[Mamme in viaggio] Di Stefania Bergo. Isimila Stone Age, un sito archeologico nel cuore della Tanzania, un percorso tra i pilastri di arenaria consumati da millenni di acqua e vento, sulle tracce degli uomini primitivi.
La Tanzania, come tutta l'East Africa, è una meta turistica ambita per via delle sue spiagge bianche e dell'oceano turchese, soprattutto Zanzibar, l'isola di fronte Dar Es Salaam, la capitale. Meno note sono invece le mete di interesse culturale e archeologico, situate in luoghi lontani dalle vie più battute, generalmente a nord.Una di queste, che però è situata a sud del paese, è Isimila Stone Age, un luogo magico in cui è possibile passeggiare tra canyon naturali e reperti risalenti all'età della pietra, come punte di lancia, fionde e strumenti da taglio primitivi. Qui, alla fine degli anni '50, infatti, gli archeologi hanno individuato uno dei più significativi siti dell'età della pietra. Gli strumenti trovati si stima risalgano a 60-100 mila anni fa.
Si può arrivare a Isimila usando i mezzi pubblici, partendo da Iringa con un dalla dalla (i matatu kenioti), uno dei loro mini-bus, van che contano una quindicina di posti a sedere ma che generalmente ospitano a bordo oltre una trentina di persone. Basta chiedere all'autista di farsi lasciare al bivio per Isimila, da dove si può proseguire a piedi per 15 minuti. Il tutto per soli 1.500 scellini.
Noi siamo partiti da Tosamaganga, 16 chilometri da Iringa, il villaggio dove risediamo, presso la struttura del Cuamm annessa all'ospedale diocesano, costruito dai missionari italiani all'inizio del XX secolo. Da qui, abbiamo pagato ventimila scellini per una corsa di andata e ritorno in taxi, meno di otto euro, mentre alcuni di noi hanno viaggiato in piki piki, cioè i moto-taxi, per soli diecimila scellini. Il viaggio è durato circa 20 minuti.
Siamo arrivati in loco alle 16:30, giusto in tempo per fare l'intero percorso a piedi prima del tramonto, che qui è alle 18:30 (a luglio), senza soffrire il caldo, e visitare anche il piccolo, semplice, museo annesso. Il costo del biglietto d'ingresso è di ventimila scellini per i non residenti, mentre i bambini e i residenti pagano solo diecimila.
Si segue la conformazione del paesaggio, passeggiando sul letto di un fiume in secca, coperto di sabbia dorata dalla grana grossa. È davvero suggestivo avanzare tra pilastri di roccia erosi dall'acqua e dal tempo in milioni di anni. Si possono distinguere nettamente i diversi strati di arena depositati, con stacchi suggestivi che conferiscono alle conformazioni rocciose l'aspetto di colonne rigate, dal rosso, all'ocra, all'antracite, create dall'uomo, con tanto di capitello.
È emozionante anche per i bambini: Emma, di sette anni, ha percorso tutti i quasi quattro chilometri senza dare mai segno di cedimento, entusiasta per l'avventuroso passaggio tra la vegetazione spontanea e i grossi massi, alla scoperta di caverne naturali e passaggi stretti ed impervi come quelli di un film di Indiana Jones.
È il caso di portarsi una bottiglietta d'acqua e una felpa da indossare quando tramonta il sole. Isimila, del resto, si trova a circa 1.600 metri sul livello del mare. C'è anche un'area picnic coperta, mentre i bagni si trovano nei pressi del museo, di fianco alla cassa.
Noi siamo partiti da Tosamaganga, 16 chilometri da Iringa, il villaggio dove risediamo, presso la struttura del Cuamm annessa all'ospedale diocesano, costruito dai missionari italiani all'inizio del XX secolo. Da qui, abbiamo pagato ventimila scellini per una corsa di andata e ritorno in taxi, meno di otto euro, mentre alcuni di noi hanno viaggiato in piki piki, cioè i moto-taxi, per soli diecimila scellini. Il viaggio è durato circa 20 minuti.
Siamo arrivati in loco alle 16:30, giusto in tempo per fare l'intero percorso a piedi prima del tramonto, che qui è alle 18:30 (a luglio), senza soffrire il caldo, e visitare anche il piccolo, semplice, museo annesso. Il costo del biglietto d'ingresso è di ventimila scellini per i non residenti, mentre i bambini e i residenti pagano solo diecimila.
Si segue la conformazione del paesaggio, passeggiando sul letto di un fiume in secca, coperto di sabbia dorata dalla grana grossa. È davvero suggestivo avanzare tra pilastri di roccia erosi dall'acqua e dal tempo in milioni di anni. Si possono distinguere nettamente i diversi strati di arena depositati, con stacchi suggestivi che conferiscono alle conformazioni rocciose l'aspetto di colonne rigate, dal rosso, all'ocra, all'antracite, create dall'uomo, con tanto di capitello.
È emozionante anche per i bambini: Emma, di sette anni, ha percorso tutti i quasi quattro chilometri senza dare mai segno di cedimento, entusiasta per l'avventuroso passaggio tra la vegetazione spontanea e i grossi massi, alla scoperta di caverne naturali e passaggi stretti ed impervi come quelli di un film di Indiana Jones.
È il caso di portarsi una bottiglietta d'acqua e una felpa da indossare quando tramonta il sole. Isimila, del resto, si trova a circa 1.600 metri sul livello del mare. C'è anche un'area picnic coperta, mentre i bagni si trovano nei pressi del museo, di fianco alla cassa.
Oltre la sabbia bianca, anche questo sito archeologico è da non perdere, per un pomeriggio emozionante a passeggio nella preistoria, emozioni da fissare tra i pixel di una fotografia imperdibile.
Stefania Bergo Non ho mai avuto i piedi per terra e non sono mai stata cauta. Sono istintiva, impulsiva, passionale, testarda, sensibile. Scrivo libri, insegno, progetto ospedali e creo siti web. Mia figlia è tutto il mio mondo. Adoro viaggiare, ne ho bisogno. Potrei definirmi una zingara felice. Il mio secondo amore è l'Africa, quella che ho avuto la fortuna di conoscere e di cui racconto nel mio libro. Con la mia valigia gialla, StreetLib collana Gli scrittori della porta accanto (seconda edizione). |
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