FATTORE Z
di Alessandro Casalini
Sillabe di Sale Editore
Thriller
ISBN 978-88-98303-71-7
cartaceo 15,00€ Acquista
di Alessandro Casalini
Sillabe di Sale Editore
Thriller
ISBN 978-88-98303-71-7
cartaceo 15,00€ Acquista
Stanza bianca, quattro insoliti personaggi ed un contatore appeso al muro da cui prende vita uno strano conto alla rovescia. Sono Padre Sandro - un prete missionario alla disperata ricerca delle risposte che solamente la fede può dare, Nick - una ex rockstar oramai fusa di testa con evidenti problemi di sesso dipendenza, Pam - uno scienziato in odore di Nobel piena di sé con misure e curve da top model, ed infine Zoe - una malata terminale di AIDS. Questi gli improbabili compagni di viaggio catapultati all'interno di un mondo monocromatico scandito dal susseguirsi di numeri apparentemente senza senso. E' solamente un gioco, oppure un altro stupido reality show ? E se fosse un esperimento "psico-qualcosa" ?! Ne resterà solamente uno ?! Inutile continuare con domande senza risposta, così i quattro cominciano a raccontare se stessi gli uni agli altri, andando a scavare sempre più a fondo, e riportando alla luce vecchi scheletri nascosti in armadi oramai dimenticati. Il tempo passa, i ricordi affiorano, mentre i numeri marciano inesorabili verso lo zero. Con in passare delle ore qualcuno del gruppo si perde per strada. Zoe invece ha qualcosa di speciale. Lei sa vedere attraverso quell'apparente successione di numeri senza senso. Numeri Primi, Ipotesi di Riemann, congetture mai dimostrate. Forse c'è qualcosa oltre quelle pareti bianche. Zoe chiude gli occhi e vede.
L'autore racconta...
Ciao Alessandro, ti diamo un caloroso benvenuto in questo spazio virtuale. Prima di parlare del tuo libro, presentati ai lettori che ancora non ti conoscono. Chi è Alessandro nella vita di tutti i giorni?
Ciao, in realtà nella vita di tutti i giorni mi occupo di software. Ho una laurea in Ingegneria Informatica e sono il titolare di una web agency che si occupa di software e Web che ha sede a Cesena e Bologna. Vivo a Cesenatico, sono sposato e ho due figli. Lorenzo di 7 anni e la piccola Giulia di 4 mesi.
Un thriller, quello di “Fattore Z”. Una storia in cui quattro improbabili personaggi si ritrovano chiusi insieme in una stanza bianca senza un motivo apparente. Raccontaci brevemente la trama.
Stanza bianca, quattro insoliti personaggi ed un contatore appeso al muro da cui prende vita uno strano conto alla rovescia. Sono Padre Sandro - un prete missionario alla disperata ricerca delle risposte che solamente la fede può dare, Nick - una ex rockstar oramai fusa di testa con evidenti problemi di sesso dipendenza, Pam - uno scienziato in odore di Nobel piena di sé con misure e curve da top model, ed infine Zoe - una malata terminale di AIDS. Questi gli improbabili compagni di viaggio catapultati all'interno di un mondo monocromatico scandito dal susseguirsi di numeri apparentemente senza senso. E' solamente un gioco, oppure un altro stupido reality show ? E se fosse un esperimento "psico-qualcosa" ?! Ne resterà solamente uno ?! Inutile continuare con domande senza risposta, così i quattro cominciano a raccontare se stessi gli uni agli altri, andando a scavare sempre più a fondo, e riportando alla luce vecchi scheletri nascosti in armadi oramai dimenticati. Il tempo passa, i ricordi affiorano, mentre i numeri marciano inesorabili verso lo zero. Con in passare delle ore qualcuno del gruppo si perde per strada. Zoe invece ha qualcosa di speciale. Lei sa vedere attraverso quell'apparente successione di numeri senza senso. Numeri Primi, Ipotesi di Riemann, congetture mai dimostrate. Forse c'è qualcosa oltre quelle pareti bianche. Zoe chiude gli occhi e vede.
Ci confidi come ti è venuta l’idea? Qual è stata l’alchimia o turbamento interiore che ha innescato la trama?
Nel 2008 ho letto Non buttiamo giù di Hornby.
L’idea di una piccola collettività che si conosce per puro caso e che si trova a dover convivere malgrado tutto, mi ha intrigato molto fin da subito, così nell’Aprile del 2014 ho cominciato a scrivere questa “strana” storia.
L’idea di quattro persone che si ritrovano all’interno di una stanza (bianca) senza sapere bene il come e il perché, e di un misterioso conto alla rovescia, mi è apparsa davanti agli occhi durante la messa della domenica delle Palme 2014.
