Gli scrittori della porta accanto

[Cinema] "Nessuno può portarti un fiore", un film prodotto in crowdfunding, storie di ribelli dimenticati, di Loriana Lucciarini


Nessuno può portarti un fiore è un film prodotto da giovani filmaker di tutto il mondo, finanziato in crowdfunding, per onorare le donne e gli uomini che hanno combattuto per la libertà nel corso della storia e di cui si è persa memoria.

Un film per ricordare, per non dimenticare. Un film da supportare, per un fiore che sboccia dal passato e porta le storie svanite di nuovo fra i ricordi.
Questa storia, questo progetto, nasce dall'altra parte dell'emisfero occidentale, precisamente in Argentina. Nasce dall'idea e dalla creatività di giovani filmaker di tutto il mondo. Nasce dal desiderio di dare memoria a eventi storici che troppo spesso sono dimenticati e nel dare valore e riconoscimento alle persone che di quelle storie ne sono state protagoniste.
Nessuno può portarti un fiore è il corto che un collettivo di artisti e registi – di cui fanno parte anche i due giovani italiani residenti in terra sudamericana, Stefano Ciovetta e Viola Kanka – sta realizzando grazie a una campagna di autofinanziamento su Kickstarter.
Il progetto ha avuto l’attestazione di interesse da parte dell’Università FUC (la Film University Buenos Aires) che ha fornito parte del materiale per la sua attuazione. Per portare a compimento l'opera, però, ci sono ulteriori spese da sostenere ed è proprio per questo che è stata aperta una campagna di finanziamento, utile a ottenere le risorse economiche per ultimare il lavoro.
Sono proprio Stefano e Viola a raccontare a noi della redazione di Gli Scrittori della porta accanto qualcosa di più sull'idea da cui nasce “Nessuno può portarti un fiore”.

Ciao ragazzi, ci raccontate un po' di voi e del vostro progetto? Chi siete? Come vi è venuta l'idea di produrre il cortometraggio "Nessuno può portarti un fiore"?

Stefano Ciovetta. Siamo cineasti, lettori, siamo sognatori. In un mondo dove l’informazione è facile e costantemente accessibile, non è difficile per le persone credere di avere una conoscenza totale. Quello che ignoriamo è che, di fatto, abbiamo accesso solo a una limitata quantità di informazione. Ancora peggio è il fatto che l’informazione a cui abbiamo accesso è spesso monitorata e censurata.
Viola Kanka. L’idea nasce da una partenza, e da un libro. Un libro di Pino Cacucci, da cui abbiamo anche tratto il titolo del cortometraggio. Un libro sugli eroi dimenticati dalla storia, emozionante, che ci ha fatto pensare e quindi abbiamo iniziato a guardarci intorno e a ricercare informazioni sulle donne dimenticate dalla storia. Ci siamo resi conto che non ne trovavamo. Ci siamo resi conto che le persone pensano di avere accesso alla libera informazione e che la storia è imparziale.

Chi sono  protagonisti del film?
Stefano Ciovetta. Nessuno può portarti un fiore” è un poema cinematografico per onorare le donne e gli uomini che hanno combattuto per la libertà nel corso della storia ma non sono ricordate oggi correttamente. Il film cerca di fornire luce alla sua realtà e rappresentare l’immaginario sociale che crediamo che queste figure meritano.
Viola Kanka. Questo cortometraggio ci da la possibilità di mostrarvi le storie dei ribelli dimenticati, storie di insorgenti i cui nomi si sono persi nel lungo corso della storia, o sono stati infangati dalla censura e dalla propaganda. Il nostro lavoro si focalizza sugli eroi persi a cui nessuno può portare un fiore, perché nessuno sa dove sono, o chi sono.

Un'ultima domanda a Stefano, a conclusione della breve intervista.

Perché lo fate? 
Stefano Ciovetta. Facciamo questo perché come artisti sentiamo la necessità di conservare e preservare la memoria e, in casi come questo, riscoprire quello che ci era stato nascosto. così da poter vivere il presente con una nuova concezione del coraggio e della forza!

Come a voler dare un senso profondo a questa loro ricerca nel passato, ormai quasi perso nell'oblio, e alla scelta di riportarlo alla luce, per dare a queste storie nuova vita



Storie nascoste dal tempo e dalla polvere, quindi a rischio di sprofondare nell'oblio. Ma quali sono queste storie? 

È presto detto.

