Questa è la storia di Sira, una bimba di undici anni che intraprende insieme con il padre e le sorelle, un viaggio della speranza dall'Egitto all'Italia salendo su uno dei tanti barconi a noi oramai noti dai tragici fatti di cronaca. Un viaggio condiviso con centinaia di profughi, uniti dalla stessa speranza, vera o falsa che sia, di una vita migliore, uniti dallo stesso destino e in fuga da una triste e dolorosa realtà.
Mi sono sempre interrogata, osservando le strazianti immagini del telegiornale, su quale fossero le ragioni per le quali delle povere anime decidessero di affidare la propria esistenza ad un gruppo di mercenari traghettatori per i quali la vita vale poco più di un pugno di soldi...
Forse la risposta a una delle tante domande l'ho letta tra le pagine del libro “Raghad, regina di Nertita” di Luana Silighini.
Mi sono sempre interrogata, osservando le strazianti immagini del telegiornale, su quale fossero le ragioni per le quali delle povere anime decidessero di affidare la propria esistenza ad un gruppo di mercenari traghettatori per i quali la vita vale poco più di un pugno di soldi...
Forse la risposta a una delle tante domande l'ho letta tra le pagine del libro “Raghad, regina di Nertita” di Luana Silighini.
RAGHAD, REGINA DI NERTITA di Luana Silighini ASIN B0164U79QC |
“Quando scappi via dalla guerra, quando sei un rifugiato, è la disperazione che ti porta a cercare qualcosa, altrove, per sopravvivere. Perché sopravvivere è lo scopo centrale della tua esistenza, in questa condizione. Anche se non sai dove ne a chi stai affidando la tua vita. L'unica certezza che hai è che quegli sciacalli aspettano altri immigrati e altri...altri ancora”
Sira però non è una profuga qualunque, no, non lo è perché è una bambina ed ha il diritto di vivere sperando per il futuro senza dover essere ammassata come carne al macello per guadagnarsi questa speranza. I bambini avrebbero diritto alla stabilità senza dover ondeggiare tra la vita e la morte come “le bottiglie di birra rotolano su e giù sbattendo sui piedi” dei tanti clandestini a bordo dei barconi.
Sira non è una profuga qualunque perché è malata di diabete e quindi il suo viaggio è ancor più duro e rischioso di quello di tutti gli altri. Ha con sé uno zainetto carico di indispensabili medicine che quotidianamente le consentono di lottare contro la sua malattia e di restare viva. Appena salita a bordo però, malgrado i tentativi di suo padre di custodirlo e proteggerlo, lo zainetto finisce in mare, compromettendo per sempre l'esito del viaggio della bambina che dopo cinque giorni morirà.
Cari lettori, lo so, avete avuto un sussulto al cuore e vi assicuro che è capitato anche a me quando ho scoperto dal prologo che questa storia sia ispirata ad un tragico fatto di cronaca avvenuto nel canale di Sicilia lo scorso luglio. Non dimenticate però, vi prego, che il racconto deve ancora iniziare e ricordate che questa è una favola e come ogni favola che si rispetti ci dà il diritto di sognare e qui inizia la storia...
Dopo cinque giorni di navigazione Sira muore e suo padre con il cuore straziato la affida alle acque del mare. Inizia così per lei il secondo viaggio, quello che la porterà nelle profondità più scure.
“Giù, giù, giù. Glu, glu, glu. Tra le mille bolle intorno al mio corpo e tra i mie capelli lisci e abboccolati sulle punte di colore caldo del miele. Non ti vedo più oramai, mentre scendo lentamente.”
Sira ha lasciato la sua famiglia per intraprendere una nuova vita nelle acque del Mediterraneo dove ad attenderla troverà tanti personaggi primo tra i quali Fii Fii Fii, un simpatico granchio che cerca di “svegliarla” quando la vede approdare nelle più remote profondità.
In sua compagnia, la bimba si troverà a suo agio fin dai primi istanti e con lui affronterà un altro viaggio che, passando per il mare grande, avrà come destinazione il mare piccolo, un luogo abitato da tante specie di creature marine che si aiutano a vicenda volendosi bene. Tutti loro diventeranno per Sira una seconda ed accogliente famiglia. Lei sarà dapprima perplessa di trovarsi in compagnia di granchi, pesci e delfini ma ben presto realizzerà che in fin dei conti riproducono in modo piuttosto fedele la realtà del mondo degli umani.
