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Recensione: Magamondo, di Mattia Bidoli

Recensione: Magamondo, di Mattia Bidoli

Libri Recensione di Andrea Pistoia. Magamondo di Mattia Bidoli (Sperling & Kupfer). Uno di quei libri che bisogna leggere almeno una volta nella vita.

Appena l’ho visto in libreria ho capito che era uno di quei romanzi che avrei dovuto assolutamente leggere in quanto ero certo che mi sarebbe piaciuto… Ovviamente ne ho avuto la conferma fin dalle prime pagine.
Ma andiamo con ordine.

Mattia, come tutti i ragazzi della sua età, sta cercando il suo posto nel mondo.

Lo trova inaspettatamente quando, dopo aver fatto un corso di clown-terapia, compie le sue prime esperienze di volontariato in un ospedale. È allora che capisce come quella sarebbe stata la sua missione: andare negli ospedali italiani e in quelli oltre confine per donare qualche momento di allegria e di spensieratezza a tutti quei bambini (e non solo) che hanno perso tutto e che vedono nella vita solo una triste successione di disgrazie.
Da quel momento per Mattia Bidoli ogni occasione è buona per fare le valigie e raggiungere paesi dove la guerra (appena conclusa o ancora in atto) sta spegnendo la voglia di vivere dei suoi abitanti. È così che si aggrega a volontari, associazioni benefiche e a un gruppo per conto delle Nazioni Unite pur di raggiungere Libano, Turchia e altri paesi del Medio Oriente. Qui viene a contatto  con bambini deformati dalle mine antiuomo e con giovani con un passato drammatico e tragico alle spalle.

È così che, tra terre dilaniate dagli scontri e guerriglieri pronti a uccidere chiunque, sia esso un nemico o un semplice “portatore di allegria”, Mattia Bidoli e i suoi compagni di viaggio (giocolieri e clown a loro volta) rischieranno la vita.

Per portare allegria ai bambini e agli adolescenti di quelle terre e per insegnare loro le basi della giocoleria, in modo tale da portare  sorrisi e risate ai più sfortunati.
In tutto questo, Mattia Bidoli è sempre pronto a inventarsi espedienti sempre nuovi e ad affinare le proprie tecniche di prestigiatore (al punto da vincere il premio ai campionati di Street Magic nel 2015) pur di fare colpo sul suo pubblico.

Che dire di Magamondo? Flip, nome d’arte da giocoliere di Mattia Bidoli, tocca con mano la sofferenza dei bambini nelle terre dilaniate dalla guerra, i quali portano sul corpo e nella mente le tragedie che hanno affrontato.

È un susseguirsi di realtà drammatiche che non possono lasciare indifferente nessun lettore. Sono toccanti quanto l’approccio dell’autore verso di esse. Sono storie commoventi e strazianti in cui Flip ci mostra, evitando appositamente uno stile “politicamente corretto”, l’altra faccia del mondo, quella di cui i telegiornali non parlano mai (e se lo fanno non è certo per sensibilizzare l’opinione pubblica ma solo per audience).
Il lettore coglierà così la dolcezza di certi episodi confusa con l’impotenza dell’autore dinnanzi a ciò che hanno perso quei ragazzini e che non potrà mai più essere restituito loro.

Al tempo stesso, le esperienze di Mattia Bidoli fanno mettere in discussione la scala dei valori e delle priorità di noi “figli del consumismo”.

Mostrandoci come ciò che per noi è essenziale per lui è superfluo, dato che tutto ciò di cui ha bisogno sta nel suo zaino e nel sorriso di coloro che fa divertire.
Nel suo viaggiare su mezzi di fortuna nutrendosi di cibo lontano anni luce da quello dei ristoranti nostrani e dormendo in camere fatiscenti, Mattia Bidoli ci dimostra come una persona non ha bisogno di circondarsi di oggetti materiale e di vivere nella bambagia quando ha uno scopo, una missione, più nobile e altruistica da compiere. E che sono proprio le persone come lui che fanno ancora sperare nell’umanità.
Magamondo è uno di quei libri che bisogna leggere almeno una volta nella vita.
Non lasciatevelo sfuggire.


Magamondo

di Mattia Bidoli
Sperling & Kupfer
Non-fiction
ISBN 978-8820062750
Cartaceo 21,21€
Ebook 9,99€

Sinossi 

Tutto comincia con una frase letta su un diario in terza liceo: «Lascia il mondo migliore di come lo hai trovato». Colpisce dritto al cuore Mattia, forse perché il suo mondo, in quel momento, non è un bel posto. Peccato che la frase non abbia le istruzioni per l'uso, e tocca a lui trovare un modo per metterla in pratica. Anzi, è il modo a trovare lui. Un corso di clownterapia iniziato per caso gli rivela la strada: far sorridere chi non ha motivo di farlo. Nasce così Flip, il mago giocoliere che si butta dove Mattia non andrebbe mai, e che non ha paura, o almeno sa nasconderla molto bene dietro la maschera più piccola del mondo: il suo naso rosso. Prima negli ospedali, poi negli orfanotrofi della Bielorussia, Flip impara che i limiti esistono solo se siamo noi a costruirli: glielo ha insegnato un ragazzo che fa volare gli aquiloni senza mani. Ma le lezioni più belle arrivano nelle zone di guerra: nei campi profughi in Libano e Turchia, tra famiglie disperate che hanno perso tutto, la sfida quotidiana è far giocare bambini che hanno dimenticato di essere bambini, però quando se lo ricordano, il loro sorriso illumina il mondo e, per un attimo, lo rende davvero un posto migliore. In questo libro, bello come una favola, Mattia racconta il viaggio di Flip che, spalleggiato da amici folli quanto lui, ha affrontato fame e conflitti, solitudine e abbandono, convinto di poter donare qualcosa, per poi scoprire che ogni missione gli portava più di quanto lui potesse dare.


Andrea Pistoia


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