscito nel 2012, anno di decorrenza del centenario dell’affondamento. E’ stato un caso o una scelta editoriale mirata?
Oggi giorno le case editrici guardando solo ed esclusivamente al loro tornaconto economico. Quella del mio editore è stata una scelta mirata a cogliere nel segno e debbo dire (risultati alla mano) ha fatto centro!
Il tuo libro, nel momento in cui lo acquistai, era praticamente già un best seller, reperibile in tutte le migliori librerie. E’ piuttosto inusuale per un esordiente o emergente approdare ad una prestigiosa casa editrice, tu come sei riuscito a pubblicare con la catena Giunti? Svelaci il tuo segreto!
Nessun segreto di Pulcinella! E’ sin dai primi anni 2000 che pubblico le mie ricerche sul mio sito internet www.titanicdiclaudiobossi.com Le mie ricerche non si sono mai fermate, il sito lo aggiorno e lo arricchisco continuamente. Penso di aver fatto un bel lavoro. E questo non lo dico per vanteria ma lo asseriscono i miei oltre mille visitatori giornalieri, visitatori di ogni angolo del mondo. Sono appunto grato a chi entra nel mio sito e mi dimostra affetto e stima, a chi mi scrive anche solo per darmi dei suggerimenti, che sono gli stimoli essenziali per un ricercatore. Poi il mio lavoro ha riscosso l’interesse della Giunti De Vecchi ed ha pubblicato il volume oggetto di questa presentazione. Pubblicare il mio lavoro in forma editoriale è un sogno che si è realizzato.
So che hai cavalcato platee televisive importanti, come la trasmissione Voyager di Roberto Giacobbo e Superquark di Alberto Angela, per rifarci a quelle più recenti. In passato sei stato ospite in altre trasmissioni come Incontri sull’Arca del compianto Mino Damato, piuttosto che a La macchina del tempo di Alessandro Cecchi Paone e anche a Quark condotto da Piero Angela. Sono state esperienze interessanti e soprattutto ne hai tratto un buon ritorno di immagine?
Sono state esperienze di vita che mi hanno maturato dal punto di vista culturale. Avrebbero potuto essere molte di più ma impegni professionali (lavoravo come Responsabile Acquisti di una nota casa di moda fino a qualche anno fa, è solo da qualche anno che faccio lo scrittore a tempo pieno) mi hanno impedito di partecipare a diverse ribalte televisive. Debbo dire che certamente queste “luci” mi hanno permesso di farmi conoscere al grande pubblico. Ricordo ancora con immenso piacere quando ricevetti la telefonata di Piero Angela: lì per lì pensavo a presa in giro di qualche collega goliardico, ma poi quando Massimo Polidoro, d’altra parte dell’apparecchio, mi confermò che era tutto vero, stentavo crederci!
Qualche mese fa, una persona importante ti ha invitato negli Stati Uniti: vuoi dirci chi ti ha mosso l’invito e a che scopo? Com’è stata la tua esperienza oltreoceano?
E’ stata un’esperienza molto importante: il mio amico Robert Ballard, colui che 30 anni fa ha scoperto il relitto del Titanic, è stato l’artefice di tutto ciò. Sono stato invitato in California, a Santa Monica, a partecipare ad una convention tra i maggiori esperti in materia di Titanic. C’erano scienziati, oceanografi, scrittori, giornalisti, etc: io ero l’unico italiano presente! Partecipare ad un così alto livello è stato indubbiamente gratificante ma soprattutto stimolante. L’occasione giusta per nuovi aggiornamenti in materia, però nessuno mi ha ancora risposto, con convinzione, al mio quesito e cioè perché a distanza di oltre 103 dall’affondamento, negli archivi di stato inglesi giacciono ancora documenti secretati sulla vicenda Titanic! La mia risposta ce l’ho…
Chi è Claudio Bossi nella vita di tutti i giorni?
Penso di essere la persona meno indicata per rispondere a questa domanda. Forse il popolo di Facebook (a proposito questa la mia pagina: www.facebook.com/TITANICclaudiobossi ed invito tutti quelli che leggeranno questa intervista mettere il loro “Mi piace” ed i loro commenti) può rendersi conto che Claudio Bossi è una persona assolutamente normale. Anch’io porto mia figlia alla stazione, porto a passeggio il cane, qualche volta faccio il nonno di due splendide nipotine (figlia di mia figlia maggiore), oppure vado al negozietto del paese a prendere il pane etc… Sono sorpreso dai complimenti dei molti fan di questa pagina, considerato che la pagina non è altro che un diario che propone cose molto semplici, a volte persino banali, come il mio quotidiano.
Stai lavorando a nuovi progetti? Vuoi lasciarci qualche anticipazione?
Per il 2015, al momento che stiamo parlando, ho in corso di definizione almeno una decina di conferenze in Italia, sono stato invitato nel prossimo mese di aprile in Canada (anche qui per un ciclo di tre conferenze), ed ho in scaletta almeno una decine di presenze tra radio e televisioni. Soprattutto il prossimo autunno sarà nelle librerie un nuovo libro, scritto a più mani, sui disastri navali.
Grazie Claudio per avermi concesso questa intervista e per essere stato con noi nella nostra rubrica. Sicuramente anche il tuo nuovo libro sarà molto interessante e non voglio perdermelo, ne prenoto già una copia in fiducia!
In bocca al lupo per i tuoi progetti letterari futuri e contiamo di riaverti con noi per parlarci del tuo prossimo libro!
Silvia Pattarini |
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