Fii Fii Fii, il suo Cicerone, sarà il più forte e coraggioso granchio che si possa mai incontrare e fino alla fine sarà per lei confidente ma anche maestro di vita. Le mostrerà che anche nelle profondità marine esiste la guerra ed anche lì le ragioni che la animano sono le stesse che animano le guerre degli umani.
Dopo il violento attacco al mare piccolo ad opera di temibili aragoste, comandate da una malvagia regina, Fii Fii Fii, prima di escogitare la riscossa per riappropriarsi della pietra rossa a loro ingiustamente sottratta dalle temibili aragoste, confida alla bimba alcune importanti riflessioni.
“Vedi Sira questa è solo una battaglia. Si la nostra battaglia che abbiamo dovuto attraversare, mia cara stella, è appena terminata con vinti e vincitori. Ma la guerra sai, con nuove battaglie ed altre ancora? Beh quella non avrà mai fine perché esiste nel cuore di ogni creatura vivente. Anche la più buona trova la sua unità in certi movimenti. Quindi Sira tira fuori tutto il coraggio che hai e preparati a una nuova tappa di questo lungo, tortuoso meraviglioso campo immenso chiamato vita.”
Il coraggioso granchietto continuerà nella sua missione combattendo fino alla fine con astuzia ed ingegno insegnando a Sira a non arrendersi ma soprattutto passandole il testimone per una missione ancor più importante che voi cari lettori scoprirete solo leggendo l'ultima parte di questa delicata ed appassionante favola.
Luana Silighini, giovane giornalista con un curriculum di tutto rispetto che vanta incarichi e collaborazioni con le principali testate giornalistiche italiane, si affaccia al panorama dell'editoria con un'opera prima con la quale ha saputo coniugare giornalismo puro, raccontando un fatto di cronaca nella sua sintetica drammaticità, con la più alta forma di ingegno creativo e realizzando una bellissima favola.
Ringrazio l'autrice per avermi invitato alla presentazione di questo suo lavoro, che si terrà a Roma domani 27 novembre, ma soprattutto la ringrazio per avermi dato l'opportunità di leggere un testo davvero originale per forma e contenuto.
Rivolgo anche sentiti ringraziamenti all'illustratrice Elisa Moriconi per l'ottimo contributo che ha reso questa favola un' opera completa.
Sira però non è una profuga qualunque, no, non lo è perché è una bambina ed ha il diritto di vivere sperando per il futuro senza dover essere ammassata come carne al macello per guadagnarsi questa speranza. I bambini avrebbero diritto alla stabilità senza dover ondeggiare tra la vita e la morte come “le bottiglie di birra rotolano su e giù sbattendo sui piedi” dei tanti clandestini a bordo dei barconi.
Sira non è una profuga qualunque perché è malata di diabete e quindi il suo viaggio è ancor più duro e rischioso di quello di tutti gli altri. Ha con sé uno zainetto carico di indispensabili medicine che quotidianamente le consentono di lottare contro la sua malattia e di restare viva. Appena salita a bordo però, malgrado i tentativi di suo padre di custodirlo e proteggerlo, lo zainetto finisce in mare, compromettendo per sempre l'esito del viaggio della bambina che dopo cinque giorni morirà.
Cari lettori, lo so, avete avuto un sussulto al cuore e vi assicuro che è capitato anche a me quando ho scoperto dal prologo che questa storia sia ispirata ad un tragico fatto di cronaca avvenuto nel canale di Sicilia lo scorso luglio. Non dimenticate però, vi prego, che il racconto deve ancora iniziare e ricordate che questa è una favola e come ogni favola che si rispetti ci dà il diritto di sognare e qui inizia la storia...
Dopo cinque giorni di navigazione Sira muore e suo padre con il cuore straziato la affida alle acque del mare. Inizia così per lei il secondo viaggio, quello che la porterà nelle profondità più scure.
“Giù, giù, giù. Glu, glu, glu. Tra le mille bolle intorno al mio corpo e tra i mie capelli lisci e abboccolati sulle punte di colore caldo del miele. Non ti vedo più oramai, mentre scendo lentamente.”