Strana la vita eh ?
Insomma, me ne stavo lì (non proprio) ad ascoltare, tenendo d’occhio mio figlio e cercando di evitare che combinasse disastri durante la celebrazione, quando ho pensato: Cazzo! (lo so che non è il massimo della devozione durante una funzione religiosa, ma vi posso garantire che queste epifanie arrivano così, del tutto inaspettate, e non è per niente facile gestirle al meglio) E-se-mi-trovassi-all’interno-di-una-stanza-completamente-bianca-con-una-serie-di-numeri-attaccati-alla-parete-insieme-a-degli-sconosciuti-?
Vi giuro che tutto il resto è avvenuto in modalità work in progress.
I personaggi non erano ancora ben definiti, ma che ci dovessero essere dentro (alla stanza) un prete e una ex-rockstar, di quello ne ero già certo.
Descrivici brevemente i protagonisti e dicci a quale personaggio dei quattro sei particolarmente legata e perché. Ce n’è uno che in qualche modo ti rappresenta?
Nick, la rockstar sesso dipendente, è ispirato a Bucky Wunderlick il protagonista del romanzo Great Jones Street di DeLillo, mentre Padre Sandro prende il nome (e ci tengo a precisare solamente il nome) da un frate missionario che ho avuto l’onore di conoscere, e che ha dedicato tutta la sua vita (e continua a farlo tutt’ora) ai più deboli e sfortunati, dirigendo una missione in Brasile.
Una volta mi disse: La gente deve smettere di mandare soldi alle missioni tramite tutte quelle associazioni più o meno serie: che vengano da me e mi diano dei sacchi di riso, quelli che sì che ci servono!
Grand’uomo.
Sempre a proposito di uomini: chi non si è mai fatto un “viaggio sessuale” trovandosi al cospetto di una segretaria/professoressa/manager/ect in tacchi a spillo, labbra di fuoco, e decolté generoso, alzi la mano!
Molto bene, spero proprio che in questo momento stiate leggendo queste righe con il braccio non impegnato a sostenere il libro (oppure l’e-book reader) alzato.
E’ un classico, lo so, però non ci posso fare nulla. L’idea che nel gruppo ci fosse una bomba sexy dotata di intelligenza superiore alla media, e che il suo ego fosse spropositato, ha preso il sopravvento e non sono riuscito a tenerla fuori dalla storia.
Zoe è la malata terminale di AIDS. Non so perché, ma questa malattia così letale mi ha sempre colpito molto, e soprattutto il fatto che la sua diffusione sia così fortemente legata alla vita sessuale delle persone.
Da musicista, credo di essere molto legato a Nick, e al fatto che molte rockstar si rivelino in realtà delle fugaci meteore. Meteore che poi si ritrovano a fare i conti con una vita anonima dopo aver raggiunti popolarità planetarie. Come ci si sente ad essere esclusi dal jetset dopo averne fatto parte ?
Purtroppo la mia carriera di musicista non si è spinta mai al di là della festa del paese quindi credo che questo personaggio rappresenti in parte quello che sarei volute essere.
C’è qualche messaggio segreto celato tra le righe, che speri di trasmettere al lettore?
Questo romanzo pone una domanda in maniera molto chiara.
Cosa è reale ?
In un mondo che si basa fortemente sulla comunicazione via media, credo che chiedersi cosa sia davvero reale nella vita di tutti giorni sia un atto dovuto. Il romanzo ci porta brutalmente dentro a una stanza insieme a quattro insoliti personaggi senza farci capire se tutto quello che accade sia reale oppure no.
Questo è il punto.
Quello che vediamo ogni giorno capitarci attorno, è reale oppure no ?
A voi la risposta.
Quale giudizio hai riscontrato nei lettori da quando questo libro è uscito?
Il romanzo è uscito il 14.5 quindi non ho ancora il numero di feedback sufficienti per poter fare delle considerazioni. Le persone che l’hanno letto allo stadio di manoscritto carico di speranze, l’hanno trovato molto “avanti”. Una scrittura al limite della sceneggiatura. Di fatto un film fatto di carta e inchiostro.
Magari qualche regista estroso vorrà cimentarsi con la trasposizione cinematografica.
La fine del tuo romanzo l’hai decisa tu o l’hanno decisa i tuoi personaggi? I lettori ti hanno dato suggerimenti, dopo aver letto il libro, su un altro possibile finale?
Il finale è di quelli che non ti aspetteresti mai, credo che la mia passione per scrittori come Pynchon, De Lillo, Foster Wallace e Dick mi abbia portato a scrivere un romanzo che potrebbe essere tranquillamente collocato tra la Sci-Fi e il postmodernismo.
