Gli scrittori della porta accanto

Canzoni come poesie: «In the end», il singolo più rappresentativo dei Linkin Park

Canzoni come poesie: «In the end», il singolo più rappresentativo dei Linkin Park

Musica Di Stefania Bergo. Dai versi alle note, quando le canzoni sono poesie: In the end, dei Linkin Park. I versi indelebili di Chester Bennington, il cavallo di battaglia del gruppo, la più suonata nei live e la più ascoltata dai soldier.

Probabilmente è la canzone più rappresentativa dei Linkin Park. Quella che non finiremmo mai di ascoltare, quella che ci "coccola" quando abbiamo bisogno di arrivare fino in fondo al nostro dolore per poi poter riemergere, dite la verità.
In the end è anche il titolo dell'unica biografia italiana di Chester Bennington, scritta da Rosanna Costantino, pubblicata in Italia nella Collana editoriale Gli Scrittori della Porta Accanto per PubMe, già tradotta in inglese e portoghese – in lavorazione le traduzioni in francese, tedesco e spagnolo. Lascio all'autrice, al suo libro, raccontare la canzone, la sua genesi e il suo significato.
Il singolo che li consacrò fu però In The End, la loro canzone più rappresentativa. Inoltre, era la canzone più lunga di Hybrid Theory.
In origine fu scritta come poesia da Chester con Christian Petersen. Piacque così tanto che venne ritenuta sufficiente per divenire una canzone dell’album.
La versione originale di In the End si chiamava Untitled, con notevoli differenze nel testo rappato e un bridge più lungo. Nacque dall’esigenza di creare un brano che li avrebbe portati su un livello superiore, una canzone melodica universale che fosse senza tempo, più grande di qualsiasi cosa fatta fino a quel momento. Shinoda si rinchiuse nello studio di prove posto – allora – in un quartiere malfamato di Hollywood, frequentato da spacciatori e prostitute. Vi passò la notte a scrivere la musica con tutta l’attrezzatura che possedeva, in uno stanzino senza finestre o sedie e in uno stato di totale e strano stordimento. La mattina successiva la strumentale era pronta. I compagni di band ne furono estasiati. Li colpì l’atmosfera malinconica e poetica. Lo stesso Mike Shinoda trovò incredibile come riuscisse a scrivere delle note così struggenti, pur essendo solare e positivo.
All’inizio Chester fu riluttante a lanciare In The End come singolo, a causa delle sonorità poco metal. Ma sarebbe stata una scelta sbagliata, perché divenne il loro cavallo di battaglia, tanto da essere la canzone più suonata nei live e la più ascoltata del 2000 su Youtube, con più di un miliardo di visualizzazioni.
Il videoclip, diretto da Nathan “Karma” Cox e dal DJ Joseph Hahn, traeva ispirazione dall’Art Nouveau francese. Rappresentava un ciclo di vita in un ambiente desolato. Mostrava la band su una statua di donna, circondata da un ambiente surreale, con Mike Shinoda che rappava in un deserto. Si notava, però, un’evoluzione del paesaggio con delle piante che crescevano e avvolgevano i protagonisti. Fu premiato come miglior video rock agli MTV Video Music Awards del 2002, grazie anche al sapiente uso della computer grafica. Rosanna Costantino, In the end – Biografia non ufficiale di Chester Bennington

Hybrid Theory, l'album dei Linkin Park del 2000.

  1. Papercut
  2. One Step Closer
  3. With You
  4. Points of Authority
  5. Crawling
  6. Runaway
  7. By Myself
  8. In the End
  9. A Place for My Head
  10. Forgotten
  11. Cure for the Itch
  12. Pushing Me Away
Tracce bonus nell'edizione digitale:
  1. My December
  2. High Voltage
  3. Papercut (Live at Yalding House, London, England, 1/12/2001 - BBC One)



In the end dei Linkin Park

Testo: Chester Bannington | Linkin Park
Musica: Mike Shinoda | Linkin Park

Inizia con
Una cosa
Non so perché
Non importa nemmeno quanto duramente ci abbia provato
Ho composto questi versi
Per spiegare a tempo debito
Tutto quello che so
Il tempo è una cosa preziosa
Guardalo volare mentre il pendolo oscilla
Guardalo scorrere fino alla fine del giorno
L'orologio porta via la vita
È così irreale
Non ho guardato giù
Guarda il tempo andare via dalla finestra
Tentando di resistere, ma non sapevo nemmeno
Di averlo sprecato tutto solo per
Vederti andare via

Ho tenuto tutto dentro e benché ci abbia provato, è tutto crollato
Quel che è significato per me
sarà alla fine un ricordo di un tempo in cui

Ci ho provato duramente
E sono arrivato così lontano
Ma alla fine
Non importa nemmeno
Dovevo cadere
E perdere tutto
Ma alla fine
Non importa nemmeno

Una cosa, non so perché
Non importa nemmeno quanto tu ci provi,
tienilo a mente
Ho disegnato questa rima, per ricordare a me stesso come
ci ho provato con tutte le mie forze
Nonostante il modo in cui mi stavi prendendo in giro
Agire come se fossi parte della tua proprietà
Ricordando tutte le volte che hai combattuto con me
Sono sorpreso che sia arrivato così (lontano)
Le cose non sono come prima
Non mi riconosceresti più
Non che tu mi conoscessi allora
Ma tutto torna a me
(alla fine)
Hai tenuto tutto dentro
e anche se ci provassi, tutto andò in pezzi
Alla fine ciò che significherà per me sarà
un ricordo di un tempo in cui io

Ci ho provato duramente
E sono arrivato così lontano
Ma alla fine
Non importa nemmeno
Dovevo cadere
E perdere tutto
Ma alla fine
Non importa nemmeno

Ho messo la mia fiducia in te
Spinto il più lontano possibile
E per tutto questo
C'è solo una cosa che dovresti sapere

Ci ho provato duramente
E sono arrivato così lontano
Ma alla fine
Non importa nemmeno
Dovevo cadere
E perdere tutto
Ma alla fine
Non importa nemmeno

It starts with
one thing
I don't know why
It doesn't even matter how hard you try
Keep that in mind, I designed this rhyme
To explain in due time
all I know
Time is a valuable thing
Watch it fly by as the pendulum swings
Watch it count down to the end of the day
The clock ticks life away,
it's so unreal (It's so unreal)
Didn't look out below
Watch the time go right out the window
Tryin' to hold on, didn't even know
I wasted it all just to
watch you go

I kept everything inside
And even though I tried, it all fell apart
What it meant to me will eventually be
A memory of a time when I tried so hard

I tried so hard
and got so far
But in the end
it doesn't even matter
I had to fall
to lose it all
But in the end
it doesn't even matter

One thing, I don't know why
It doesn’t even matter how hard you try,
keep that in mind
I designed this rhyme, to remind myself how
I tried so hard
In spite of the way you were mocking me
Acting like I was part of your property
Remembering all the times you fought with me
I’m surprised it got so (far)
Things aren't the way they were before
You wouldn't even recognize me anymore
Not that you knew me back then
But it all comes back to me
(in the end)
You kept everything inside
and even though I tried, it all fell apart
What it meant to me will eventually be
a memory of a time when I

I tried so hard
and got so far
But in the end
it doesn't even matter
I had to fall
to lose it all
But in the end
it doesn't even matter

I've put my trust in you
Pushed as far as I can go
For all this
There's only one thing you should know

I tried so hard
and got so far
But in the end
it doesn't even matter
I had to fall
to lose it all
But in the end
it doesn't even matter
Linkin Park, In the end




Stefania Bergo


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