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Natale nel mondo: come si festeggia?

Natale nel mondo: come si festeggia?

Di Ornella Nalon. In Italia, è indubbio che le festività natalizie siano quelle che maggiormente coinvolgono a livello emotivo. E nel mondo, come si festeggia il Natale?

Sono le feste che, per eccellenza, riconducono ai temi di famigliarità, solidarietà fratellanza, bontà. Moltissime sono le tradizioni a esse collegate, sia di tipo religioso sia sociale.
La messa di mezzanotte, ad esempio, è un rito al quale pochi sanno rinunciare. Ma anche lo scambio dei regali, di auguri, il cenone che riunisce le famiglie, il pandoro, il panettone, il torrone, l'albero di Natale e il presepe, sono delle abitudini consolidate che affondano le loro radici in ataviche consuetudini.
Questo è il nostro bel paese, ma nel mondo, si festeggia il Natale? E in che modo?

In India - खुश छुट्टियों के लिए शुभकामनाएं

Solo il 2% della popolazione indiana è di origine cattolica, ma considerando la densità di popolazione di questo paese, si parla di circa 26.000.000 di persone! Tuttavia, il Natale è considerato una festa collettiva cui partecipano tutte le persone, di ogni religione, pur con spirito diverso e, come tale, è riconosciuta come una festività nazionale. Anche i cristiani in India vanno a messa a mezzanotte e si scambiano i regali che di solito sono dolci, frutta o fiori. Cresce il senso di ospitalità, che in questo paese è considerato sacro, si vanno a visitare le persone care e ci si scambia gli auguri. L’Euphorbia, meglio conosciuta come stella di Natale, è diventata uno dei simboli della festa e, molto spesso, decora gli interni delle chiese. In India non si usano addobbare gli abeti, bensì le piante di banano o di mango.

In Giappone - メリークリスマス

In questo paese i cristiani rappresentano un numero esiguo della popolazione, tuttavia il Natale, da circa una quarantina di anni, è arrivato anche qui, pur con una connotazione del tutto diversa rispetto alla tradizione cristiana. Innanzitutto, il periodo natalizio in Giappone comincia intorno al primo novembre, quando le vetrine dei negozi vengono addobbate con oggetti inerenti al tema invernale e le vie delle città si riempiono di luminarie colorate. Un po' come da noi, del resto.
Il Natale in Giappone è considerato una sorta di San Valentino, un giorno per le coppie, un’occasione per scambiarsi doni e tenerezze. Inoltre, il momento più importante della festività non cade il 25 dicembre, ma la sera del 24 dicembre.
Non esiste una tradizione culinaria legata a tale festività, a parte il Japanese Chritmas Cake che consiste in un pan di spagna, panna e fragole, decorato con alberelli di natale e altri simboli natalizi. Negli ultimi anni, si è molto diffusa l’usanza di recarsi nei fast food a consumare il pollo fritto.
La versione giapponese di Babbo Natale è un monaco buddista di nome Hotei-osho.

In Cina - 聖誕節快樂

Anche in Cina il cattolicesimo è una religione di minoranza per cui il Natale non è sentito né vissuto come una tradizione religiosa, bensì come occasione per festeggiare e radunarsi a tavola.
Nelle grandi città, le vie e i negozi si colorano di luci, lanterne, fiori e collane di carta, mentre nei paesi più isolati non si conosce nemmeno l’esistenza del Natale.
Il piatto tipico è il Babao ya, ossia l’anatra dagli otto tesori che si potrebbe considerare una versione rivisitata del tradizionale tacchino dei paesi anglosassoni.
I bambini attendono, impazienti, l’arrivo di Shengdan Laoren, il loro Babbo Natale che proviene dal freddissimo paese Beiji Cun, dove gli è stato costruito un villaggio su misura, comprensivo di ufficio postale a cui indirizzare le lettere con la richiesta dei doni.
Molto più sentito, in questo paese, è il Capodanno Lunare che viene a coincidere con la seconda luna nuova dopo il solstizio d'inverno, evento che può avvenire fra il 21 gennaio e il 19 febbraio del calendario gregoriano. A partire da questa data, si festeggia per quindici giorni, concludendo con la tradizionale e pittoresca festa delle lanterne.

