Gli scrittori della porta accanto

Verso l'era dei robot: sarà reale progresso?

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Arriverà mai il progresso a fare star bene tutti, oppure sarà destinato ad arricchire sempre di più i ricchi e a creare nuova povertà?

Da quando l’uomo ha messo piede sulla terra ha fatto continui progressi. In qualche periodo è pure regredito, ha anche un po' rovinato il pianeta, ma nel totale ha lavorato bene.
All'inizio correvamo dietro ai cinghiali con la clava in mano e a nostra volta dovevamo scappare da animali più grandi e più cattivi di noi. Siamo passati attraverso periodi dove, senza batter ciglio, bruciavamo vive le donne e non sapevamo neppure bene il perché, eliminavamo fisicamente chiunque si permettesse di contrastare la cultura del momento, tra l'altro molte volte totalmente sbagliata. Sino ad arrivare ad essere più civili, ci siamo evoluti. Quasi tutti.
L'umanità ha fatto invenzioni strabilianti e guerre tremende: siamo passati dall'ammazzare il nemico a spadate sino alle bombe atomiche. La speranza è sempre quella di imparare a far morire i nemici dal ridere, ma per il momento rimane tale. 
Dicevo, alla fine si può dire che l'uomo abbia lavorato bene. Tutto ciò che abbiamo inventato, costruito e studiato potrebbe essere fonte di benessere e felicità per tutti, potrebbe essere sufficiente per tutto il genere umano, se non ci fosse chi si impossessa di una percentuale di ricchezza esagerata, togliendola inevitabilmente al resto dell'umanità.

Siamo ancora in tempo per capire che possiamo stare tutti bene, preparandoci con la giusta filosofia all'era dei robot. 

Tra un po' ci saranno macchine in grado di fare tutto; già ne abbiamo qualcuna in cucina e in giro per la casa a fare pulizie. Tra un po', l'auto ci porterà in giro da sola, così potremo anche bere qualche birra in più.
L'industria è ormai piena di robot. Questi, per il momento, hanno creato disoccupazione, ma se sapremo usarli per il bene di tutti, avremo più tempo per vivere lontano dagli impegni di lavoro. Tutto ciò presupporrebbe che il progresso ci rendesse sempre più liberi fino ad arrivare a mantenerci senza lavorare, rispettando il significato intrinseco della parola stessa, ossia il miglioramento della condizione umana. 
Tuttavia, analizzando la realtà attuale, risulta evidente una contraddizione: tutto questo non sta succedendo, stiamo utilizzando il progresso per fare ricchissime poche famiglie e impoverirne  tante, troppe altre. Stiamo sbagliando qualcosa? Credo proprio di sì.
Il tanto decantato diritto ad essere felici passa anche attraverso il benessere materiale che il progresso vero è sicuramente in grado di assicurare a belli e brutti, bianchi e colorati, figli di Dio o dell'evoluzione, insomma a tutti. In qualche modo bisogna far prendere coscienza agli “esosi” che, come tutti, anche loro sono destinati a morire e che dove andranno, la carta di credito non servirà a niente. Quello che invece servirà sarà aver vissuto una vita più possibile tendente al giusto
Non esistono grandi scoperte né reale progresso finché sulla terra esiste un bambino infelice.
Albert Einstein
Senza voler criminalizzare il ricco, perché piacerebbe a tutti esserlo, sarebbe necessario imparare che è più bello essere ricchi quando stanno bene anche gli altri. Il nostro star bene non dovrebbe dipendere dal fare star male gli altri. Io la chiamo "sindrome da telepass", ossia:  la soddisfazione di usare il telepass non ci è data dal passare velocemente per il casello, ma nel vedere gli altri che rimangono in coda. Se non c'è coda godiamo di meno. Ecco: sarebbe bello superare questa perversione da telepass e imparare a godere del bene di tutti. Amen 


Angelo Gavagnin


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