Gli scrittori della porta accanto

[Musica] Bluesacco Festival, il festival del Blues a Ponsacco, di Valentina Gerini

Musica-Bluesacco-Festival-Blues-Ponsacco

Bluesacco Festival: il festival della musica blues, completamente gratuito, organizzato da cinque amici.

Se dico Ponsacco, in pochi la conoscono, ma se dico Bluesacco Festival gli amanti del blues sicuramente batteranno le mani.
Che cosa è il Bluesacco? Un evento completamente gratuito dedicato alla musica, in maniera più specifica alla musica blues, che si tiene ogni estate a Ponsacco, in provincia di Pisa.
Mai sentito nominare Ponsacco? Si trova a 50 chilometri da Firenze e 20 da Pisa, è stata famosa negli anni novanta per la discoteca Insomnia, è città natale di diversi personaggi dello spettacolo come l'attore David Pratelli (David Pratelli, attore, imitatore, cantante, , al suo esordio come scrittore) e l'illusionista Gaetano Triggiano, ha una storia millenaria, una parlata toscana inconfondibile e un orgoglio cittadino comune a pochi. Ma oltre a tutto questo, Ponsacco nel mondo del blues è conosciuta perché ospita da nove anni un festival di nicchia che segue, fin dalla sua nascita, una scaletta precisa: qualità, genuinità, organizzazione.
Il festival ha ospitato artisti di fama internazionale e questo anno ha visto la partecipazione di circa 5000 persone. Ma a differenza del conosciuto Pistoia Blues Festival o dell'ancor più famoso Lucca Summer Festival, il Bluesacco Festival è gestito e organizzato solo da cinque persone. Cinque persone per un festival di questa portata? Sì, avete capito bene. Cinque amici che, rimboccandosi le maniche, sono riusciti a portare nella piccola cittadina di Ponsacco artisti come Popa Chubby. Ma andiamo per gradi, e partiamo dall'inizio. 

Come, dove, quando è nato il Bluesacco Festival? La parola a Giordano Guerrieri e Alessandro Rouge, gli ideatori della prima edizione.

Rouge-Guerrieri-Bluesacco

«Il Bluesacco è nato da una telefonata nel 2009, quando ancora tutti e due ci s’aveva i capelli…», dicono Girodano e Alessandro (che, si nota dalla foto, vantano una simpatica pelata). Tra compaesani si parla toscano, non me ne vogliate se lascio la parlata intatta di proposito. «Da appassionati di musica quali eravamo si decise di organizzare a Ponsacco e per i ponsacchini un festival blues».
La prima edizione si tenne negli spazi esterni del Bar Toniolo e il nome fu scelto fondendo la parola Blues con il nome del paese, Ponsacco. Fu così ben riuscita da invogliare i due amici a progettarne una seconda. Con l’aiuto del comune, il Bluesacco si inserì all’intero della festa del commercio del paese e vi rimase per tre anni.
Ma questo festival era più di una semplice serata musicale, era un evento che iniziava a richiamare interesse da parte di artisti e di altri comuni. Infatti molte furono le richieste da parte dei paesi limitrofi per avere il Bluesacco nelle loro piazze. Ma i ragazzi scelsero di rimanere a Ponsacco, per il loro attaccamento al paese e agli abitanti, e decisero di staccarsi dalla festa dei commercianti creando una serata dedicata solo al Bluesacco in Piazza della Repubblica, la piazza che da sempre è il centro pullulante della piccola cittadina, dove un tempo si teneva la fiera di paese, dove tutt'oggi si tiene il mercato. «Quando sei cresciuto in paese come questo e quando tutto è nato qui (parliamo del festival), ci tieni a continuare nello stesso posto. È una soddisfazione vedere la piazza stracolma di gente. E poi, una volta ero a Roma per lavoro e vidi uno con una t-shirt del Bluesacco... non puoi capire l'emozione!».
Dalla seconda edizione il Bluesacco è diventato anche una vera e propria associazione. La “Blues in the bag”, traduzione letterale inglese della parola Bluesacco, è un'associazione piccola, quasi familiare, di cui fanno parte le cinque splendide persone che organizzano l'evento: Alessandro Rouge e Giordano Guerrieri, i due pionieri del festival, Maria Ceccanti, in arte Smoking Mary, che ne è il direttore artistico e che, secondo Alessandro «è quella che più di tutti ha una vera e propria cultura blues, nonché una cultura musicale sconfinata», Guido Malventi, che si occupa della logistica del palco, e Francesco Guiducci. «Francesco inizialmente ne curava la grafica ma, una volta ceduta la grafica e la parte web a Serena Guiducci, è diventato l’animatore dell’associazione, una specie giullare diciamo. Da menzionare è anche il nostro fonico, Sandro Jovino, che ci aiuta sin dal primo anno», dicono i ragazzi.
Impressionante come una direzione così ristretta riesca a dar vita a qualcosa di importante. Piazza gremita di persone, vie della città intasate, appassionati di musica che giungono a Ponsacco da ogni parte d'Italia. Quest'anno, ad esempio, è arrivata gente da Lugano, da Roma e dalla Sicilia! Dalla prima edizione del 2009 alla nona di quest'anno, il Bluesacco è cresciuto molto e si è guadagnato una buona posizione tra i festival italiani che propongono una musica di qualità in maniera del tutto gratuita. E non si tratta solo di musicisti bravi e conosciuti ma anche di organizzazione impeccabile. Il palco, le luci, i microfoni, le casse e tutto ciò che fa da contorno.

