Gli scrittori della porta accanto

Recensione autori emergenti "Con la mia valigia gialla"

CON LA MIA VALIGIA GIALLA >> scheda del libro  
di Stefania Bergo 
Zerounoundici Edizioni  
Mainstream | Narrativa non fiction 
ISBN   978-88-6307-515-1  
ebook 4,99€ | Amazon 
cartaceo 14,50€ | Amazon 

È un diario di viaggio autobiografico.
Stanca della superficialità di una vita nemmeno troppo tranquilla, Stefania decide di partire. Da sola. Casualmente, trova in internet i contatti di un'associazione che gestisce il St. Orsola, un ospedale in un'area rurale del Kenya, Matiri. E parte con una valigia gialla, poche aspettative, tanta curiosità e voglia di cambiare, non certo il mondo, ma almeno la sua piccola insignificante esistenza.
"Con la mia valigia gialla" è il racconto dei piccoli eventi quotidiani (solo apparentemente banali) accaduti in quelle tre settimane, conditi con una manciata di riflessioni dell'autrice sulle diverse abitudini e sulla cultura locali.
Contrariamente a quanto si pensi, però, non è un libro sul volontariato. Il volontariato è solo un dettaglio. L'intenzione dell'autore era di raccontare il viaggio, una piccolissima parte d'Africa, quella che lei ha conosciuto, diversa dalla miriade di altre facce di una terra magica, unica. Ne racconta le usanze locali, i profumi, i colori, i suoni, il quotidiano. Le emozioni. E ne ha dato una sua personale chiave di lettura, intervallando ai dipinti della natura le sensazioni restituite, i pensieri suggeriti, le domande che si è posta e che pone a chi vorrà leggere le pagine del suo libro e soffermarsi, come lei, a cercare una risposta.
Anche se spesso risposte non ce ne sono. E allora, più che di risposte si tratta di opinioni. Ecco perché questo libro non vuole insegnare nulla. E' un semplice mezzo messo a disposizione dall'autrice per far compiere al lettore lo stesso viaggio (anche se non sarà mai lo stesso) senza prendere un aereo, semplicemente con l'immedesimazione.

RECENSIONE


Quando si scrive una recensione il più delle volte si va alla ricerca di spunti efficaci ed immagini d'effetto che in qualche modo possano incuriosire e affascinare il potenziale lettore.
Nel caso del romanzo di Stefania Bergo, “Con la mia valigia gialla” non credo di aver bisogno di questi “effetti speciali” poiché è la storia stessa un meraviglioso dipinto autobiografico che, silenzioso come un battito d'ali di farfalla, ti penetra l'anima e la lascia palpitare fino ad una esplosione di emozioni vere ed intense.
L'autrice, si fa strumento di condivisione e chiede al lettore di fare lo stesso, per coinvolgerlo in una esperienza che le ha cambiato per sempre la vita.
Lo scenario è quello di Matiri, località sperduta del Kenya dove la protagonista si reca come volontaria per progettare un ospedale pediatrico e li incontra altri, che come lei sono alla ricerca di donare il proprio aiuto a chi ne ha veramente bisogno.
Stefania, Maurizio, Andrea, Giorgio, Speranza e gli altri che lottano ogni giorno per offrire se stessi uscendone in realtà arricchiti, vivono in profonda fratellanza, quella vera, non imposta dal legame di sangue ma quella che ti fa sentire protetto anche quando devi arrangiarti per mangiare e per lavarti, ma che in realtà ti fa sentire parte di una famiglia unita dalle esperienze e dai valori condivisi.
Le immagini di questo romanzo, che ancora scorrono vivide nella mia mente sono quelle di un Africa ricca di colori accessi e profumi forti.
C'è il Tamarindo, padre accogliente che assiste alle vicende dei volontari; c'è il pergolato che li ospita per i pasti ma che è prima di ogni altra cosa testimone silenzioso di confessioni sussurrate e riflessioni regalate alle stelle osservando di notte la magnifica vallata che li ospita.
Il pergolato che “ascolta” e vive con i protagonisti le ansie e le paure per le sorti dei pazienti che si avvicendano nell'ospedale Sant'Orsola dove operano i medici volontari.
Il susseguirsi di colori è una danza sensuale che riecheggia come il tam tam delle tribù e regala una descrizione suggestiva dell'Africa.
C'è il colore rosso della terra che “marchia” la protagonista imprimendo sul suo corpo e sulla sua anima un destino che la accompagnerà per sempre; il rosso del sangue che scorre per i poveri malati che vengono accolti con poche risorse ma che beneficiano dell'ingegno dei volontari àncora di salvezza nella maggior parte di situazioni di emergenza; c'è il giallo del sole, forte nelle giornate torride, quando i protagonisti trovano un po' di refrigerio facendo, imprudenti, un tuffo nel fiume dove scorre con estrema naturalezza la vita degli abitanti del luogo.
La netta sensazione che si trae dal romanzo “Con la mia valigia gialla” di Stefania Bergo è che in Africa non hai tempo di domandarti cosa senti, lo senti e basta.
Mentre vivi non puoi descrivere un evento né forse capirlo a fondo e lo farai dopo perché nel frattempo ne sono successi tanti altri che ti hanno occupato la mente, il cuore fin su nell'anima.
Se abitassi, in un altro luogo, saresti forse devastato per la ferocia con cui la vita e la morte ti passano accanto o sopra, travolgendoti, ma in Africa no, perché è tutto talmente vero, senza alcun filtro, alcuna finzione che hai gli strumenti forniti dalla Natura per sopravvivere ed uscirne più solido, arricchito.
Adoro le storie autobiografiche perché l'autore, che ha evidentemente la necessità di condividere con il lettore le sue esperienze, ti lascia entrare in “casa sua” facendosi ospite premuroso ed accogliente.
A volte rimani stupito dalla eccezionale sintonia virtuale che si instaura e così non puoi far altro che accomodarti e ringraziare di cuore per la bella opportunità ricevuta, il più grande dei doni, la condivisione!!!




Liliana Sghettini
Dottore Commercialista. Appassionata lettrice, si avvicina alla scrittura con alcune pubblicazioni di racconti brevi e scritti epistolari.
Impegnata nella scuola come rappresentante dei genitori, si interessa di pedagogia, didattica e psicologia.
Scrive recensioni, racconti, poesie e favole in compagnia di sua figlia, fonte inesauribile di ispirazione oltre che compagna di lettura.



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