Gli scrittori della porta accanto

Diego Galdino presenta: L'ultimo caffè della sera

Diego Galdino presenta: L'ultimo caffè della sera

Presentazione Libri Intervista a cura di Silvia Pattarini. L'ultimo caffè della sera (Sperling & Kupfer), il nuovo libro di Diego Galdino, il più autobiografico dei suoi romanzi: Roma, il caffè, l’amore e soprattutto la voglia di rendere leggendario l’ordinario.

Diego Galdino, classe 1971, vive a Roma e ogni mattina si alza alle cinque per aprire il suo bar in centro, dove tutti i giorni saluta i clienti con i caffè più fantasiosi della città. Con Sperling & Kupfer ha pubblicato il suo romanzo d'esordio, Il primo caffè del mattino (di cui sono stati venduti anche i diritti cinematografici), e Mi arrivi come da un sogno.


L'ultimo caffè della sera

di Diego Galdino 
Sperling & Kupfer
Romance
978-8820065195
cartaceo 14,35€
ebook 9,99€

Il primo caffè del mattino si conclude con una domanda a cui nessuno risponde. Una dichiarazione d'amore bellissima, che purtroppo non è bastata al povero Massimo, proprietario di un piccolo bar nel cuore di Trastevere, per convincere la ragazza francese di cui si è innamorato a restare a Roma con lui. Sono passati due anni da allora e nella vita di Massimo sono cambiate molte cose, così come nel bar Tiberi, dove però, tra addii e nuovi arrivi, l'atmosfera è rimasta quella di sempre, allegra e impertinente. Poi, un giorno, come in un déjà vu, al bar piomba un'incantevole ragazza dai grandi occhi blu. Si chiama Mina, viene da Verona e lavora in un noto negozio del centro. Tutto questo, però, Massimo ancora non lo sa, sa solo che la giovane è alla ricerca del famoso bar dove si prepara il caffè alla Nutella più buono del mondo. E a lui non resta che arrossire e annuire. Sarà il primo di tanti caffè. E, tra una romantica passeggiata romana e l'altra, l'amicizia tra i due si trasformerà presto in qualcosa di più. Ma, proprio quando le cose iniziano a funzionare, il passato torna a bussare, prepotente, alla porta. Per Massimo si prevedono giorni difficili. E dovrà fare una scelta. Una scelta di cuore, perché lui ne ha soltanto uno da donare.


L'autore racconta



Buongiorno Diego Galdino, grazie per avermi concesso questa intervista, sono davvero lusingata di avere l’opportunità di scambiare quattro chiacchiere con lei circa il suo ultimo romanzo L’ultimo caffè della sera. Che sapore ha “l’ultimo caffè della sera”, qual è quell’alchimia che lo rende speciale?

L’amore rende tutto più buono, quindi per me l’ultimo caffè della sera, come il primo del mattino se lo bevi con la persona che ami avrà la capacità di rendere dolce anche la peggiore delle tue giornate.

Lei è autore di svariati romanzi rosa, dove trova l’ispirazione... magari tra un caffè e l’altro?

Di sicuro per quanto riguarda i miei due romanzi dedicati al caffè l’ispirazione mi è stata data dalla mia quotidianità di barista, ma credo che i romanzi che maggiormente mi rappresentino come scrittore di romanzi d’amore, siano gli altri tre, anzi quattro con quello che sta per uscire a maggio. Romanzi che ho scritto per evadere dal mio contesto quotidiano e per celebrare questo genere letterario, a volte, troppo sottovalutato dall’ambiente editoriale italiano.

Chi è il protagonista de L’ultimo caffè della sera?

Sarebbe facile per me rispondere… “Io” perché credo che L’ultimo caffè della sera sia il mio romanzo più autobiografico. A parte l’avvenenza e l’età, il Massimo de L‘ultimo caffè della sera è come me, un uomo nato nel vero senso della parola dietro al bancone del Bar di famiglia, in questo Bar ha imparato a camminare, a fare i caffè e si è innamorato per la prima volta e l’ultima. Vivendo insieme a dei clienti divenuti con gli anni, degli amici, dei famigliari aggiunti, tutte le emozioni e le esperienze che può provare e fare un essere umano nel corso della sua vita, a cominciare dall’amore.

Quali sono i luoghi del romanzo, in che periodo si snoda la trama?