Cosa c'è alla base del Bluesacco? L'amicizia, prima di tutto.

Popa-Chubby-Bluesacco

"Eravamo quattro amici al bar, che volevano cambiare il mondo", cantava Gino Paoli, nel 1991. Questi invece sono cinque, ma ciò che fanno è comunque notevole. Partiti da zero hanno creato qualcosa di unico e gratuito. «Riusciamo a mantenere l'evento gratuito grazie ad alcuni sponsor locali, alla Confcommercio, di cui Alessandro Simonelli è presidente, e al comune di Ponsacco, seppur con difficoltà e spesso arrivando con l’acqua alla gola o dovendo attingere ai nostri portafogli», raccontano Alessandro e Giordano.
«Il nostro rammarico è quello di non vedere nei nostri compaesani la risposta che invece un festival di questa portata si meriterebbe. Il Bluesacco è un evento che porta a Ponsacco gente di tutta Italia. Quest'anno abbiamo avuto persone che sono arrivate da molto lontano per ascoltare Ted Horowitz, in arte Popa Chubby, un famoso chitarrista e cantante blues Newyorkese». Uno dei loro obbiettivi, quando hanno iniziato, era proprio portare a Ponsacco Popa Chubby e Fabio Treves e ci sono riusciti. E non si tratta di piccoli successi perché questi due nomi sono l'equivalente di Bono degli U2 nel mondo del Rock e Adele nel mondo del Pop. Hanno assistito alla crescita di alcuni musicisti che dopo essere passati dal Bluesacco, quando ancora erano poco conosciuti, hanno fatto strada fino a diventare importanti. Ma, parliamoci chiaro, nessuno di loro guadagna una lira, anzi un euro, da questo festival e viene spontaneo chiedersi perché lo facciano.

organizzatori-BluesaccoPopa-Chubby-Bluesacco-2017

«Lo facciamo perché è una soddisfazione immensa vedere Piazza della Repubblica, dove noi siamo cresciuti, piena di gente che si ritrova per una passione comune: la musica. Ci piace portare a Ponsacco qualcosa di buono, poter fare qualcosa per il nostro paese. E poi c’è l’amicizia che ci lega, quella è forse la cosa più bella nata dal Bluesacco. Considera che iniziamo ad organizzare l’evento i primi di ottobre, con un incontro al mese fino a marzo. Poi da marzo passiamo a due incontri al mese finché, nei trenta giorni precedenti l’evento, ci incontriamo ogni giorno. Ci vediamo e sentiamo così spesso che alla fine ci stiamo quasi sulle scatole…». Mentre mi raccontano come si svolge la fase organizzativa, ridono di giusto, ripensando ai momenti di sconforto che inevitabilmente si presentano durante gli ultimi giorni. Alessandro dice che quando arrivano a chiamarsi anche dieci volte al giorno avrebbe voglia di lanciare il telefono in un tombino. «Ma quando arriva il giorno del Bluesacco e tutto fila liscio come deve andare, l’affluenza è buona e i musicisti ci ringraziano, noi siamo di nuovo carichi per affrontare l’organizzazione di una nuova edizione!».
Insomma, cinque amici che per passione creano un festival degno dell’attenzione dei media nazionali, in una piccola cittadina come Ponsacco non è una cosa da poco. Il Bluesacco potrebbe benissimo diventare grande quanto il Pistoia Blues o l’Umbria Jazz ma per riuscirci all’associazione serve il sostegno di tutti noi. Il prossimo anno si festeggiano i 10 anni del Bluesacco e l’associazione sogna un festival memorabile con tre giorni di eventi e musica da far brillare Ponsacco a livello nazionale (per info e news, consultare la pagina Facebook.). A tutti noi non resta che supportarli con ogni mezzo possibile e fare loro i nostri migliori auguri.

Valentina-Gerini

Valentina Gerini
Ho due grandi passioni: i viaggi e la scrittura. Dei viaggi ne ho fatto la mia professione, diventando accompagnatrice turistica. La scrittura è il mio hobby. Mi piace avere una vita piena di cose da fare: sono una mamma, lavoro, collaboro con un mensile toscano, mi impegno a portare avanti il progetto Gli scrittori della porta accanto e scrivo libri.
Volevo un marito nero, StreetLib - Collana Gli scrittori della porta accanto (seconda edizione)
La notte delle stelle cadenti, StreetLib - Collana Gli scrittori della porta accanto (seconda edizione).


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