In Africa – Geseende Kersfees

In Africa ci sono molte comunità cristiane che fanno, del Natale, una festa molto sentita. Chi è religioso va a messa, le famiglie si riuniscono attorno agli anziani e si invitano anche gli amici. Durante la cena, è consuetudine lasciare aperta la porta di casa, come segno di benvenuto per chiunque possa entrare. E' una tradizione anche lo scambio dei regali, che consistono, per lo più, in cibo, sia cotto sia crudo. Si regalano anche vestiti, soprattutto se i doni sono rivolti ai bambini.
Nei giorni che precedono il Natale, le ragazze vanno di casa in casa, per ballare e cantare. Dopo il 25 dicembre, invece, saranno i maschi che si esibiranno in canti e danze per le strade, solitamente con i volti coperti da maschere.
Il presepe è un'usanza piuttosto recente, mentre l'albero, da molto tempo, rientra, nelle loro tradizioni. Nelle grandi città, le luci e i classici alberi natalizi sono simili ai nostri, mentre, nelle altre zone, si usa intrecciare dei rami di palma e abbellirli con dei fiori bianchi che fioriscono proprio in questo periodo. Chi desidera qualcosa di più duraturo, addobba qualche piccolo albero di banane con nastri e luci.
Le pietanze tipiche sono costituite da carne in umido, che può essere di agnello, di capra, pecora o anche pollo, e il riso in bianco.

In Australia – Marry Christmas

Le tradizioni australiane rispecchiano quelle anglosassoni a seguito del lungo periodo di colonizzazione al quale è stato sottoposto il continente oceanico da parte degli Inglesi.
Simile in tutto, tranne che per il clima, naturalmente. Infatti, le festività natalizie, in Australia, cadono durante il periodo estivo e Babbo Natale, invece di inforcare la slitta che scivola sulla neve, cerca di stare in perfetto equilibrio sulla tavola da surf.
Nonostante le calde temperature, il pranzo prevede dei cibi sostanziosi, come il classico tacchino al forno, magari ripieno di castagne. Tuttavia, negli ultimi anni, si tende ad abbandonarlo per preferire una bella grigliata di pesce, magari cotta sopra un barbecue, direttamente in spiaggia. Non può mancare, a fine pranzo, una bella macedonia di frutta e il classico Pudding, dentro il quale, solitamente, viene inserita una fede d’argento e una carta da gioco o una monetina; la prima come simbolo di felicità coniugale e le seconde come buon auspicio per fortuna e ricchezza. Altro dolce tipico è la Pavlova, torta con base di meringa su cui viene posto un abbondante strato di panna e cubetti di frutta fresca.
Come segnaposto, di solito, sono usati i Christmas cracker, cilindri di cartoni avvolti da carta colorata che procurano un piccolo botto quando vengono aperti. Al loro interno si possono trovare piccoli doni, biglietti con indovinelli o barzellette e cappellini di carta da indossare per la festa.

Negli Stati Uniti – Marry Christmas

L’America ha un vasto territorio che comprende molte culture e le usanze natalizie possono variare dall’uno all’altro paese. Tuttavia, nella maggioranza dei casi, gli usi non si discostano molto da quelli europei.
Le case si adornano con luci, alberi di Natale, vischio e agrifoglio, alcune volte si usano anche nastri di caramelle o di pop corn. Il Babbo Natale americano si chiama Santa Claus e sembra che sia stato inventato proprio in questo paese, nel 1860.
Il piatto tradizionale è il tacchino arrosto, servito con salsa di mirtilli.
I dolci tipici natalizi sono il Christmas pudding, a base di mandorle, frutta candita, spezie e rum e il Mince pie, in cui, tra due fogli di pasta sfoglia viene rinchiuso un ripieno di frutta appassita e secca e spezie. Tradizione vuole che l’impasto debba sempre essere girato in senso orario, come auspicio di fortuna e prosperità per il nuovo anno. Una piccola Mince pie viene lasciata sul bordo del camino, la vigilia di Natale, assieme a un bicchierino di Sherry, per rifocillare Babbo Natale e una carota, per la sua renna.
L’albero di Natale del Rockefeller Center di New York, con i suoi 22 metri di altezza e le 30.000 luci, è il più famoso del mondo.

Nei paesi Arabi - عيد ميلاد مجيد

Fino a qualche anno fa, in alcuni paesi arabi, anche a maggioranza musulmana, come Libano, Siria e Giordania, si festeggiava il Natale e il 25 dicembre era considerato un giorno di festa nazionale. Purtroppo, i loro conflitti interni e la conseguente destabilizzazione economico/politica, limita al massimo qualsiasi tipo di festeggiamento. Sono molto pochi i paesi arabi che espongono luci e addobbi natalizi. Invece, nella maggior parte, il Natale non solo non è riconosciuto ma é vietata e, alcune volte, severamente punita, qualsiasi forma di festeggiamento, poiché considerata una festività occidentale.
Si può affermare che il Natale musulmano sia rappresentato dal Maoled, il compleanno di Maometto, uno dei giorni più sacri dell’Islam. La data è variabile; è il dodicesimo giorno del rabì al-awwal, cioè il terzo mese del calendario lunare islamico.


Ornella Nalon


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