Sira ha lasciato la sua famiglia per intraprendere una nuova vita nelle acque del Mediterraneo dove ad attenderla troverà tanti personaggi primo tra i quali Fii Fii Fii, un simpatico granchio che cerca di “svegliarla” quando la vede approdare nelle più remote profondità.
In sua compagnia, la bimba si troverà a suo agio fin dai primi istanti e con lui affronterà un altro viaggio che, passando per il mare grande, avrà come destinazione il mare piccolo, un luogo abitato da tante specie di creature marine che si aiutano a vicenda volendosi bene. Tutti loro diventeranno per Sira una seconda ed accogliente famiglia. Lei sarà dapprima perplessa di trovarsi in compagnia di granchi, pesci e delfini ma ben presto realizzerà che in fin dei conti riproducono in modo piuttosto fedele la realtà del mondo degli umani.
Fii Fii Fii, il suo Cicerone, sarà il più forte e coraggioso granchio che si possa mai incontrare e fino alla fine sarà per lei confidente ma anche maestro di vita. Le mostrerà che anche nelle profondità marine esiste la guerra ed anche lì le ragioni che la animano sono le stesse che animano le guerre degli umani.
Dopo il violento attacco al mare piccolo ad opera di temibili aragoste, comandate da una malvagia regina, Fii Fii Fii, prima di escogitare la riscossa per riappropriarsi della pietra rossa a loro ingiustamente sottratta dalle temibili aragoste, confida alla bimba alcune importanti riflessioni.
“Vedi Sira questa è solo una battaglia. Si la nostra battaglia che abbiamo dovuto attraversare, mia cara stella, è appena terminata con vinti e vincitori. Ma la guerra sai, con nuove battaglie ed altre ancora? Beh quella non avrà mai fine perché esiste nel cuore di ogni creatura vivente. Anche la più buona trova la sua unità in certi movimenti. Quindi Sira tira fuori tutto il coraggio che hai e preparati a una nuova tappa di questo lungo, tortuoso meraviglioso campo immenso chiamato vita.”
Il coraggioso granchietto continuerà nella sua missione combattendo fino alla fine con astuzia ed ingegno insegnando a Sira a non arrendersi ma soprattutto passandole il testimone per una missione ancor più importante che voi cari lettori scoprirete solo leggendo l'ultima parte di questa delicata ed appassionante favola.
Luana Silighini, giovane giornalista con un curriculum di tutto rispetto che vanta incarichi e collaborazioni con le principali testate giornalistiche italiane, si affaccia al panorama dell'editoria con un'opera prima con la quale ha saputo coniugare giornalismo puro, raccontando un fatto di cronaca nella sua sintetica drammaticità, con la più alta forma di ingegno creativo e realizzando una bellissima favola.
Ringrazio l'autrice per avermi invitato alla presentazione di questo suo lavoro, che si terrà a Roma domani 27 novembre, ma soprattutto la ringrazio per avermi dato l'opportunità di leggere un testo davvero originale per forma e contenuto.
Rivolgo anche sentiti ringraziamenti all'illustratrice Elisa Moriconi per l'ottimo contributo che ha reso questa favola un' opera completa.
trad. di Ilaria Biondi Ilaria Biondi, si laurea in Lingue e Letterature Straniere presso l’Università di Bologna. Durante il Dottorato di Ricerca in Letterature Comparate vive per lunghi periodi in Francia, dove approfondisce la conoscenza della lingua francese. Si occupa di traduzione letteraria e critica della traduzione, di letteratura francese e belga (in lingua francese) e letteratura tedesca dell’Ottocento. È appassionata di letteratura fantastica , science-fiction, letteratura al femminile, di viaggio, per l’infanzia e poesia. Raymond Radiguet. Giovinezza perduta, eterna giovinezza, Delta Editrice. |
Nous avons là l’histoire de Sira, une jeune fille de onze ans qui entreprend un voyage de l’espoir de l’Egypte à l’Italie, avec son père et ses sœurs, à bord d’une des nombreuses chaloupes qui nous sont désormais tristement connues par les récents faits divers tragiques.
Un voyage partagé avec des centaines de refugiés, tous unis par le même espoir, que ce soit vrai ou faux, d’une existence meilleure, tous unis par le même destin et en fuite devant une réalité triste et douloureuse.
