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I numeri dispari sono di troppo, di Salvatore D'Ascenzo

I numeri dispari sono troppo, di Salvatore D'Ascenzo - Recensione, Libri, Scrittori

Libri | Recensione di Davide Dotto. I numeri dispari sono di troppo di Salvatore D'Ascenzo, Evoè Edizioni, 2013. Tra romanzo e reportage, una presa diretta di emozioni, un progetto realizzato con i detenuti della Casa Circondariale di Teramo.

Il libro nasce come progetto della casa circondariale di Castrogno, nella provincia di Teramo. A parlare sono uomini che si trovano in stato di detenzione (non i detenuti in quanto tali). Tra romanzo e reportage, nell'insieme è una presa diretta di emozioni e sentimenti di chi vede affievolire il proprio senso di abbandono a favore di un contatto – tramite queste pagine - con il mondo esterno. Con chi, insomma, è invitato a mettere da parte i pregiudizi e le prevenzioni più latenti, atti a porre un freno a un’idea di libertà che non deve essere priva di strumenti espressivi.
“Libertà” è un concetto scomodo. Racchiude in sé le azioni umane volte a conquistarla, a perderla, a riconoscerla, a difenderla e a limitarla. È un assoluto che non scende a patti, non ricusa se stessa, al contrario dei suoi pallidi sinonimi:
«Manda il cigno azzurro e sbatteteli in isolamento! 671, sei un uomo libero. Loro avrebbero fatto lo stesso per te; non siete altro che animali che agiscono per la propria sopravvivenza. Non c'è niente di vero all'interno del carcere. Ora fai tesoro di questa esperienza e goditi la vita da reintegrato».
La sorte dell’indecifrabile “Detenuto 671” è sintomatica. La scelta effettuata, giustificabile quanto disgustosa, è la prosecuzione di una condotta criminosa, un cerchio che si chiude a doppia mandata come una serratura. Essa segna il contrappasso di chi collabora col nemico-carceriere, mettendo in pratica una strategia di sopravvivenza riassunta nel mors tua, vita mea o nell'homo homini lupus.
I capitoli tratteggiano quel che trapela dalla superficie: le insegne della autorità e la danza e il tintinnio delle chiavi, stimolo condizionato odioso per ogni recluso, a sottolineare ossessivamente una situazione già rimarcata dalle mura che incarcerano.
Se circola una concezione distorta e parziale di libertà, altrettanto accade per la punizione non intesa al pieno recupero della persona. Come la stanza del pipistrello, che condanna il malcapitato alla reclusione a testa in giù. L'immagine è capovolta, tradita. Pure la mente più pervicace è destinata a cedere, a concludere un patto scellerato al fine di ottenere qualcosa in cambio (perpetuando altrove l'incubo scongiurato). 
Dov’è, quindi, e qual è la vera libertà? Essa significa molte cose, ma non contempla l’evasione da se stessi. Semmai è il superamento della condizione, quando scompaiono l’edificio, le sbarre che ingabbiano, i secondini (e i diabolici fantini a guardia di ciò che li imprigiona), quando non si ascolta il minaccioso sferragliare di chiavi e si diventa più forti della pena che farà il suo corso. Si tratta di un percorso esistenziale in salita che, tra le righe, riguarda tutti quando, per vie traverse, si ricompone la propria umanità, si esce vincitori da uno scontro immane: si impara a leggere al contrario, ad affrontare l'orrore che si prova quando si è messi dinanzi ai propri errori.

I numeri primi sono troppo

di Salvatore D'Ascenzo
Evoè Edizioni
Romanzo | Reportage
ISBN 978-88-96234-57-0
Cartaceo 13,50€

Sinossi
"I numeri dispari sono di troppo" è il prodotto finale di un progetto realizzato con alcuni detenuti della Casa Circondariale di Castrogno a Teramo. Il lavoro è stato coordinato da Salvatore D'Ascenzo, scrittore, in collaborazione con la Casa Editrice Evoé e l'Area Educativa della Casa Circondariale. I fondi raccolti dalla vendita del libro hanno contribuito alla ricostruzione di una scuola nel distretto di Dhading a Kathmandu.

Davide-Dotto

Davide Dotto
Sono nato a Terralba (OR) vivo nella provincia di Treviso e lavoro come impiegato presso un ente locale. Ho collaborato con Scrittevolmente, sono tra i redattori di Art-Litteram.com e curo il blog Ilnodoallapenna.com. Ho pubblicato una decina di racconti usciti in diverse antologie.
Il ponte delle Vivene, Ciesse Edizioni.


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