Chi ha letto il romanzo è rimasto favorevolmente colpito da un finale che ti viene letteralmente “sputato in faccia” in una manciata di pagine e che stravolge in po’ tutto quanto è accaduto fino a quel momento.
Perché un lettore dovrebbe leggere “Fattore Z”? Anzi, rendiamo più complicata questa domanda: perché un lettore che non ama particolarmente il genere thriller dovrebbe leggere il tuo libro?
Credo che lo stile narrativo utilizzato sia piuttosto originale. Nonostante il genere thriller sia oramai presente in maniera importante sul mercato, penso che qui siamo di fronte a qualcosa che è stato etichettato come Thriller, ma che in realtà rimescola un po’ le carte del genere, sconfinando come detto in precedenza anche in altri generi.
Concludiamo questa presentazione comunicando ai nostri lettori i link dove si possono trovare informazioni su di te, sui tuoi libri.
Ciao, in realtà nella vita di tutti i giorni mi occupo di software. Ho una laurea in Ingegneria Informatica e sono il titolare di una web agency che si occupa di software e Web che ha sede a Cesena e Bologna. Vivo a Cesenatico, sono sposato e ho due figli. Lorenzo di 7 anni e la piccola Giulia di 4 mesi.
Un thriller, quello di “Fattore Z”. Una storia in cui quattro improbabili personaggi si ritrovano chiusi insieme in una stanza bianca senza un motivo apparente. Raccontaci brevemente la trama.
Stanza bianca, quattro insoliti personaggi ed un contatore appeso al muro da cui prende vita uno strano conto alla rovescia. Sono Padre Sandro - un prete missionario alla disperata ricerca delle risposte che solamente la fede può dare, Nick - una ex rockstar oramai fusa di testa con evidenti problemi di sesso dipendenza, Pam - uno scienziato in odore di Nobel piena di sé con misure e curve da top model, ed infine Zoe - una malata terminale di AIDS. Questi gli improbabili compagni di viaggio catapultati all'interno di un mondo monocromatico scandito dal susseguirsi di numeri apparentemente senza senso. E' solamente un gioco, oppure un altro stupido reality show ? E se fosse un esperimento "psico-qualcosa" ?! Ne resterà solamente uno ?! Inutile continuare con domande senza risposta, così i quattro cominciano a raccontare se stessi gli uni agli altri, andando a scavare sempre più a fondo, e riportando alla luce vecchi scheletri nascosti in armadi oramai dimenticati. Il tempo passa, i ricordi affiorano, mentre i numeri marciano inesorabili verso lo zero. Con in passare delle ore qualcuno del gruppo si perde per strada. Zoe invece ha qualcosa di speciale. Lei sa vedere attraverso quell'apparente successione di numeri senza senso. Numeri Primi, Ipotesi di Riemann, congetture mai dimostrate. Forse c'è qualcosa oltre quelle pareti bianche. Zoe chiude gli occhi e vede.
Ci confidi come ti è venuta l’idea? Qual è stata l’alchimia o turbamento interiore che ha innescato la trama?
Nel 2008 ho letto Non buttiamo giù di Hornby.
L’idea di una piccola collettività che si conosce per puro caso e che si trova a dover convivere malgrado tutto, mi ha intrigato molto fin da subito, così nell’Aprile del 2014 ho cominciato a scrivere questa “strana” storia.
L’idea di quattro persone che si ritrovano all’interno di una stanza (bianca) senza sapere bene il come e il perché, e di un misterioso conto alla rovescia, mi è apparsa davanti agli occhi durante la messa della domenica delle Palme 2014.
Strana la vita eh ?
Insomma, me ne stavo lì (non proprio) ad ascoltare, tenendo d’occhio mio figlio e cercando di evitare che combinasse disastri durante la celebrazione, quando ho pensato: Cazzo! (lo so che non è il massimo della devozione durante una funzione religiosa, ma vi posso garantire che queste epifanie arrivano così, del tutto inaspettate, e non è per niente facile gestirle al meglio) E-se-mi-trovassi-all’interno-di-una-stanza-completamente-bianca-con-una-serie-di-numeri-attaccati-alla-parete-insieme-a-degli-sconosciuti-?
Vi giuro che tutto il resto è avvenuto in modalità work in progress.
I personaggi non erano ancora ben definiti, ma che ci dovessero essere dentro (alla stanza) un prete e una ex-rockstar, di quello ne ero già certo.
Descrivici brevemente i protagonisti e dicci a quale personaggio dei quattro sei particolarmente legata e perché. Ce n’è uno che in qualche modo ti rappresenta?
Nick, la rockstar sesso dipendente, è ispirato a Bucky Wunderlick il protagonista del romanzo Great Jones Street di DeLillo, mentre Padre Sandro prende il nome (e ci tengo a precisare solamente il nome) da un frate missionario che ho avuto l’onore di conoscere, e che ha dedicato tutta la sua vita (e continua a farlo tutt’ora) ai più deboli e sfortunati, dirigendo una missione in Brasile.