Je me suis toujours interrogée, en observant les images déchirantes passant au journal télévisé, sur les raisons poussant de pauvres âmes à décider de confier leur existence à un groupe de passeurs mercenaires pour qui la vie vaut à peine plus d’une poignée d’argent …
J’ai peut-être trouvé la réponse, ou bien une des réponses, dans les pages du livre titré “Raghad regina di Nertita” (Raghad reine de Nertita) par Luana Silighini, StreetLib Edizioni.
“Quand on s’échappe de la guerre, quand on est un rifugié, c’est le désespoir qui mène à chercher quelque chose ailleurs, afin de pouvoir survivre. Car survivre devient le but central de l’existence, dans des conditions semblables. Même si on ne sait pas où ni à qui on est en train de confier sa propre vie. La seule certitude qu’on a, c’est que ces charognards attendent d’autres immigrés et d’autres, et d’autres encore.”
Mais Sira n’est pas n’importe quelle réfugiée, non! Elle ne l’est pas parce que c’est une jeune fille et, en tant que telle, elle a le droit de vivre et d’espérer en l’avenir sans devoir être stockée comme de la chair à canon pour gagner cet espoir. Les enfants auraient le droit à mener une vie stable sans devoir fluctuer entre la vie et la mort comme “les bouteilles de bière roulent en haut et en bas en cognant contre les pieds” des nombreux clandestins à bord des chaloupes.
Sira n’est pas n’importe quelle réfugiée parce qu’elle est atteinte de diabète et c’est pour cela que son voyage est encore plus dur et risqué que pour tous les autres.
Elle a sur soi un petit sac à dos bourré de médicaments indispensables qui lui permettent quotidiennement de lutter contre sa maladie et de rester vivante.
Mais dès qu’elle monte à bord, malgré toutes les tentatives de son père de le garder et le proteger, le sac à dos tombe dans l’eau: le dénouement du voyage de la jeune fille sera dès lors compromis car elle mourra cinq jours après.
Chers lecteurs, vous avez eu un sursaut au cœur, je le sais, et je vous assure qu’il m’est arrivé la même chose quand j’ai découvert dans le prologue que cette histoire s’inspirait d’un fait divers tragique qui s’est produit dans le Canal de Sicile au mois de juillet dernier.
Mais je vous prie de ne pas oublier que le conte doit encore débuter. Souvenez-vous également que nous avons là une fable et comme toute fable qui se respecte elle nous donne le droit à rêver: c’est là que l’histoire va vraiment commencer.
Après cinq jours de navigation Sira meurt et son père, au coeur déchiré, la confie aux eaux de la mer. C’est là que son deuxième voyage commence, le voyage qui la conduira dans les profondeurs les plus sombres.
“Dessous. Dessous. Dessous. Glou. Glou. Glou. Enveloppée par les mille bulles entourant mon corps et par mes cheveux raides et bouclés sur les pointes, à la chaude couleur du miel. Je n’arrive plus à te voir désormais, pendant que je descends lentament.”
Sira a quitté sa famille pour entreprendre une nouvelle vie dans les eaux de la Méditerranée, où elle est attendue par plusieurs personnages, à commencer par Fii Fii Fii, un crabe sympatique qui cherche à la “reveiller” quand il la voit parvenir aux profondeurs les plus reculées.
La petite fille va être à l’aise avec lui dès les tout premiers moments et c’est avec lui qu’ elle va aborder un autre voyage, en passant par la grande mer et ayant pour destination la petite mer. C’est là un lieu habité par plusieurs espèces de créatures marines qui s’entreaident et s’aiment. Ils deviendront tous une deuxième et accueillante famille pour Sira.
Elle sera tout d’abord perplexe au milieu des crabes, des poissons et des dauphins, mais elle comprendra bientôt qu’après tout ces animaux reproduisent plutôt fidèlement la réalité du monde des humains.
Fii Fii Fii son Cicéron, sera le crabe le plus fort et le plus courageux qu’elle puisse jamais rencontrer. Il sera son confident tout comme son maître de vie, jusqu’à la fin.
Il va lui montrer que même dans les profondeurs de la mer il existe la guerre et que là aussi les raisons l’engendrant sont les mêmes qui engendrent les guerres des humains.
Après l’assaut violent à la petite mer par de redoutables homards, commandés par une reine méchante, Fii Fii Fii, avant de concevoir un contre-attaque pour se réapproprier de la pierre rouge injustement volée par les redoutables homards, confie à la petite fille quelques reflexions importantes.
