
Di Lara Zavatteri. Il Giro d’Italia 2024 ricorda gli Invincibili, a 75 anni dalla tragedia di Superga dove scomparve il Grande Torino e a 20 anni dalla morte di Marco Pantani, il Pirata.
Era il 4 maggio 1949 quando una squadra leggendaria scompariva per sempre. Il Grande Torino rientrava a casa dopo una partita amichevole con il Benfica a Lisbona. L’aereo su cui volavano i giocatori si schiantò sul retro della Basilica di Superga, a Torino, uccidendo tutta la squadra, oltre agli allenatori, i dirigenti, i giornalisti e l’equipaggio.Il Grande Torino era un squadra mitica, forse la più forte di sempre, vincitrice di ben cinque scudetti consecutivi e di una Coppa Italia negli anni Quaranta, una speranza per quell’Italia che usciva dalla seconda guerra mondiale e vedeva negli Invincibili un sogno con moltissimi fan al seguito.
A 75 anni da quella tragedia, anche il Giro d’Italia, alla sua prima tappa, ha voluto ricordare il Grande Torino.
La tappa ha previsto la salita a Superga, dove molti tifosi hanno ricordato la squadra con striscioni, bandiere e maglie granata. Inoltre, l’organizzazione del Giro ha creato una maglia granata con i nomi degli Invincibili, consegnata al vincitore della tappa insieme a una Maglia Rosa speciale che al suo interno, sul colletto, riporta la frase “solo il fato li vinse”.Già in passato il ciclismo è stato legato al Grande Torino. Fausto Coppi era amico del capitano del Torino Valentino Mazzola e proprio nel 1949, quando il Grande Torino scomparve, lui vinse il Giro e il Tour de France e volle omaggiare gli amici con un piccolo gagliardetto cucito sulla maglia.
Nessuno ha dimenticato gli Invincibili.
Sono passati gli anni, eppure del Grande Torino nessuno si è dimenticato. Lo dimostra l’affetto di questi giorni al Giro d’Italia, lo dimostrano da sempre le tante maglie e i ricordi lasciati sul luogo dove l’aereo si schiantò. Oggetti lasciati da tempo o recenti, soprattutto maglie di squadre diverse, tutte accomunate dalla voglia di omaggiare gli Invincibili, lasciate sotto la lapide o lo striscione che ritrae la squadra.Sono stata anch’io, anni fa, a Superga e ho visto la lapide e gli omaggi. Proprio il fatto che squadre tanto diverse si siano ricordate e si ricordino del Grande Torino e dei suoi ragazzi è la cosa più bella, che fa onore allo sport e alla memoria di questi giovani morti dopo aver trionfato in un’Italia sconfitta dalla guerra, ma che guardava a loro come una sorta di luce per il futuro.
Anche il Pirata, Marco Pantani, ricordato al Giro d'Italia.
Sono passati invece 20 anni da quando il Pirata, Marco Pantani – tra l’altro come Coppi capace di vincere Giro e Tour lo stesso anno, il 1998 – è scomparso, ma anche di lui non ci si è dimenticati. La seconda tappa del Giro, a San Francesco al Campo-Santuario di Oropa (ad Oropa nel 1999 Pantani vinse sorpassando 49 corridori dopo la caduta della catena) ha visto il nome di Pantani scritto sulle strade e sui muri della salita.Anche Marco, come Fausto (anche lui scomparso prematuramente), come il Grande Torino, non è mai stato dimenticato dai tifosi. Tutti rimasti nel cuore della gente che li ha seguiti allora e che non ha potuto né voluto più scordarli.
Libri per saperne di più.
- Superga 1949. Il destino del grande Torino, ultima epopea dell’Italia unita , di Giuseppe Culicchia
- Invincibili. Il mito del Grande Torino, di Francesco Bramardo e Gino Strippoli
- Pantani per sempre, di Davide De Zan
- Coppi per sempre, edizione illustrata di Auro Bulbarelli, Giampiero Petrucci, con la prefazione di Eddie Merckx
Lara Zavatteri |
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