Una volta mi disse: La gente deve smettere di mandare soldi alle missioni tramite tutte quelle associazioni più o meno serie: che vengano da me e mi diano dei sacchi di riso, quelli che sì che ci servono!
Grand’uomo.
Sempre a proposito di uomini: chi non si è mai fatto un “viaggio sessuale” trovandosi al cospetto di una segretaria/professoressa/manager/ect in tacchi a spillo, labbra di fuoco, e decolté generoso, alzi la mano!
Molto bene, spero proprio che in questo momento stiate leggendo queste righe con il braccio non impegnato a sostenere il libro (oppure l’e-book reader) alzato.
E’ un classico, lo so, però non ci posso fare nulla. L’idea che nel gruppo ci fosse una bomba sexy dotata di intelligenza superiore alla media, e che il suo ego fosse spropositato, ha preso il sopravvento e non sono riuscito a tenerla fuori dalla storia.
Zoe è la malata terminale di AIDS. Non so perché, ma questa malattia così letale mi ha sempre colpito molto, e soprattutto il fatto che la sua diffusione sia così fortemente legata alla vita sessuale delle persone.
Da musicista, credo di essere molto legato a Nick, e al fatto che molte rockstar si rivelino in realtà delle fugaci meteore. Meteore che poi si ritrovano a fare i conti con una vita anonima dopo aver raggiunti popolarità planetarie. Come ci si sente ad essere esclusi dal jetset dopo averne fatto parte ?
Purtroppo la mia carriera di musicista non si è spinta mai al di là della festa del paese quindi credo che questo personaggio rappresenti in parte quello che sarei volute essere.
C’è qualche messaggio segreto celato tra le righe, che speri di trasmettere al lettore?
Questo romanzo pone una domanda in maniera molto chiara.
Cosa è reale ?
In un mondo che si basa fortemente sulla comunicazione via media, credo che chiedersi cosa sia davvero reale nella vita di tutti giorni sia un atto dovuto. Il romanzo ci porta brutalmente dentro a una stanza insieme a quattro insoliti personaggi senza farci capire se tutto quello che accade sia reale oppure no.
Questo è il punto.
Quello che vediamo ogni giorno capitarci attorno, è reale oppure no ?
A voi la risposta.
Quale giudizio hai riscontrato nei lettori da quando questo libro è uscito?
Il romanzo è uscito il 14.5 quindi non ho ancora il numero di feedback sufficienti per poter fare delle considerazioni. Le persone che l’hanno letto allo stadio di manoscritto carico di speranze, l’hanno trovato molto “avanti”. Una scrittura al limite della sceneggiatura. Di fatto un film fatto di carta e inchiostro.
Magari qualche regista estroso vorrà cimentarsi con la trasposizione cinematografica.
La fine del tuo romanzo l’hai decisa tu o l’hanno decisa i tuoi personaggi? I lettori ti hanno dato suggerimenti, dopo aver letto il libro, su un altro possibile finale?
Il finale è di quelli che non ti aspetteresti mai, credo che la mia passione per scrittori come Pynchon, De Lillo, Foster Wallace e Dick mi abbia portato a scrivere un romanzo che potrebbe essere tranquillamente collocato tra la Sci-Fi e il postmodernismo.
Chi ha letto il romanzo è rimasto favorevolmente colpito da un finale che ti viene letteralmente “sputato in faccia” in una manciata di pagine e che stravolge in po’ tutto quanto è accaduto fino a quel momento.
Perché un lettore dovrebbe leggere “Fattore Z”? Anzi, rendiamo più complicata questa domanda: perché un lettore che non ama particolarmente il genere thriller dovrebbe leggere il tuo libro?
Credo che lo stile narrativo utilizzato sia piuttosto originale. Nonostante il genere thriller sia oramai presente in maniera importante sul mercato, penso che qui siamo di fronte a qualcosa che è stato etichettato come Thriller, ma che in realtà rimescola un po’ le carte del genere, sconfinando come detto in precedenza anche in altri generi.
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Grazie per essere stato con noi, Alessandro. In bocca al lupo per i tuoi progetti futuri.
Elena Genero Santoro Ama viaggiare e conoscere persone che vivono in altri Paesi. Lettrice feroce e onnivora, scrive da quando aveva quattordici anni. Perché ne sono innamorata, Montag L’occasione di una vita, ebook Lettere Animate Un errore di gioventù, 0111 Edizioni Gli Angeli del Bar di Fronte, 0111 Edizioni. Il tesoro dentro, 0111 Edizioni. |
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