Le muse di Klimt di Paola Romagnoli, Mondadori Electa, 2016. La biografia romanzata del Maestro viennese, l'erotismo e il simbolismo delle sue donne, in contrasto con le idee conservatrici dei suoi contemporanei.
Di Klimt parla tutta Vienna e non c'è personaggio della buona società che non sia incappato almeno una volta nel suo nome. I suoi ritratti sono molto richiesti e sin dall'estero gli giungono commesse per decorare con il suo tocco sontuoso le pareti e i soffitti di monumenti e grandi palazzi. Sono senza dubbio le donne ad ispirarlo, davanti al cavalletto ne percepisce l'essenza prima ancora che il suo sguardo scivoli lungo le sinuositá del loro corpo.
È circondato da donne: a tratti burbero, scontroso e sfuggente, è comunque un uomo che attrae. Lo sanno Emilie, stilista e imprenditrice affermata, che gli è compagna di vita ma che non lo avrà mai completamente per sé. Hermine e Clara, le sorelle che condividono la dedizione per il fratello famoso. Maria, che ne porta in grembo il figlio (non l'unico) e che sarà madre solitaria. Lo sa Alma, giovane e bellissima donna viennese, che lo ha stregato con la sua determinazione e i suoi abbracci rubati clandestinamente. E lo sa anche Olga, l'enigmatica donna dai capelli rosso fiamma. E lunghi, molto lunghi...
Ogni capitolo è un quadro, non sempre in ordine cronologico ma sempre con l'esaltazione della figura femminile, con riferimenti a colori e odori. Anche il tatto è preso in considerazione, poiché quella di Klimt è un'arte che tiene in considerazione la materia: i cieli non hanno un tono unico, a volte si perdono all'orizzonte come la trasparenza dell'acqua. O sono così intensi, come la pietra di lapislazzulo. O vengono paragonati al velluto...
Il romanzo intreccia vicende biografiche del pittore con le voci delle donne che lo hanno accompagnato tra la fine dell'800 e il 1918, anno della sua morte. A cavallo tra finzione e storia, l'autrice evidenzia, con straordinaria efficacia, il ruolo che l'universo femminile ha avuto nella vita e nell'arte di Klimt, sullo sfondo di un contesto unico, una Vienna nobile e sfavillante, dove nascono la Secessione, i caffè letterari, le sinfonie di Mahler e Shönberg e la psicoanalisi di Freud.
La chiave narrativa è sensualità ed eros, è giovinezza ma senza età, è madre e amante, è mito. Ed è un simbolo che segna il passaggio tra vita e morte.
È circondato da donne: a tratti burbero, scontroso e sfuggente, è comunque un uomo che attrae. Lo sanno Emilie, stilista e imprenditrice affermata, che gli è compagna di vita ma che non lo avrà mai completamente per sé. Hermine e Clara, le sorelle che condividono la dedizione per il fratello famoso. Maria, che ne porta in grembo il figlio (non l'unico) e che sarà madre solitaria. Lo sa Alma, giovane e bellissima donna viennese, che lo ha stregato con la sua determinazione e i suoi abbracci rubati clandestinamente. E lo sa anche Olga, l'enigmatica donna dai capelli rosso fiamma. E lunghi, molto lunghi...
Ogni capitolo è un quadro, non sempre in ordine cronologico ma sempre con l'esaltazione della figura femminile, con riferimenti a colori e odori. Anche il tatto è preso in considerazione, poiché quella di Klimt è un'arte che tiene in considerazione la materia: i cieli non hanno un tono unico, a volte si perdono all'orizzonte come la trasparenza dell'acqua. O sono così intensi, come la pietra di lapislazzulo. O vengono paragonati al velluto...
Il romanzo intreccia vicende biografiche del pittore con le voci delle donne che lo hanno accompagnato tra la fine dell'800 e il 1918, anno della sua morte. A cavallo tra finzione e storia, l'autrice evidenzia, con straordinaria efficacia, il ruolo che l'universo femminile ha avuto nella vita e nell'arte di Klimt, sullo sfondo di un contesto unico, una Vienna nobile e sfavillante, dove nascono la Secessione, i caffè letterari, le sinfonie di Mahler e Shönberg e la psicoanalisi di Freud.
La chiave narrativa è sensualità ed eros, è giovinezza ma senza età, è madre e amante, è mito. Ed è un simbolo che segna il passaggio tra vita e morte.
Le muse di Klimt
Gustav Klimt ha vissuto a Vienna, capitale di un Impero che in quegli anni era il cuore culturale dell'Europa. Sono gli anni delle Secessione viennese, della nascita della psicanalisi, delle sinfonie di Mahler e Schönberg, dei caffè letterari. E' questo il contesto unico e irripetibile che ricostruisce Paola Romagnoli in questa storia romanzata, in cui si alternano due voci. Una voce che narra cronologicamente le vicende dell'artista nella sua epoca. Una voce "metafisica" che si presenta come una sirena nell'Attersee, il lago nella regione del Salzkammergut, a ovest di Vienna, luogo dell'anima del pittore. La chiave narrativa della sirena racchiude in sé la sintesi di tutto ciò che Klimt ha inseguito nelle donne: è sensualità ed eros, è giovinezza ma senza età, è madre e amante, è mito. Ed è un simbolo che segna il passaggio tra vita e morte, poiché accompagna narrativamente gli ultimi giorni di vita di Klimt, stroncato da un ictus nel 1918.Con il piglio della scrittrice ma la conoscenza della storica dell'arte, Paola Romagnoli avvolge il lettore in una vicenda biografica di grande fascino, che spiega come Gustav Klimt, opponendosi alle idee conservatrici dei suoi contemporanei, realizzò dipinti erotici e simbolici che rappresentavano i sogni, le speranze, le paure e le passioni dell'uomo e sia diventato così per il pubblico il pittore delle donne.
di Paola Romagnoli | Mondadori Electa | Biografia
ISBN 978-8891808349 | cartaceo 16,07€ | ebook 6,99€ Acquista
Beatrice Rurini Del 1969, sono appassionata di lettura e musica sin da piccola. Ho conseguito la maturità magistrale (senza insegnare), studiato pianoforte e violoncello. Lavoro come restauratrice d'arte. Sono sposata con prole e, soffrendo d'insonnia, mi appoggio alla lettura per evitare di stare con le mani in mano. |
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