“Tu vois, Sira, ceci n’est qu’une bataille. Oui, notre bataille, que nous avons dû mener, ma petite étoile, vient juste de terminer, avec des vaincus et des vainqueurs. Mais la guerre, tu sais, avec de nouvelles batailles, et d’autres encore … eh bien, celle-là n’aura jamais fin parce qu’elle existe dans le cœur de toute créature vivante. Même la meilleure trouve son unité dans certains mouvements. Et alors, Sira, sors tout ton courage et prépares-toi à une nouvelle étape dans ce long, tortueux, merveilleux, immense champ appelé vie.”
Le petit crabe courageux poursuivra sa mission en combattant jusqu’à la fin avec ruse et ingéniosité; il va apprendre à Sira à ne pas se rendre et il va surtout lui passer le témoin pour une mission encore plus importante que vous, chers lecteurs, vous allez découvrir en lisant la dernière partie de cette fable délicate et passionnante.
Luana Silighini, une jeune journaliste ayant un curriculum tout à fait respectable où figurent des charges et des collaborations avec les groupes de presse italiens les plus importants, accède au panorama de l’édition italienne avec une œuvre première capable de conjuguer le journalisme pur – par la chronique d’un faits divers dans tout son drame brut – avec la forme la plus haute d’ingéniosité créative par la réalisation d’une fable merveilleuse.
Je me permets de remercier Luana Silighini pour m’avoir personnellement invitée à la présentation de son livre qui se tiendra le prochain 27 novembre. Mais je tiens tout particulièrement à la remercier pour m’avoir donné la chance de lire un texte très original, du point de vue de la forme et du contenu.
Je voudrais aussi remercier chaleureusement Elisa Moriconi pour sa contribution parfaite, qui a fait de cette fable une œuvre complète.
Un voyage partagé avec des centaines de refugiés, tous unis par le même espoir, que ce soit vrai ou faux, d’une existence meilleure, tous unis par le même destin et en fuite devant une réalité triste et douloureuse.
Je me suis toujours interrogée, en observant les images déchirantes passant au journal télévisé, sur les raisons poussant de pauvres âmes à décider de confier leur existence à un groupe de passeurs mercenaires pour qui la vie vaut à peine plus d’une poignée d’argent …
J’ai peut-être trouvé la réponse, ou bien une des réponses, dans les pages du livre titré “Raghad regina di Nertita” (Raghad reine de Nertita) par Luana Silighini, StreetLib Edizioni.
“Quand on s’échappe de la guerre, quand on est un rifugié, c’est le désespoir qui mène à chercher quelque chose ailleurs, afin de pouvoir survivre. Car survivre devient le but central de l’existence, dans des conditions semblables. Même si on ne sait pas où ni à qui on est en train de confier sa propre vie. La seule certitude qu’on a, c’est que ces charognards attendent d’autres immigrés et d’autres, et d’autres encore.”
Mais Sira n’est pas n’importe quelle réfugiée, non! Elle ne l’est pas parce que c’est une jeune fille et, en tant que telle, elle a le droit de vivre et d’espérer en l’avenir sans devoir être stockée comme de la chair à canon pour gagner cet espoir. Les enfants auraient le droit à mener une vie stable sans devoir fluctuer entre la vie et la mort comme “les bouteilles de bière roulent en haut et en bas en cognant contre les pieds” des nombreux clandestins à bord des chaloupes.
Sira n’est pas n’importe quelle réfugiée parce qu’elle est atteinte de diabète et c’est pour cela que son voyage est encore plus dur et risqué que pour tous les autres.
Elle a sur soi un petit sac à dos bourré de médicaments indispensables qui lui permettent quotidiennement de lutter contre sa maladie et de rester vivante.
Mais dès qu’elle monte à bord, malgré toutes les tentatives de son père de le garder et le proteger, le sac à dos tombe dans l’eau: le dénouement du voyage de la jeune fille sera dès lors compromis car elle mourra cinq jours après.
Chers lecteurs, vous avez eu un sursaut au cœur, je le sais, et je vous assure qu’il m’est arrivé la même chose quand j’ai découvert dans le prologue que cette histoire s’inspirait d’un fait divers tragique qui s’est produit dans le Canal de Sicile au mois de juillet dernier.
