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Valencia: 10 motivi per visitarla

Valencia: 10 motivi per visitarla

Viaggi Di Andrea Pistoia Dieci buoni motivi per visitare Valencia: atmosfera frizzante e vitale, abitanti che vivono la città di giorno e, soprattutto, di notte, connubio perfetto tra natura e urbanesimo.

Valencia. Me ne hanno parlato sempre bene: l’atmosfera sempre frizzante e vitale, i suoi abitanti, i quali vivono la città di giorno ma soprattutto di notte, quel senso di pace che si respira ovunque, quel connubio tra natura e urbanesimo (dove, per fortuna, la prima domina sul secondo), quella sensazione di essere sì in una metropoli straniera ma per tanti versi familiare, la possibilità di avere tutte le attrazioni a portata di mano e di godersi ogni vicolo, ogni strada, ogni piazzetta della città, evitando quegli asettici spostamenti sui mezzi pubblici.
Per queste ragioni, e per un altro migliaio (che non sto ad elencare per lasciare a voi, miei cari lettori, l’onore di scoprirlo vivendola), Valencia è tra le mete più apprezzate del panorama europeo. Ergo, era inevitabile che io, viaggiatore non per caso ma per passione, approdassi qui.
È così che, sul finire di ottobre, io e il mio amico abbiamo affrontato un week-end lungo per goderci una città che riesce sapientemente a miscelare passato, presente e futuro in un cocktail esplosivo fatto di gente cordiale, parchi sterminati, monumenti da immortalare in una foto e momenti di completo relax da assaporare insieme alle prelibatezze culinarie che offre. Io, che ho viaggiato molto nella mia vita e che "ne ho viste di cose (tra cui capitali brutte o insignificanti) che voi umani non potreste neanche immaginare", posso senza alcun dubbio asserire che Valencia è una di quelle città in cui ho lasciato il cuore.

Scorci di Valencia

10 buoni motivi per cui vale la pena visitare Valencia.

  1. Dove meno te lo aspetti, persino nella stazione nord, ti si para davanti qualcosa d’incantevole che ti resta impresso nella mente.
    Che sia un palazzo fatiscente, un mercatino della frutta o anche solo una viuzza, ovunque c’è qualcosa che attira l’attenzione con il suo stile spagnoleggiante e spensierato, il quale strappa un sorriso o un ‘Ohhhh’ di meraviglia.
  2. In mezzo a costruzioni futuristiche e palazzi postmoderni si scoprono edifici della migliore letteratura fantasy.
    Palazzi medievali e statue dalle forme originali e aggraziate. Anche solo girando per il centro a piedi, ogni angolo di strada vi può riservare delle sorprese. Come il ‘Mercato de Colon’, il quale mi ha ricordato, per le sue forme, la Sagrada Familia, a Barcellona.
  3. È un paradiso per i golosi, con decine di "tentazioni".
    Evitate le solite, collaudate, standardizzate, caffetterie stile Starbucks e lasciatevi invece sedurre dalle piccole pasticcerie che offrono, in un ambiente tranquillo ed intimo, dolci prelibati (da provare quelli tipici valenciani: la coca de Llanda, il bunuelos e il farton) accompagnati da un caffè, un succo o un’ottima horchata (una bevanda analcolica preparata con acqua, zucchero e latte di tubercolo ipogeo).
  4. Trovate nelle vie più insospettabili murales tra il sacro e il profano o serrande abbassate dipinte in modo originale o stravagante da geniali artisti di strada.
    Provate ad esplorare la città prima dell’apertura dei negozi (o dopo la chiusura) e osservate come tutto appare diverso. Perché queste opere non sono state realizzare per deturpare la città ma per renderla ancora più viva e spumeggiante.
  5. I locali sono dei piccoli gioielli di design ed originalità.
    Che sia un bar, un ristorante o un take away a conduzione famigliare, che sia in pieno centro o in riva al mare, scoprirete quanto i proprietari siano stati abili a renderli unici ed accattivanti. Valencia è sì ricca di monumenti ed opere d’arte da fotografare, ma vi assicuro che certi locali non sono da meno. Perché è vero che ciò che conta è la bontà del cibo, ma anche l’occhio vuole la sua parte!
  6. In quale altra città puoi trovare una mostra dedicata alle Tapas?
    Parti aspettandoti di perderti nel solito museo con quadri di natura morta e mezzibusti muscolosi e invece ti ritrovi in un salone straripante di opere d’arte, dal dipinto alla scultura a proiezioni su maxischermo, inerenti a questi tipici stuzzichini della città. Però vi avviso: non andateci prima di pranzo perché la fame si fa sentire anche solo passando accanto a queste opere!

