Gli scrittori della porta accanto

[Libri] "La mustang rossa" di Elisabetta Villaggio, recensione di Tiziana Viganò

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La mustang rossa, di Elisabetta Villaggio, La Ruota, 2016. Fine anni '80, due donne diverse si mescolano sullo sfondo di una Hollywood in banco e nero, dove spesso le luci si spengono. Come i sogni.

Los Angeles, Hollywood, 1988: le ruote di una Mustang rossa divorano l’asfalto dei boulevard di una città popolata da personaggi così diversi tra di loro, ma accomunati dal desiderio di diventare qualcuno ingozzando la vita, “Be someone” come dice la canzone di Tracy Chapman
Non è facile come sembra e troppi sogni s’infrangono tra le luci ingannatrici di una città che ingannatrice è per definizione: uomini e donne trascinano la loro vita tra sesso, droghe e alcool, affogati in un mal di vivere, o di un vivere male, che non li conduce dove davvero vorrebbero. Hanno alle spalle problemi antichi, si dibattono, forse qualcuno riuscirà a raggiungere il successo, forse qualcun altro ribalterà la sua vita, forse qualcun altro pagherà a caro prezzo scelte che sembravano facili solo in apparenza. 
Alex, bella sensuale, ricca, cerca il lancio come produttrice di video musicali, un modo per dimostrare ai genitori, con cui è in perenne conflitto, che è capace di diventare qualcuno. Maria, una povera migrante messicana con due figli a carico, cerca negli uomini, o meglio nei loro soldi, la possibilità di riscatto e finisce in una trappola ben organizzata. Due donne, due amiche, due destini ben diversi: la prima tornerà in patria e si anniderà in un normale e borghesissimo matrimonio, rinnegando il suo desiderio di una vita sempre al di sopra delle righe. La seconda, ingannata dal delinquente che ama, sconterà i suoi errori.
L’atmosfera del romanzo è ben orchestrata, e rispecchia il blues dei personaggi: la Città degli Angeli non è quella che tutti si immaginano, piena di luci della ribalta sfavillanti e di successo; quelle luci sono spente, così come sono spenti i sogni di chi ha sognato troppo, e rivelano impietosamente la realtà in tutti i suoi grigi e squallidi particolari.
Al suo secondo romanzo, Elisabetta Villaggio, ci regala, con il suo stile disinvolto e avvincente, ma anche distaccato e libero dal giudizio, la narrazione di un ambiente e di un’atmosfera del passato, girato come un film in bianco e nero, su cui lampeggia il rosso folgorante della Mustang rossa, simbolo forte di una generazione alla deriva.


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La mustang rossa

Alex, bella, ricca, poliglotta, piena di glamour, producer di video musicali. Maria, gestrice di un bar-mensa, madre di due bimbi, forte accento messicano, piccolina, non attraente e certamente non il tipo di amica che ci si aspetta si porti dietro una come Alex. 
Due vite diverse che si mescolano a Los Angeles in nove giorni dell'aprile 1988. Sullo sfondo i Miller Studios, dove si realizzano spot pubblicitari e video musicali, tra Highland Avenue e Santa Monica Boulevard. 
Oltre a Maria e ad Alex, una serie di altri personaggi ruotano attorno a loro: Bob, capo degli Studios e perdutamente innamorato di Maria; Anthony, Michael e il loro gruppo rock che cercano di sfondare nella scena musicale di L.A. senza tanta convinzione. 
Le due amiche si muovono in quel mondo variopinto, dove i sogni di tutti si confondono con i desideri e dove la realtà può essere più crudele di quanto si possa immaginare. Nove giorni di quella fatidica primavera cambieranno le loro vite per sempre.

di Elisabetta Villaggio | La Ruota | Narrativa
EAN 9788899660093 | Cartaceo 10,20€ Acquista


Tiziana Viganò
Le idee migliori per scrivere, gli incipit e i finali si insinuano nella mia mente in quell’ora del mattino che precede di poco il risveglio, come nella nebbia, mentre sono ben sveglia quando in cucina mi diverto a inventare ai fornelli e sperimentare intrugli con erbe e spezie. Viaggiare è la mia passione e il mondo delle donne sta al centro dei miei interessi di scrittrice.
Milano in 100 parole, Giulio Perrone Editore.
Come le donne, PM Edizioni.
Sinfonia nera in quattro tempi, Youcanprint.


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