Mais je vous prie de ne pas oublier que le conte doit encore débuter. Souvenez-vous également que nous avons là une fable et comme toute fable qui se respecte elle nous donne le droit à rêver: c’est là que l’histoire va vraiment commencer.
Après cinq jours de navigation Sira meurt et son père, au coeur déchiré, la confie aux eaux de la mer. C’est là que son deuxième voyage commence, le voyage qui la conduira dans les profondeurs les plus sombres.
“Dessous. Dessous. Dessous. Glou. Glou. Glou. Enveloppée par les mille bulles entourant mon corps et par mes cheveux raides et bouclés sur les pointes, à la chaude couleur du miel. Je n’arrive plus à te voir désormais, pendant que je descends lentament.”
Sira a quitté sa famille pour entreprendre une nouvelle vie dans les eaux de la Méditerranée, où elle est attendue par plusieurs personnages, à commencer par Fii Fii Fii, un crabe sympatique qui cherche à la “reveiller” quand il la voit parvenir aux profondeurs les plus reculées.
La petite fille va être à l’aise avec lui dès les tout premiers moments et c’est avec lui qu’ elle va aborder un autre voyage, en passant par la grande mer et ayant pour destination la petite mer. C’est là un lieu habité par plusieurs espèces de créatures marines qui s’entreaident et s’aiment. Ils deviendront tous une deuxième et accueillante famille pour Sira.
Elle sera tout d’abord perplexe au milieu des crabes, des poissons et des dauphins, mais elle comprendra bientôt qu’après tout ces animaux reproduisent plutôt fidèlement la réalité du monde des humains.
Fii Fii Fii son Cicéron, sera le crabe le plus fort et le plus courageux qu’elle puisse jamais rencontrer. Il sera son confident tout comme son maître de vie, jusqu’à la fin.
Il va lui montrer que même dans les profondeurs de la mer il existe la guerre et que là aussi les raisons l’engendrant sont les mêmes qui engendrent les guerres des humains.
Après l’assaut violent à la petite mer par de redoutables homards, commandés par une reine méchante, Fii Fii Fii, avant de concevoir un contre-attaque pour se réapproprier de la pierre rouge injustement volée par les redoutables homards, confie à la petite fille quelques reflexions importantes.
“Tu vois, Sira, ceci n’est qu’une bataille. Oui, notre bataille, que nous avons dû mener, ma petite étoile, vient juste de terminer, avec des vaincus et des vainqueurs. Mais la guerre, tu sais, avec de nouvelles batailles, et d’autres encore … eh bien, celle-là n’aura jamais fin parce qu’elle existe dans le cœur de toute créature vivante. Même la meilleure trouve son unité dans certains mouvements. Et alors, Sira, sors tout ton courage et prépares-toi à une nouvelle étape dans ce long, tortueux, merveilleux, immense champ appelé vie.”
Le petit crabe courageux poursuivra sa mission en combattant jusqu’à la fin avec ruse et ingéniosité; il va apprendre à Sira à ne pas se rendre et il va surtout lui passer le témoin pour une mission encore plus importante que vous, chers lecteurs, vous allez découvrir en lisant la dernière partie de cette fable délicate et passionnante.
Luana Silighini, une jeune journaliste ayant un curriculum tout à fait respectable où figurent des charges et des collaborations avec les groupes de presse italiens les plus importants, accède au panorama de l’édition italienne avec une œuvre première capable de conjuguer le journalisme pur – par la chronique d’un faits divers dans tout son drame brut – avec la forme la plus haute d’ingéniosité créative par la réalisation d’une fable merveilleuse.
Je me permets de remercier Luana Silighini pour m’avoir personnellement invitée à la présentation de son livre qui se tiendra le prochain 27 novembre. Mais je tiens tout particulièrement à la remercier pour m’avoir donné la chance de lire un texte très original, du point de vue de la forme et du contenu.
