Libri Comunicato stampa. Gli anni del Grunge: Italia 1989-1996 (PubMe – Collana Gli Scrittori della Porta Accanto), racconti non-fiction a cura di Giacomo Graziano: le interviste e gli articoli dei giornalisti, le emozioni dei fan, gli aneddoti, i grandi eventi e gli incontri casuali con i protagonisti dell'ultimo grande terremoto musicale.
Ricordate gli sguardi dei nostri genitori, rassegnati a un baratro generazionale incolmabile, impotenti spettatori di una moda contro la quale i loro biasimi non potevano nulla.
La flanella, i maglioni informi, i jeans strappati; Kurt Cobain appeso a un lampadario e quella pistola che galleggiava sott’acqua; Chris Cornell che urlava al cielo verso un sole nero che inghiottiva ogni ipocrisia; Jeremy che si faceva saltare le cervella davanti a tutta la classe.
Avevamo il cuore e gli occhi pieni delle immagini di questo carrozzone impazzito che saturava gli scaffali dei negozi di dischi, di vestiti, le televisioni e le radio. Quando tutto questo galoppava ai massimi giri del motore – e le tasche delle etichette discografiche e dei manager erano gonfie da scoppiare – il grunge in realtà era già morto. Da anni.
Per trovare il vero grunge, dobbiamo tornare indietro al suo ultimo anno di vita, il 1989.
Divenuto etichetta, la sua accezione ha cominciato ad avere confini temporali, stilistici. Be’, a quel punto ha smesso di esistere.
Il vento del grunge imperversava nei vicoli di una città, negli appartamenti studenteschi del quartiere universitario, nei corridoi fetidi del Music Bank di Seattle, dove i gruppi andavano a suonare nelle sale prove, a bere caffè, alcuni a dormire e vivere per non stare in mezzo a una strada. dalla prefazione di Daniele Corradi, Gli anni del Grunge: Italia 1989-1996
Gli anni del Grunge: Italia 1989-1996
a cura di Giacomo GrazianoPubMe - collana Gli scrittori della porta accanto
Racconti non-fiction | Aneddoti,interviste
ISBN 979-1254582909
Quarta
Italia, 1989-1996. Il grunge è l’ultimo terremoto musicale, il pop si è fatto da parte per dare spazio al fenomeno underground uscito dal suo guscio alternativo, esploso in una supernova che non risparmia niente e nessuno.
Non risparmia gli ultimi eroi del rock prima del crepuscolo: Kurt Cobain, Layne Staley, Andrew Wood, Chris Cornell e tanti altri artisti sensibili e talentuosi, ciascuno capace di comunicare un disagio personale cui era possibile immedesimarsi.
Negli scritti qui raccolti di giornalisti, critici musicali, organizzatori, musicisti, strumentisti, DJ, promoter si attinge dal cassetto dei ricordi a rievocare le emozioni del passaggio del grunge, della «musica sporca e rumorosa del Northwest», dei piccoli e grandi concerti in Italia, o la trepidazione nel tenere in mano una copia fresca e scintillante di Ten o di Nevermind.
Il grunge è stato “il manto protettivo” di un’intera generazione, forse in ritardo rispetto al resto del mondo, dove le innovazioni giungono come polvere trasportata dal vento.
La playlist con le canzoni citate nel libro, a cura di Giacomo Graziano e Smell Of Grunge
ESTRATTI E RECENSIONI
Giacomo Graziano
Appassionato di musica, siciliano classe 1976, Giacomo Graziano cresce a dischi e concerti rock, con l’adorazione per la batteria che coltiva da bambino grazie ai dischi del padre. Collabora con diverse formazioni musicali indipendenti, nel 2009 incide l’album Introspective Vision con la sua band Mistery Of Friday.
Studioso del fenomeno musicale e culturale degli anni ‘90 crea Smell Of Grunge, blog e collettivo alternativo che affonda le sue radici nella scena di Seattle, protagonista della rivoluzione musicale più esaltante mai prodotta da una singola città. .
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