Edera-Francesca-De-Giovanni-Veronica-Gerez

Edera Francesca De Giovanni
Aveva ventuno anni Edera Francesca De Giovanni, quando venne fucilata una notte del '44 a Bologna. Lei, così giovane, fu la prima donna della resistenza italiana a finire di fronte a un plotone d'esecuzione.

Irma-Bandiera-Heidi-Fauth

Irma Bandiera
Anche la storia di Irma Bandiera si svolge in Italia, sempre a Bologna, durante la II guerra mondiale. Irma fu tra le prime donne ad aderire alla resistenza italiana e impugnare le armi in nome della libertà. Catturata dalla SS fu sottoposta a feroci torture e poi barbaramente uccisa per non aver dato informazioni utili ai tedeschi. Ricevette una medaglia d’oro postuma in onore della sua lotta. 
Ecco un toccante passaggio della sua ultima lettera, che scrisse alla propria famiglia prima di morire: 
A voi incomberà il dovere di addolcire il dolore di mia madre. Ditele che sono caduta perché quelli che verranno dopo di me possano vivere liberi come l'ho tanto voluto io stessa. Sono morta per attestare che si può amare follemente la vita e insieme, accettare una morte necessaria.

Tamara-Bunke-Maria-Canale

Tamara Bunke
Poi troviamo la storia di un'altra donna,  Tamara Bunke: argentina, dalla vita intensa e piena di scelte fatte d'impeto, con coraggio. Tamara è stata tra gli insegnanti che si recavano in tutti i villaggi dell'isola per sconfiggere la piaga dell'analfabetismo, poi diventerà una protagonista della rivoluzione cubana, fu proprio in azione che perse la vita. Dopo la morte fu accusata di essere una spia della Stasi (i servizi segreti della Germania dell'Est) e la sua memoria fu infangata. Solo negli ultimi anni venne riabilitata, dopo che le ricerche storiche smentirono le ingiuste incriminazioni.

Vedran-Samilovic-Fernando-Blanco

Vedran Samilovic
L'ultima vita di cui racconterà il film è quella di un uomo: Vedran Samilovic. Samilovic era violoncellista nell'orchestra di Sarajevo. Fu lui a suonare il suo strumento tra le vie di una Sarajevo sventrata dalla guerra che ha devastato la ex Jugoslavia. Samilovic suonò per venti giorni di fila, incurante dei bombardamenti e dei cecchini, in onore e in ricordo delle vittime civili uccise durante la fila per il pane. Un gesto poetico e struggente, in grado di riportare un po' di luce nella bestialità del conflitto di guerra. 

Belle storie di coraggio e ideali, raccontate da sognatori, un gruppo di filmaker da tutto il mondo. Vuoi aiutarli a realizzare il film Nessuno può portarti un fiore?

Storie che il tempo rischia di cancellare e a cui questi giovani filmaker hanno deciso di voler dare nuova luce. Per togliere il passato dall'oblio. Per poter conoscere e rispettare queste donne e uomini straordinari, grazie ai quali abbiamo molte delle cose di questo nostro oggi.
Ricordare per non dimenticare. Ricordare per poter portare loro idealmente un fiore, il fiore che lega il passato al presente.
Questi giovani un po' sognatori un po' figli del merchandising 2.0, propositivi e attivi anche mediaticamente, che hanno scelto di mettere in campo la loro arte e la loro competenza professionale per realizzare queste pellicola, meritano di essere supportati.
Partecipare è semplice, basta andare sulla pagina della raccolta fondi aperta su Kickstarter e devolvere la cifra che si ritiene più congrua.

  • Versando 5€ si riceveranno come gadged di sottoscrizione le foto del backstage
  • Con 20€ si otterrà anche un link per vedere in streaming il film
  • Con 50€ la citazione tra i ringraziamenti
  • Per donazioni superiori sono contemplate altre opzioni, tra le quali la possibilità di incontrare i membri dello staff oppure poter assistere alle riprese del film.




Loriana Lucciarini
Impiegata di professione, scrittrice per passione. Spazia tra poesia e narrativa. Molte pubblicazioni self e un romanzo “Il Cielo d'Inghilterra” con Arpeggio Libero. E' l'ideatrice e curatrice delle due antologie solidali per Arpeggio Libero, la prima di favole per Emergency “Di favole e di gioia” nonché autrice con la fiaba “Si può volare senza ali” e la seconda di “4 Petali Rossi – frammenti di storie spezzate”, racconti contro il femminicidio per BeFree. E' fondatrice e admin di “Magla-l'isola del libro”



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