I luoghi sono i posti più belli di Roma e quelli che nemmeno i romani conoscono, come Little London, o la panchina segreta di Monte Mario. La storia è ambientata ai giorni nostri, anche se il Bar e i suoi personaggi sembrano usciti da quei film tipo Poveri ma belli, o Vacanze romane, dove era la semplicità e la genuinità a rendere unica Roma e i romani.

Cosa rappresenta per Diego Galdino il primo caffè del mattino?

Da barista l’inizio di una nuova giornata di lavoro, da scrittore il libro che ha cambiato la mia vita letteraria, regalandomi il successo nazionale ed internazionale, proprio in queste settimane è stata stampata una nuova edizione che tra quelle rilegate ed economiche, fanno nove e per un libro che ha quasi sei anni di vita è un grande risultato che mi onora tantissimo. Ora manca solo la realizzazione del mio sogno più grande, ossia la trasposizione cinematografica di questa storia, ma per il momento non posso rivelare nulla al riguardo, posso solo dire che le sensazioni in tal senso sono positive.

Perchè leggere dopo fare l'amore è la cosa migliore che possa fare un essere umano.
Diego Galdino

Il primo caffè del mattino e L’ultimo caffè della sera. Esiste un filo conduttore che lega in qualche modo i due romanzi?

Non avrei mai pensato di scrivere il seguito de Il primo caffè del mattino, ed infatti L’ultimo caffè della sera è un seguito atipico, perché è stato scritto in modo che non fosse obbligatoriamente necessario leggere il primo per apprezzarne la storia. Il filo conduttore è più di uno, Roma, il caffè e l’amore, ma soprattutto la voglia di rendere leggendario l’ordinario.

Come riesce a conciliare il lavoro di barista a quello di scrittore, considerando che, in entrambi i casi, sono professioni che richiedono un bel dispendio di tempo e di energia?

La mia è un po’ una doppia vita come quella di Clark Kent e Superman. Mi sveglio tutte le mattine alle quattro per scrivere un’ora e mezza, poi mi travesto da protagonista dei miei due romanzi dedicati al caffè e scendo al Bar a preparare il caffè agli altri personaggi delle mie storie. Poi se durante la giornata mi viene qualche buona idea mentre sono dietro al bancone del bar me l’appunto sul cellulare per poi svilupparla la sera a casa. In realtà, la soddisfazione più bella e che mi fa sentire meno la fatica di questa doppia vita è vedere i lettori dei paesi in cui sono stati pubblicati i miei romanzi, venire al Bar per farsi fare una dedica o scattarsi una foto dietro al bancone insieme a me. Vedere le loro facce incredule quando entrano nel Bar e mi trovano dietro al bancone a fare i caffè come il protagonista dei miei romanzi è qualcosa di bello a cui non mi abituerò mai. Lì si rendono conto che è tutto vero, che non mi sono inventato niente, che sono entrati a far parte delle mie storie come i personaggi dei libri che hanno letto. Per questo credo che il bar e lo scrivere siano per me due cose inscindibili. Lasciare il Bar sarebbe come lasciare casa. E poi trovo fantastico dare ai miei amici lettori un posto dove potermi trovare sempre.

I clienti del suo bar, sono anche i suoi affezionati lettori?

Pensare ad Antonio l’idraulico o a Tonino il meccanico intenti a leggere un mio libro è forse la parte più fantasy delle mie storie. Anche loro come molti altri stanno aspettando il film per vedere come va a finire la storia.

Diego Galdino è più scrittore o più barista?

Credo che l’uno non possa prescindere dall’altro. Lo scrivere è il viaggio con la fantasia, il bar la casa dove fare ritorno alla fine del viaggio.

Diego Galdino le auguro che il suo ultimo romanzo incontri i favori di un vasto pubblico e spero di averla ancora con noi Scrittori della porta accanto al prossimo libro. In bocca al lupo per i suoi progetti futuri.

Ti ringrazio Silvia per questa chiacchierata tra amici.

Silvia Pattarini

Silvia Pattarini
Madre di tre figli, ama scrivere racconti e componimenti poetici, alcuni dei quali compaiono in diverse antologie. Partecipa a concorsi letterari di poesia, prosa e premi letterari per narrativa edita.
Biglietto di terza classe,  0111Edizioni.
La mitica 500 blu,  Lettere Animate.
Il tempo di un caffè, Gli Scrittori della Porta Accanto Edizioni.


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