Allied
REGIA Robert Zemeckis
PRODUZIONE GK Films, Paramount Pictures
DISTRIBUZIONE Universal Pictures Italy
SCENEGGIATURA Steven Knight
MUSICHE Alan Silvestri
ANNO 2016
CAST
PRODUZIONE GK Films, Paramount Pictures
DISTRIBUZIONE Universal Pictures Italy
SCENEGGIATURA Steven Knight
MUSICHE Alan Silvestri
ANNO 2016
CAST
Brad Pitt, Marion Cotillard, Jared Harris, Lizzy Caplan, Daniel Betts
Allied. Un'ombra nascosta. Nell'ultimo film con Brad Pitt, Robert Zemeckis torna al cinema classico, ambientando nell'epoca del Furer una pellicola che ha al centro la narrazione di un amore, in tutta la sua tragicità.
Serata al cinema ieri, come non accadeva da qualche anno. Io sono una da film in tv, da dvd insomma. Al cinema tendo ad addormentarmi, qualunque sia il film proiettato, quindi ho lasciato decidere mio marito quale film vedere. La scelta è ricaduta su Allied, un film d'azione. "Magari non mi addormento con un po' di movimento" - ho pensato - "e poi c'è Brad!". Armati di pop corn al caramello, ci siamo seduti e la proiezione è iniziata.
Ambientato nel anni '40, in piena seconda guerra mondiale, Brad Pitt interpreta una spia franco-canadese al servizio della regina, Max Vatan, mandato a Casablanca, a fianco di un'agente francese, Marianne Beausejour, per assassinare l'ambasciatore tedesco. La missione prevede che i due fingano di essere marito e moglie e la finzione diventa presto realtà.
Tra il caldo africano, i deserti, i cammelli e i caffè in bar francesi, l'assassinio riesce, con una scena d'azione ben studiata e ben fatta, e le due spie s'innamorano, come nei migliori film classici.
Terminata la missione con successo, decidono di sposarsi e vivere insieme, in Inghilterra, dove Max continua a lavorare per i servizi segreti mentre la moglie, ormai fuori dal giro, si dedica alla casa e alla famiglia.
Toccante e surreale è la scena del parto quando la moglie, in preda alle doglie, partorisce in strada, in pieno attacco aereo, sotto un cielo nero illuminato da bombe e spari. Il miracolo della vita che si ripete, nonostante tutto e tutti.
La loro vita scorre serena: l'amore che li lega, la figlia nata, le piccole scene di vita familiare. Sembra tutto perfetto, se non fosse per lo scenario della guerra sullo sfondo. L'equilibrio viene ben presto scosso quando si viene a sapere che, con buona probabilità, Marianne è una spia tedesca e sta agendo in gran segreto, captando da Max informazioni riservate e comunicandole al nemico. Il suo vero nome non è Marianne. La vera Marianne sembra sia morta anni prima.
Le certezze di Max si sgretolano ma lui non ci crede, non vuole crederci. Costretto dai suoi superiori a portare avanti una "missione" nella propria casa, mettendo alla prova la moglie per scoprire se si tratti davvero di una spia, Max rischia di impazzire. Gli viene impedito di svolgere qualsiasi tipo di ricerca o indagine in maniera privata.
Ambientato nel anni '40, in piena seconda guerra mondiale, Brad Pitt interpreta una spia franco-canadese al servizio della regina, Max Vatan, mandato a Casablanca, a fianco di un'agente francese, Marianne Beausejour, per assassinare l'ambasciatore tedesco. La missione prevede che i due fingano di essere marito e moglie e la finzione diventa presto realtà.
Tra il caldo africano, i deserti, i cammelli e i caffè in bar francesi, l'assassinio riesce, con una scena d'azione ben studiata e ben fatta, e le due spie s'innamorano, come nei migliori film classici.
Terminata la missione con successo, decidono di sposarsi e vivere insieme, in Inghilterra, dove Max continua a lavorare per i servizi segreti mentre la moglie, ormai fuori dal giro, si dedica alla casa e alla famiglia.
Toccante e surreale è la scena del parto quando la moglie, in preda alle doglie, partorisce in strada, in pieno attacco aereo, sotto un cielo nero illuminato da bombe e spari. Il miracolo della vita che si ripete, nonostante tutto e tutti.
La loro vita scorre serena: l'amore che li lega, la figlia nata, le piccole scene di vita familiare. Sembra tutto perfetto, se non fosse per lo scenario della guerra sullo sfondo. L'equilibrio viene ben presto scosso quando si viene a sapere che, con buona probabilità, Marianne è una spia tedesca e sta agendo in gran segreto, captando da Max informazioni riservate e comunicandole al nemico. Il suo vero nome non è Marianne. La vera Marianne sembra sia morta anni prima.
