Gli scrittori della porta accanto

Padri e figlie: la recensione

PADRI-E-FIGLIE



PADRI E FIGLIE

REGIA Gabriele Muccino 
PRODUZIONE Hilary Swank, Denise Di Novi, Alison Greenspan, Molly Smith
DISTRIBUZIONE 01 Distribution
SCENEGGIATURA Brad Desch
FOTOGRAFIA Shane Hurlbut
 MUSICA Paolo Buonvino
ANNO 2015

CAST
Russel Crowe, Amanda Seyfried, Kylie Rogers, Diane Kruger, Aaron Paul, Ryan Eggold





Jake è uno scrittore di successo con un Pulitzer al suo attivo, ha una bella moglie e una bambina adorabile. È un uomo realizzato, con una vita piena e soddisfacente ma, così, non sarà per sempre...

È una disattenzione alla guida che causerà la morte di sua moglie, una serie di problemi fisici e psicologici a se stesso e un trauma che inciderà sulla formazione di Katie, la sua bambina di cinque anni.
Jake si trova a soffrire di frequenti crisi epilettiche, tanto da mettere in dubbio la sua idoneità ad accudire sua figlia. Il neurologo ritiene che i suoi problemi siano di ordine psicologico e gli prescrive il ricovero in una clinica psichiatrica.
A malincuore, più per il bene di Katie che per il suo, decide di seguire il suo consiglio e si vede costretto ad affidare la bambina alle cure dei cognati: Elisabeth, sorella della compianta moglie, e suo marito John, ricco e affermato avvocato.
Il ricovero durerà un lunghissimo anno e, al suo ritorno, dovrà affrontare un’estenuante battaglia al fine di impedire ai cognati di ottenere l'affidamento di Katie. Loro, infatti, ritengono che lui non abbia i mezzi necessari per garantirle un’istruzione di prim'ordine e che non sia in grado di crescerla nel migliore dei modi, tant'è vero che le cure sostenute, pare non abbiano sortito alcun effetto sulla sua salute.
Per seguire Katie e contrastare le pretese dei suoi parenti, Jake si ritroverà quindi a dover stravolgere tutti i suoi ritmi e a dare fondo a ogni sua energia, sia fisica sia economica, e tutto sembrerà volgere al peggio...

Il film inizia con il mettere in primo piano la figura di Jake, uomo talentuoso e di successo, cui la vita mette in serbo delle prove oltremodo difficili. 

In un secondo momento, invece, la protagonista assoluta diventa Katie, oramai adulta, diventata una psicologa per i bambini disagiati. Lei stessa soffre di un grave problema emotivo per il quale rifugge ogni forma d'amore e si sente attratta e dipendente da incontri amorosi occasionali. Dalla sua complessa realtà, si viene trasportati, con vari flashback, al suo passato, a quando il padre la chiamava “patatina”, la confortava nei suoi momenti di intensa nostalgia per la madre, le prometteva che non l'avrebbe mai lasciata sola, o quando la teneva vicino, mentre batteva a macchina il libro “Padri e figlie” per lasciare traccia del loro profondo legame.
Sono dunque due le storie che questo film vuole raccontare: quella di un uomo il cui ruolo di padre diventa primario, costituendo la sua unica forza per contrastare le avversità della vita, non per sé, ma per ciò che di più caro ha al mondo. E quella di una bambina la cui infanzia, segnata da separazioni traumatiche, influirà sul decorso del suo futuro, facendoci comprendere quanto sia rilevante questo periodo per la formazione di una persona.



Il cast, nemmeno a dirlo, è eccezionale. Russel Crow è di una potenza espressiva unica. Brava Amanda Seyfried; nel suo bel volto si può leggere ogni sentimento che deve rappresentare. Valida anche l’interpretazione degli attori con parti minori, tra cui la sempre affascinate Jane Fonda, agente letterario di Jake, e Diane Kruger. Kylie Rogers, per me, è stata un'autentica rivelazione, con un'interpretazione ai massimi livelli, per nulla inferiore a quella dei suoi colleghi adulti e famosi.
Belle le musiche. Indicato, in una scena romantica, il sottofondo della canzone inedita “Amore mio” di Javonotti, oramai partner consolidato di Muccino. Il brano “Never give up” di Paolo Bovino rende perfettamente l'atmosfera nostalgica di una grande perdita; è coinvolgente e dolcemente triste.
Padri e figlie è un film che sa parlare al cuore, ne tocca le corde, pur tuttavia senza riuscire a entrarvi del tutto in profondità. Lascerà il suo ricordo per qualche tempo ma, forse, non ci resterà per sempre.



Di Muccino, ho visto solo quattro film e questa è la mia personale classifica:
1) Alla ricerca della felicità
2) Sette anime
3) Padri e Figlie
4) Quello che so dell'amore

Qual è la vostra?




Ornella Nalon
I miei hobby sono: il giardinaggio, la buona cucina, il cinema e, naturalmente, la scrittura, che pratico con frequenza quotidiana. Scrivo con passione e trasporto e riesco a emozionarmi mentre lo faccio. La mia speranza è di trasmettere almeno un po’ di quella emozione a coloro che leggeranno le mie storie.
Quattro sentieri variopinti”, Arduino Sacco Editore
Oltre i Confini del Mondo”, 0111 Edizioni
Ad ali spiegate”, Edizioni Montag
Non tutto è come sembra”, da 0111 Edizioni.


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