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Recensione: Forte respiro rapido, di Marco Risi

Recensione: Forte respiro rapido, di Marco Risi

Libri Recensione di Davide Dotto. Forte respiro rapido. La mia vita con Dino Risi di Marco Risi (Mondadori). Frammenti, pennellate vigorose che lasciano un'impressione nitida e precisa, spezzoni di film di cui il regista è il tempo.

I padri da giovani avevano il problema del pane, mentre i figli oggi hanno il problema della motocicletta. La situazione è così diversa che i padri non hanno alcun diritto di insegnare.
Pier Paolo Pasolini, Polemica politica potere
Forte respiro rapido. La mia vita con Dino Risi contiene frammenti, pennellate vigorose che lasciano un'impressione nitida e precisa. Sono spezzoni di film di cui il regista è il tempo. In alcuni casi sono rubati a pellicole note, meno famose o discusse, in altri interrogano una memoria che si fa comune.
Con suo padre Dino, Marco Risi condivide una passione d'eccezione, declinata via via in modo differente e personale, altrettanto perspicace e profondo. Ciascuno segue il rispettivo temperamento più che una distinta scuola di pensiero. Non mancano tuttavia di incontrarsi lungo il cammino, come evidenzia il racconto stesso.

Per indole Marco Risi non disdegna l'impegno in prima linea, ha una certa predilezione per la figura e l'opera di Ettore Scola. 

Suo padre, invece, («insofferente, impaziente, esigente, sarcastico, rompiscatole, ma anche simpatico, allegro, divertente, acuto, sicuramente non facile») privilegia «il retrogusto ironico, lo sberleffo, la vis comica», la battuta icastica che esorcizza e alleggerisce l'esistenza. Dino Risi, insomma, è un uomo serio a cui piace ridere.
Papà vinse con La nonna Sabella, che fra l'altro il produttore Goffredo Lombardo aveva definito una mevda (aveva la erre blesa); dopo la vittoria mio padre gli mandò un telegramma: «Mevda habet vinto.»
Marco Risi, Forte respiro rapido

I due registi raccontano anche altre storie e altri tempi.

L'epoca della loro formazione (gli anni Quaranta - Cinquanta, gli anni Settanta - Ottanta); di quando, insomma, parafrasando Pasolini, prima si aveva il problema del pane, più tardi quello della motocicletta. Il confronto, volendo, si estende alle generazioni successive, alle quali indubbiamente queste pagine sono rivolte.
Il Cinema diventa, così, una palestra e un banco di prova prezioso. Nella misura in cui è capace di trasfigurarla, è più avvincente della vita stessa. Ciò in entrambe le direzioni (il dramma e la commedia), a condizione che si abbia il coraggio di giocarsela. È in questa luce che si comprende a pieno – per esempio – il personaggio di Bruno Cortona (Vittorio Gassman nel Sorpasso - 1962).



Marco Risi, raccontando del padre, giocoforza parla di sé. Forte respiro rapido è il suo amarcord personale, di quando capisce di avere ereditato un mestiere e un diverso modo di viverlo.

Ritrovarsi spettatore privilegiato del lavoro dei grandi è la sua gavetta; una educazione sentimentale e professionale grazie alla quale acquisisce, a poco a poco, una identità tutta sua e la maturità in ambito artistico. 

Fino a girare anch'egli opere famose, meno note o discusse, e un film che è il punto di svolta, e fa da spartiacque: Mery per sempre (1989).
Un lavoro strano, quello dietro (e davanti) la macchina da presa. Puoi rigirare una scena, correggere una battuta per renderla indimenticabile, lavorare con le luci creando rievocazioni inattese.
Ci si domanda, alla fine, cosa insegni di più, cosa lasci veramente il segno tra la vita vissuta, vista accadere, e la sua alta, inaudita rappresentazione. È questo il fascino del Cinema: apre porte che non si immagina si possano aprire,  suscita il totale coinvolgimento di chi si fionda dentro vite parallele:
Quando vidi Shining di Stanley Kubrick, riconobbi la mia sala in quella dell'Overlook Hotel, dove Jack Nicholson si fermava a conversare con il barman mentre intorno gli ospiti dell'albergo, in frac, volteggiavano al ritmo dell'orchestra.
 Marco Risi, Forte respiro rapido


Forte respiro rapido
La mia vita con Dino Risi

di Marco Risi
Mondadori
Biografia | Narrativa non-fiction
ISBN 978-8804721840
Cartaceo 18,00€
Ebook 9,99€

Sinossi 

Un figlio, un padre, un redde rationem. Il figlio torna sui suoi passi, lungo il percorso in cui è diventato figlio, lungo le svolte che l'hanno liberato dal padre, e infine al sentiero solitario in cui è tornato al padre. Non siamo di fronte a un padre qualunque, e neanche a un figlio qualunque. Dino Risi è il regista che ha arricchito di storie, di emozioni, di immagini la cosiddetta "commedia all'italiana". Marco Risi è il giovane che ha sfidato il padre sul suo stesso terreno e si è aperto una strada sua. Si può essere figlio e sentire il padre anche come un maestro? Va da sé che il racconto finisce per accendere le luci in sala. Torna il cinema. Torna il grande cinema. Le relazioni, le battute fulminanti, becere e folgoranti, le amicizie, le conversazioni, Mastroianni, Fellini, e le donne, tante donne, leggendarie, un eros ossessivo che si snoda per tutta la ricognizione narrativa come una luce, come una magia, anche minacciosa. Dolente doppio del padre, si muove fra queste pagine un Vittorio Gassman inedito, sofferente e piegato su di sé. Ne esce una storia che sta fra l'epica (del cinema) e la commedia: si coglie presto come la vitalità del cinema fra gli anni Cinquanta e gli anni Sessanta dipendesse da un clima di intesa, di coesione, magari anche di conflitto, ma tutti - tutti - erano sullo stesso palcoscenico. E in mezzo a questo sciamare di personaggi, di episodi memorabili, in mezzo a un'Italia che non c'è più, ecco lo spirito guida: il rapporto padre-figlio, e il venir meno dei padri, il morire, l'assenza. Qui c'è un padre che talora lascia la frase incisa nell'aria ("Non farlo, quel film"). E con la frase si incide un personaggio indimenticabile, severo e infedele, disincantato ed elegante. Un principe mordace. E nel rifluire di vicende, complici il caos della memoria e una straordinaria pulizia di affetti, emerge la semplice verità dell'essere vivi, o dell'esserlo stati.
Davide-Dotto

Davide Dotto
Sono nato a Terralba (OR) vivo nella provincia di Treviso e lavoro come impiegato presso un ente locale. Ho collaborato con Scrittevolmente, sono tra i redattori di Art-Litteram.com e curo il blog Ilnodoallapenna.com. Ho pubblicato una decina di racconti usciti in diverse antologie.
Il ponte delle Vivene, Ciesse Edizioni.


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