Le certezze di Max si sgretolano ma lui non ci crede, non vuole crederci. Costretto dai suoi superiori a portare avanti una "missione" nella propria casa, mettendo alla prova la moglie per scoprire se si tratti davvero di una spia, Max rischia di impazzire. Gli viene impedito di svolgere qualsiasi tipo di ricerca o indagine in maniera privata.
Amore e tradimento in primo piano, la guerra sullo sfondo e solo 72 ore per scoprire se il matrimonio è una menzogna.
Bastano 72 ore ai servizi segreti per scoprire se sua moglie è davvero una traditrice. Se dovesse rivelarsi una spia nemica lui dovrà ucciderla, con le sue stesse mani, altrimenti verrà condannato e giustiziato per tradimento della corona.
72 ore sono un'eternità...
Come può resistere Max senza parlarne con la moglie? Lei è davvero una spia tedesca? E gli ideali che pensava di condividere con lei? Riesce a non indagare e ad aspettare il verdetto? Che ne è della loro figlia?
Chiaramente non ve lo dirò, ma voglio dirvi che non mi sono addormentata, il che è già un segno importante, e che la storia narrata è una storia bellissima, con uno scenario complicato come quello della guerra. Sembra tutto così reale, così vero e allo stesso tempo incantato, come era solito essere nei film del cinema classico dove i protagonisti erano belli come degli dei, sempre agghindati e ben vestiti, perfetti da sembrare irreali.
Gli sguardi, i baci, la felicità di veder camminare la figlia, le bombe, gli attacchi aerei, la svastica, momenti d'azione ben studiati, dove l'adrenalina sale e gli spari fanno saltare il cuore in gola.
É un film che consiglio a chi, come me, è romantico e sognatore ma anche a chi ama i film d'azione.
Certo, non aspettatevi che sia la guerra la protagonista del film. In un periodo in cui si pone sempre di più l'attenzione cinematografica al come la storia viene raccontata, agli effetti speciali e i colpi di scena epocali, in questo film il regista Robert Zemeckis mette in primo piano lo storytelling. La protagonista del film è la storia, la trama; la guerra e i momenti d'azione sono solo un contorno, uno sfondo. Ispirato al cinema classico, ai divi di un tempo che recitavano scene d'amore con passione, al centro di questa pellicola c'è la narrazione di un amore, in tutta la sua tragicità. L'amore che non guarda in faccia a nessuno. Per cui non esistono nazionalità, credo, colori della pelle, lingue, corporatura. L'amore arriva, colpisce e lascia disarmati in una condizione tale in cui non ci resta che accoglierlo.
72 ore sono un'eternità...
Come può resistere Max senza parlarne con la moglie? Lei è davvero una spia tedesca? E gli ideali che pensava di condividere con lei? Riesce a non indagare e ad aspettare il verdetto? Che ne è della loro figlia?
Chiaramente non ve lo dirò, ma voglio dirvi che non mi sono addormentata, il che è già un segno importante, e che la storia narrata è una storia bellissima, con uno scenario complicato come quello della guerra. Sembra tutto così reale, così vero e allo stesso tempo incantato, come era solito essere nei film del cinema classico dove i protagonisti erano belli come degli dei, sempre agghindati e ben vestiti, perfetti da sembrare irreali.
Gli sguardi, i baci, la felicità di veder camminare la figlia, le bombe, gli attacchi aerei, la svastica, momenti d'azione ben studiati, dove l'adrenalina sale e gli spari fanno saltare il cuore in gola.
É un film che consiglio a chi, come me, è romantico e sognatore ma anche a chi ama i film d'azione.
Certo, non aspettatevi che sia la guerra la protagonista del film. In un periodo in cui si pone sempre di più l'attenzione cinematografica al come la storia viene raccontata, agli effetti speciali e i colpi di scena epocali, in questo film il regista Robert Zemeckis mette in primo piano lo storytelling. La protagonista del film è la storia, la trama; la guerra e i momenti d'azione sono solo un contorno, uno sfondo. Ispirato al cinema classico, ai divi di un tempo che recitavano scene d'amore con passione, al centro di questa pellicola c'è la narrazione di un amore, in tutta la sua tragicità. L'amore che non guarda in faccia a nessuno. Per cui non esistono nazionalità, credo, colori della pelle, lingue, corporatura. L'amore arriva, colpisce e lascia disarmati in una condizione tale in cui non ci resta che accoglierlo.
Valentina Gerini Dopo la maturità scientifica e uno studio approfondito della lingua inglese inizia a lavorare all’estero. Le sue più grandi passioni sono i viaggi e la scrittura. Dei viaggi ne ha fatto la sua professione, diventando accompagnatrice turistica; della scrittura il suo hobby, occupandosi degli articoli di copertina per un mensile dedicato alle storie di paese. Volevo un marito nero, 0111Edizioni. La notte delle stelle cadenti, Lettere Animate. |
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