Scorci di Valencia

  1. Qui il futuro si può toccare con mano, tanto da non riuscire a credere come una città così antica possa riservare sorprese avveniristiche di tale bellezza.
    Già, perché quando si raggiunge la Città delle arti e della scienza si resta a bocca aperta. Un attimo prima si è circondati da cattedrali, mercati costruiti nel 1900 e torri del 1800 mentre un istante dopo si è trasportati in uno scenario da città del futuro, con cinque edifici così fuori dall’ordinario da non credere ai propri occhi.
  2. Ogni luogo è quello giusto per fare festa e per gustarsi una buona cerveza (birra) con dell’ottima musica in sottofondo.
    Questo perché Valencia è innanzitutto una città di universitari, quindi non solo troverete locali aperti ad oltranza ma ogni via pullula di ragazzi che vogliono far baldoria. E come in ogni città che si rispetti, nel week end lei prende vita e offre divertimento di ogni genere e a tutte le ore.
  3. Gli incontri ravvicinati con gli animali ti fanno sentire finalmente parte della natura.
    Che tu sia all’Oceanografico (il più grande acquario d’Europa), al Bioparc (uno zoo dove non ci sono gabbie ma solo barriere naturali) o anche solo ai Giardini del Turia (il più grande giardino urbano della Spagna, costruito su ciò che resta del letto di un fiume), troverai sempre qualche animale curioso che vuole fare la tua conoscenza e che t’intenerirà con la sua dolcezza.
  4. Sopra ogni cosa, è bello condivide con un buon amico non solo la ricchezza architettonica e naturalistica della città ma anche e soprattutto i momenti di relax, fatti di spuntini a base di tapas e di cerveza, pranzi con tortillas accompagnati da un bicchiere di Tinto de Verano (vino rosso mischiato a fanta o gazzosa), cene con l’immancabile paella abbinata ad un’ottima sangria e serate a divertirsi con i valenciani a suon di musica spagnola e bevendo l’Agua de Valencia (un cocktail alcolico a base di arancia, vodka, gin e vino frizzante).

Cosa ascoltare a Valencia?

Difficile decidere: come canzone opterei certamente per una spagnola che trasmetta l’entusiasmo e la vivacità di questa città. Vi stuzzicherò la curiosità proponendovene una che adoro e che (quasi) sicuramente non conoscete. S’intitola Cuidate dei La Oreja de Van Gogh (un gruppo famoso in Spagna).



Cosa leggere a Valencia?

Tra  romanzi che ho letto, mi viene in mente Quattro amici di David Trueba.
Moderni moschettieri su uno scassato furgoncino, quattro amici in crisi da maturità si lanciano in un improbabile viaggio per strappare un po' di tempo all'esistenza e riaffermare la propria voglia di ribellione e divertimento…
Da Madrid a Valencia, da Saragozza ancora a Madrid, attraverso una scia di risse, ubriacature, cuori infranti e amplessi frettolosi, rinsalderanno la propria amicizia in una tardiva fine dell'adolescenza…
In pratica, un libro leggero, ma a tratti anche riflessivo, sulla voglia di divertirsi e di godersi la vita fino in fondo, fra feste mondane ed incontri ravvicinati col gentil sesso. In pratica, tutto ciò che troverete a Valencia!

Quattro amici

di David Trueba
Feltrinelli
Narrativa
ISBN 978-8807891618
cartaceo 9,00€
ebook 6,99€

Sinossi

I quattro amici sono: Solo, ventisettenne oppresso da genitori troppo perfetti e dal ricordo di una ex, che sta per convolare a nozze; Blas, grasso e goffo, alla frustrata ricerca di un amore; Claudio, tombeur de femmes che vive solo per l'amicizia; Raul, precipitato dalle fantasie sadomaso a un "tranquillo" menage familiare con due gemelli a carico. Su un furgoncino di seconda mano che olezza di formaggio, i quattro decidono di concedersi un agosto da leoni, come illusoria fuga dalla quotidianita. Da Madrid a Valencia, da Saragozza di nuovo a Madrid, attraverso una serie di avventure, risse, sbornie, cuori infranti e amplessi frettolosi, rinsalderanno la loro amicizia in una tardiva fine dell'adolescenza.

Andrea Pistoia


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