Presentazione Libri Intervista a cura di Silvia Pattarini. Decimo Tagliapietra presenta Risorgemia (Delos Digital- Weird Book): «Per scrivere bene una storia fantastica, è indispensabile attingere dal reale».
Decimo Tagliapietra nasce in provincia di Vicenza nel 1978. Nonostante un percorso di studi prettamente scientifico, è un appassionato di fiction in tutte le sue declinazioni artistiche, narrativa in primis. Dividendosi tra lavoro e famiglia, non ha mai smesso di dedicarsi alle sue principali passioni: la scrittura e la musica. Nel 2020 si classifica tra i finalisti dell’Asylum Horror Contest e al Terni e Narni Horror Fest. Un racconto breve è stato selezionato per l’antologia Z di Zombie 2021, curata da LetteraturaHorror.it Sempre nel 2021 un breve racconto giallo approda in finale al MystFest-Premio Gran Giallo Di Cattolica.Risorgemia è il suo primo romanzo, edito da Delos Digital – collana Horror Story – per l’edizione digitale, e da WeirdBook per l’edizione cartacea.
Decimo Tagliapietra è uno pseudonimo. Oltre al romanzo ha pubblicato un disco, Der Stereoskpische Mann, disponibile in tutte le piattaforme streaming.
Risorgemia
di Decimo TagliapietraDelos Digital | WeirdBook
Horror
ISBN 978-8831373463
Cartaceo 16,90€
Ebook 4,99€
Sinossi
Italia, febbraio 1959.
A Portoalto, un piccolo borgo tra le vette delle Alpi Venoste, i morti del cimitero risorgono alle prime luci dell’alba, spazzando via come un uragano la placida routine degli abitanti. L’evento sembra in qualche modo collegato a un fatto di sangue avvenuto a inizio secolo, narrato tra le pagine del diario di un vecchio prete accusato di omicidio.
Inizia da qui l’odissea di un gruppo di uomini e donne destinato ad affrontare un orrore che va al di là di ogni immaginazione, un orrore che raggiungerà il suo culmine con l’arrivo di una figura inquietante e misteriosa, un essere mostruoso che si aggira indisturbato tra le case e sembra non temere i vivi né i morti.
L'autore racconta
Decimo Tagliapietra, bentornato sul blog Gli scrittori della porta accanto. Oggi ci presenti il tuo romanzo d'esordio, Risorgemia. Quando hai maturato l’idea di scriverlo?
Grazie a voi per dedicarmi questo spazio. L’horror è da sempre parte della mia vita. A otto anni, in un’afosa serata di luglio, all’insaputa dei miei genitori vidi in televisione Zombi di Romero. Fu una sorta di iniziazione. Sebbene sia affascinato da tutti i temi toccati dalla letteratura e filmografia di genere, in vetta alla mia classifica troverete sempre i morti viventi. Una passione/ossessione per i redivivi, verso i quali ho sentito il bisogno di realizzare un doveroso tributo. Risorgemia nasce per questo: è il mio omaggio a una figura raccapricciante che incarna la paura primordiale della morte, della cessazione di ogni cosa, una figura che da sempre ricopre un ruolo di spicco nel panorama horror mondiale.Un vecchio diario e un’entità malvagia, un intreccio intrigante dall’anima horror. Qual è stata la scena più difficile da descrivere?
Il diario di Padre Harnack è stata la mia spina nel fianco. Non sono un prete e non ho vissuto nei primi anni del novecento. Il linguaggio e le abitudini di quel periodo hanno poco da spartire con ciò che conosciamo oggi. Il diario è frutto di una poderosa ricerca, sia per quanto riguarda l’ambientazione che la quotidianità di quel tempo. Per scrivere bene una storia fantastica, è necessario, anzi indispensabile, attingere dal reale.E quella che ti è riuscita meglio?
Mi riescono bene le scene d’azione. Quella che reputo la più efficace descrive alcuni protagonisti asserragliati all’interno di una drogheria. All’esterno, un uomo armato di fucile tenta di tenere a bada un gruppo di morti. Ne succedono delle belle.Qual è il personaggio di Risorgemia cui sei più legato e perché?
Inevitabilmente Cesare, il protagonista. Ex partigiano, pragmatico tuttofare, ha visto la morte da vicino durante la guerra. Non accetta la resurrezione dei morti, finché non ci sbatte contro il naso.I luoghi del libro sono reali o di fantasia?
Scelgo l’Italia, sempre l’Italia, e nello specifico un paesino sperduto tra le Alpi, come ambientazione per la mia storia. Portoalto non esiste, ma possiede alcune caratteristiche tipiche di tutti i borghi montani. In fin dei conti, cosa c’è di più spaventoso e nel contempo meraviglioso della montagna? Il ghiaccio, la neve, l’isolamento, le imponenti pareti di roccia. Una scenografia che annichilisce i sensi.Hai qualche curiosità che riguarda Risorgemia da raccontare agli affezionati lettori del nostro blog?
Nel romanzo c’è un personaggio secondario, la signora Treforti, al quale sono molto legato. È soprannominata la Vecchia Dei Segni. Per creare questo personaggio mi sono ispirato a una figura realmente esistita, di cui non dirò il nome, naturalmente, che abitava dalle mie parti, famosa perché guariva gli acciacchi delle persone disegnando ghirigori in fronte.La domanda che non ti ha mai fatto nessuno.
Che cosa mi stai nascondendo, Decimo Tagliapietra?Davvero intrigante, soprattutto per il fatto che la domanda resterà senza risposta! Ringraziamo Decimo Tagliapietra per essere stato con noi. In bocca al lupo per Risorgemia e per i progetti futuri!
Silvia Pattarini |
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