Je voudrais aussi remercier chaleureusement Elisa Moriconi pour sa contribution parfaite, qui a fait de cette fable une œuvre complète.
trad. di Rosaria Pepe Si divide fra Napoli che adora e Sydney dove riesce a concentrarsi su ciò che ama, la scrittura. Viaggiatrice inquieta e avida di storie, dopo la Maturità classica ha conseguito la laurea in Lingue e Letterature Straniere, seguita negli anni da una seconda laurea in Scienze Infermieristiche. Questo le ha permesso di realizzare un sogno: viaggiare per conoscere, comprendere e donare. Le emozioni, le sensazioni e le storie si sono accumulate rendendo difficile il trattenerle. |
This is the story of Sira, a little eleven year old girl who, together with her father and her sisters, begins a journey of hope from Egypt to Italy on one of those infamous, old fishing boats seen on the news. Their journey is shared by hundreds of refugees fleeing a painful reality. They are joined by the same hope of a better life and linked together by the same destiny. While watching the tragic images in the media, often wonder what drives people to entrust their lives to people smugglers who trade human life for handful of money. I think I have found the answer to the many questions in the pages of the book “Raghad, the little queen of Nertita” by Luana Silighini, StreetLib publisher.
“When you run from war, when you are a refugee, it is despair that pushes you to find somewhere else to survive. Surviving becomes the only goal of your existence, even though you don’t know where and to whom you are entrusting your life. The only thing you can be sure of is that those jackals are waiting for more and more refugees.”
Sira is not another faceless refugee. She is a little girl who should have the right to live and to hope without being herded like a lamb to the slaughter to deserve it! Instead she titers between life and death as ‘the bottles of beer roll up and down hitting the feet of the refugees on board of the boats’. Sira is not another faceless refugee because she is diabetic. As such, her journey is much harder, more dangerous!! She carries a small backpack full of the essential medications that help her to fight her disease each day and stay alive. Yet, as soon as she goes on board and in spite of the father’s efforts, the small backpack falls in the water. Without her medication the little girl’s cannot hope to finish the journey. Five days into the voyage she dies.
I’m sure your heart jumped like mine when I read that this story had been inspired by real events in the Sicilian channel last July. Please don’t forget that the tale has yet to start and that this is a fairytale and as such it gives us the right to dream. So it begins!
When Sira dies, her father gives her body to the sea with a broken heart. Here begins her second journey, that one which will take her down into the dark depths.
“Down, down, down. Glu, glu, glu. Among the thousands bubbles around my body and between my soft, wavy hair the colour of warm honey. As I go slowly down, I can’t see you anymore.”
Sira leaves her family to begin a new life in the Mediterranean sea. Many characters wait for her down there. The first of them is ‘Fii Fii Fii’, a friendly crab that tries to ‘wake her up’ when she arrives in the very distant depth.
The little girl soon feels comfortable in his company and they head out on a journey together. She will go through the ‘big sea’ to reach the ‘small sea’, a place where many sea creatures live helping each others with love. All of them will become Sira’s second welcoming family. Initially, she will be puzzled to be in the company of crabs, fishes and dolphins. Soon she will realize that they behave very much like humans. ‘Fii Fii Fii’ will be the strongest and bravest crab you could ever meet, becoming her guide, confidant and mentor. He will teach her that even in the depth of the sea there is war and it is fought for the same reasons that humans fight.
After a violent attack on the small sea by a group of fearsome lobsters, ‘Fii Fii Fii’ concocts a plan to recapture the precious red stone which was stolen and shares his wisdom with the little girl.
“Sira, this is only a battle. Yes, my dear star, our battle is finished, leaving winners and losers. The War, with new and different battles, will never end because it lies in the heart of every living creature. So Sira, muster all your courage and get ready for a new phase in this long, windy, wonderful and enormous battlefield called life.”
The brave little crab, will carry on fighting with trick and talent till the end, teaching Sira to never give up. Above all, he will pass on to her a more important task which you will discover it only by reading the end of this delicate and absorbing fairytale.
Luana Silighini is a young journalist with a remarkable background who works with the most important Italian newspapers. This is her debut novel in which she has been able to combine the drama of current events with the highest expression of creativity to realize a very beautiful tale.
I thank the author for having invited me to the presentation of her work on the 27 of November, in Rome. Above all, I thank her for the opportunity she gave me to read such an original tale. I would like to thank the illustrator Elisa Moriconi for her excellent contribution in making this story a complete work.
Liliana Sghettini Dottore Commercialista. Appassionata lettrice, si avvicina alla scrittura con alcune pubblicazioni di racconti brevi e scritti epistolari. Impegnata nella scuola come rappresentante dei genitori, si interessa di pedagogia, didattica e psicologia. Scrive recensioni, racconti, poesie e favole in compagnia di sua figlia, fonte inesauribile di ispirazione oltre che compagna di lettura. |
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