Libri Recensione di Renata Morbidelli. La selezione del colpevole, di Andrea Leonelli, EEE, 2012. Un'anima nuda che costringe il lettore a scavare dentro di sé, mettendolo faccia a faccia col proprio dolore. Per poi risalire.
Con la sua silloge La selezione colpevole è come se Andrea Leonelli aprisse uno squarcio nel suo cuore e ci mostrasse cosa c'è in fondo all'abisso che, al momento in cui è stata scritta, gli dimorava dentro.
Il suo dolore brucia, colpisce nel vivo ma, nel contempo, fa bene a chi lo legge.
Mettendo la propria anima a nudo, Andrea Leonelli costringe il lettore a scavare dentro di sé e a visitare le proprie stanze oscure, quelle che ognuno di noi tiene talmente nascoste per paura di ciò che potrebbe trovarci dentro. Addentrandosi nel proprio dolore col passo ciondolante e pesante di chi sta affrontando una lunga e gelida notte, l'autore riesce non solo a far luce nei meandri della sua sofferenza, ma accompagna anche il lettore a scoprire i propri angoli bui. Anche se, indubbiamente, leggere i suoi versi fa male, lirica dopo lirica, ci si scopre (o come nel mio caso ci si riscopre) fatti di luci e ombre, di tagli e ferite, nervi scoperti e cicatrici, fino a fissare negli occhi quel mostro che ci dimora dentro e che noi stessi abbiamo paura di incontrare.
Altre volte ci si trova, invece, di fronte a un viandante che anela ardentemente di essere illuminato, almeno, dai dolci raggi della luna (perché il sole, forse, lo accecherebbe). Lei, con la sua luce fioca, e quasi gelida, permette al viandante di vedere quel tanto che gli basta per non perdersi del tutto nei meandri del suo abisso, ma che non lo infastidiscono.
Altre volte ancora, come ho detto in precedenza, ci si trova faccia a faccia con quel mostro orribile e fetido, fatto di dolore allo stato puro, di cui ciascuno di noi ha paura. Attraverso i suoi versi, non solo Andrea Leonelli ci mostra di saperlo guardare negli occhi senza temere ma, addirittura, riesce a dargli voce e a tirar fuori quel grido che, altrimenti, lo soffocherebbe.
Leggere La selezione del colpevole, pur mettendomi a contatto con il mio dolore e con la parte oscura di me, mi ha fatto bene e mi ha aiutata a rinforzare la mia, ormai, naturale vitalità.
Il suo dolore brucia, colpisce nel vivo ma, nel contempo, fa bene a chi lo legge.
Mettendo la propria anima a nudo, Andrea Leonelli costringe il lettore a scavare dentro di sé e a visitare le proprie stanze oscure, quelle che ognuno di noi tiene talmente nascoste per paura di ciò che potrebbe trovarci dentro. Addentrandosi nel proprio dolore col passo ciondolante e pesante di chi sta affrontando una lunga e gelida notte, l'autore riesce non solo a far luce nei meandri della sua sofferenza, ma accompagna anche il lettore a scoprire i propri angoli bui. Anche se, indubbiamente, leggere i suoi versi fa male, lirica dopo lirica, ci si scopre (o come nel mio caso ci si riscopre) fatti di luci e ombre, di tagli e ferite, nervi scoperti e cicatrici, fino a fissare negli occhi quel mostro che ci dimora dentro e che noi stessi abbiamo paura di incontrare.
Leggendo La selezione del colpevole di Andrea Leonelli, a volte, m'è venuta in mente l'immagine d'un uomo che si trovava a passeggiare per le vie d'una città fredda e desolata avvolto nel suo cappotto e nel manto oscuro della notte.
Un viaggio di un'anima in pena che trova rifugio tra le braccia rassicuranti di un'oscurità che tutto avvolge e tutto inghiotte.Altre volte ci si trova, invece, di fronte a un viandante che anela ardentemente di essere illuminato, almeno, dai dolci raggi della luna (perché il sole, forse, lo accecherebbe). Lei, con la sua luce fioca, e quasi gelida, permette al viandante di vedere quel tanto che gli basta per non perdersi del tutto nei meandri del suo abisso, ma che non lo infastidiscono.
Altre volte ancora, come ho detto in precedenza, ci si trova faccia a faccia con quel mostro orribile e fetido, fatto di dolore allo stato puro, di cui ciascuno di noi ha paura. Attraverso i suoi versi, non solo Andrea Leonelli ci mostra di saperlo guardare negli occhi senza temere ma, addirittura, riesce a dargli voce e a tirar fuori quel grido che, altrimenti, lo soffocherebbe.
Leggere La selezione del colpevole, pur mettendomi a contatto con il mio dolore e con la parte oscura di me, mi ha fatto bene e mi ha aiutata a rinforzare la mia, ormai, naturale vitalità.
La selezione del colpevole
di Andrea LeonelliEdizioni Esordienti Ebook
Poesia
ISBN 978-8866901266
cartaceo 12,00€
ebook 4,99€
La totale e completa negazione di una visione positiva regala in realtà la massima espressione del contrario della stessa. Cosa mai potrebbe esserci di peggiore?
Ed ecco che il pessimismo si tramuta nella timida speranza che non vi sia affatto niente di peggio. “ma lascio la radice sperando di rifiorire”. L'animo sprofondato nel nulla risorge dalla propria miseria, facendo tesoro della bruttura umana.
Francamente trovo che la raccolta contenga delle vere ed autentiche perle di pessimismo estremo che adoro, perché per quanto possa essere buio il pozzo in cui c'immergiamo, la luce del nostro IO brilla comunque. Come Dorian Gray trasmuta nel ritratto la propria essenza, così il mostro t'invita a vedere “il riflesso del tuo sporco interiore”. E la prosa contenuta è talmente estrema da riempire con la sua sofferenza ogni angolo disponibile, diventando “importante”.
(Irma Panova Maino)
Renata Morbidelli Fin da giovanissima, mi sono cimenta, solo come diletto personale, nella composizione di poesie. L'incontro con i poemi epici di Omero, le leggende del circuito arturiano e di altri personaggi della letteratura britannica suscitano in me un crescente interesse. Astérs, la prescelta, Edizioni Esordienti Ebook (seconda edizione). |
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