Poesia Di Stefania Bergo. Da Alda Merini alle scrittrici della porta accanto: sette poesie per dire no alla violenza sulle donne. Alzare la voce per gridare NO, arrivando dritti al cuore senza passare dai sensi.
Di donne hanno scritto in tanti.In epoche diverse e con diversi intenti.
Libri, poesie.
Versi devoti e romantici, di venerazione e amore. Ma anche versi affranti di dolore devastante.
Poeti noti e meno noti. Alda Merini, Sibilla Aleramo. Ma anche Tamara Marcelli, Renata Morbidelli, Liliana Sghettini, Ilaria Biondi e Carla de Falco.
La forza della poesia, intensa e senza vincoli, sa esprimere con tutta la detonazione di un verso la rabbia, il dolore e l'affermazione di sé, contro la violenza sulle donne.
Oggi. Sempre.
Alzare la voce per gridare NO, arrivando dritti al cuore senza passare dai sensi.
Elogio alla morte
di Alda MeriniResto immobile e in silenzio.
Se la morte fosse un vivere quieto,
un bel lasciarsi andare,
un'acqua purissima e delicata
o deliberazione di un ventre,
io mi sarei già uccisa.
Ma poiché la morte è muraglia,
dolore, ostinazione violenta,
io magicamente resisto.
Che tu mi copra di insulti,
di pedate, di baci, di abbandoni,
che tu mi lasci e poi ritorni senza un perché
o senza variare di senso
nel largo delle mie ginocchia,
a me non importa perché tu mi fai vivere,
perché mi ripari da quel gorgo
di inaudita dolcezza,
da quel miele tumefatto e impreciso
che è la morte di ogni poeta.
8 dicembre 1916
di Sibilla AleramoRose calpestava nel suo delirio
E il corpo bianco che amava.
Ad ogni lividura più mi prostravo,
oh singhiozzo, invano, oh creatura!
Rose calpestava, s’abbatteva il pugno,
e folle lo sputo su la fronte che adorava.
Feroce il suo male più di tutto il mio martirio,
ma, or che son fuggita, ch’io muoia del suo male!
Buio
di Tamara MarcelliQuel sole che non riesce a mostrarsi
Chiuso dentro
Pesante
Parole
Aliti di vento
Lacrime di silenzi
Nessun sorriso
Aspettare una melodia
Una nota
racchiusa
nascosta
una musica che annienti quel silenzio
forzato
Quel buio che soffoca
Essere e basta
Aria
Acqua chiara
sembra di volare
Paure lontane
Senza un perché
Portami via
Dove tutto è musica
dove c'è la mia melodia
Dove basta un sorriso
per voler respirare
ancora
Senza te!
di Renata MorbidelliResto immobile e in silenzio.
Anche se è amaro il mio sorriso,
ti guardo negli occhi e rido!
È finito il tempo delle lacrime,
delle notti passate a pensare
di essere io quella sbagliata,
di meritarmi i tuoi insulti e
tutto quel dolore
che mi hai inferto
nel corpo e nell'anima!
Ci sono segni,
fuori e dentro di me,
che non andranno più via,
ma se prima me ne vergognavo,
se tendevo a nasconderli,
ora li mostro senza vergogna!
Non mi fai più paura!
Non mi toccano le tue parole,
piene di disprezzo e di odio!
Non mi sfioreranno più le tue mani,
che non hanno più carezze per me ...
e forse non ne hanno mai avute!
Mi sono guardata dentro
e,
al di là di tutto,
oltre il dolore e lo strazio,
ho visto me:
il fiore che sono
e me ne voglio prendere cura ...
senza te!
Donna
di Liliana SghettiniUna lacrima scende sul tuo viso
per un vile schiaffo all'improvviso,
in gola un nodo stringe e fa capolino
e tu incredula fissi il tuo aguzzino.
Cosa mai avrai compiuto
per un tale affronto alla tua persona
che fragile, al dolore si abbandona.
E' un attacco alla tua dignità
che, stanne certa, per sempre,
ne soffrirà.
Ne avrai un altro e un altro ancora
se non reagisci all'umiliazione
urlando basta all'aggressione.
Lui vile, insicuro, parassita
vorrà presto attentar alla tua vita
e linfa in te cercare,
celando la sua ferocia
che d'improvviso potrà arrivare,
ricorda,
nessun tuo gesto può giustificare
violenza alla quale
doversi immolare!
Alzati donna ed urla il tuo dolore
pretendi rispetto come essere umano,
L'amore non è mai punizione
di chi si arroga il diritto di
imporre la sua frustrata ragione.
Vola
di Ilaria BiondiVola
mio cuore ebbro
lontano dalle gelide spine
di questo muto talamo
che solo
possedere
sa
un corpo disperso
inerte di silenzio.
Vaga
ove il vento sfiora
la piega molle
del giunco
e il pudico canto
della mite ginestra.
Ascolta
il limpido danzar
delle libellule
e non ti curare di questo ventre
che tenace
si nega, caparbio
nelle ore meste
dell’atroce consuetudine
all’infida insistenza,
mai sopita violenza.
Esso è fatto
di sangue e fuoco
e attendere saprà
l’ultimo plenilunio
quando il grido della tortora
annuncerà
l’ignara stagione
delle dorate farfalle.
la frana
di Carla de Falcoed io cado.
spesso.
talvolta cedo. anche.
ho le anche stanche?
non credo.
tu, intanto,
non te la senti
di stare dietro
ai miei sentimenti.
indossi il giubbotto,
ore otto, scappi fuori.
e torno sola.
momento perfetto per cadere.
dono un amore che non imita amore,
roba che non sopravvive,
né muore.
non più desiderata,
sbadata, lussata, contusa
vivo confusa.
tanto ancora un po’ e dopo torni,
e mi ricambi le parole con i segni.
sei sempre più il mio luogo bello e vano
incomprensibile, impronunciabile alieno.
Stefania Bergo |
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