Gli scrittori della porta accanto

In guerra senz'armi. Storie di donne 1940-1945., di A. Bravo e A.M. Bruzzone

In guerra senz'armi. Storie di donne 1940-1945., di A. Bravo e A.M. Bruzzone

Libri | Recensione di Tamara Marcelli. In guerra senz'armi. Storie di donne 1940-1945., di A. Bravo e A.M. Bruzzone, La Terza, 2000.


8 settembre 1943.
Quando l’esercito si disfa e migliaia di soldati sono allo sbando in una Italia occupata dalle truppe tedesche, le donne scendono in campo per soccorrerli, per evitarli la cattura, per metterli in salvo in qualche modo. Queste donne odiavano la guerra e avrebbero solamente voluto la pace ad ogni costo. Anche mettendo a serio repentaglio la propria vita.
Altre donne invece fanno scelte diverse, entrano nell’esercito della Resistenza (saranno trucidate dai tedeschi) e sul fronte opposto nascono le Ausiliarie di Salò, un corpo di volontarie militarizzate (saranno trucidate dai partigiani).
Nel 1945 le donne scendono in campo contro la guerra quando, per affiancare gli alleati sul fronte della Liberazione, il governo italiano pretende di reclutare tutti i ragazzi dai 20 ai 30 anni. E’ denominata la “Rivolta dei Non si parte” che coinvolge tutto il centro-sud e che, purtroppo, si lascia dietro numerosi feriti e soprattutto, morti.
A Ragusa una giovane incinta si stende davanti ad un camion carico di renitenti alla leva rastrellati e in procinto di essere spediti al Fronte, costringendo i carabinieri a rilasciarli. Ma fu arrestata. (“Una donna di Ragusa” di Occhipinti, ed. Feltrinelli). Su quel camion c’erano figli, fratelli, mariti di altre donne e quell’opporsi significava semplicemente “proteggere la famiglia propria e altrui”. Il fatto che l’esercito fosse fascista o antifascista non importava.
Guardando con più attenzione, calandosi nel panico e nella disperazione dell’epoca, nel buio del non vedere un avvenire davanti a sé, si può provare a comprendere come tali episodi siano stati esempio di grande coraggio. Perché grande era l’animo e saldi i principi sottesi. Parallelamente le partigiane e le donne di Salò sembrano “snaturarsi” ritagliandosi un preciso spazio, un ruolo attivo, non di contorno, nella Guerra. Paradossalmente, sia le une che le altre, sono scese in campo con estremo coraggio e risoluta determinazione. Lo hanno fatto con modi diversi. Ma con principi ispiratori comuni. Tutte, come pure le contadine, le cittadine che rimasero nelle case a “resistere” alla fame, agli stenti, ai continui saccheggi, ai bombardamenti, alle terribili violenze, tutte tirarono fuori la forza che solo le donne hanno in sé. La forza della Vita.
Questo libro è un pugno nello stomaco, ma rappresenta una panoramica veritiera del caos che divampò dopo quel 8 settembre 1943. Non solo rivolte nelle fabbriche, non solo guerriglie nei paesi, nelle campagne, ma racconti, interviste di donne che scamparono ai campi di sterminio tedeschi. Italiane, ebree, tutte unite da un unico destino. Tutte con l’obiettivo di vedere la fine. Qualunque fine fosse. La disperazione estrema e i patimenti resero queste donne ancor più intraprendenti e coraggiose. Come se il dolore le fortificasse ulteriormente.
Gli amori, le gravi perdite, la pazzia che molte dovettero subire, sono schegge di vite comuni. Nessuno poté sfuggire.
Il destino per molte fu beffardo, per altre tragico, per altre docile. Ma le ferite scalfirono le loro anime, furono impietose. Dimenticare fu impossibile.

In lontananza un boato. Un suono acuto e assordante che faceva vibrare l’anima. Un suono che non veniva da fuori, ma ce l’avevamo chiuso dentro. [T. Marcelli]


IN GUERRA SENZA ARMI
IN GUERRA SENZA ARMI
di A. Bravo, A.M. Bruzzone
La Terza
Storia contemporanea
ISBN  9788842061175


Una guerra che fa appello alle donne e ne teme la femminilità, che le porta fuori dalla famiglia e le vincola a garantirne la sopravvivenza; che le vede agire e subire, affrontare arresti, violenze, deportazione, sviluppare una resistenza non armata tanto rischiosa quanto decisiva per l'esito dello scontro.
A partire dall'osservatorio di Torino e delle campagne piemontesi e attraverso narrazioni biografiche e documenti d'archivio, questo libro racconta storie che la storia non ha saputo raccontare, e si interroga sulla guerra come scorciatoia o barriera alla modernizzazione, su violenza o rifiuto della violenza, sul perché si scrive tanto su resistenza armata e strategie politiche, tanto poco su resistenza civile e lotte spontanee; tanto di uomini, tanto poco di donne.




Tamara Marcelli
Artista poliedrica, eccentrica, amante dell'arte in tutte le sue forme. Una sognatrice folle. Ha studiato Lettere e Tecniche dello Spettacolo, canto e recitazione per oltre dieci anni e ha lavorato come attrice in alcuni importanti Teatri del Lazio. Scrive poesie, romanzi, testi teatrali, articoli e saggi.
Il blu che non è un colore,  Montag.
Il sogno dell'isola, Montag.


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