Gli scrittori della porta accanto

Recensione: Briscola chiamata, di Massimiliano Sonsogno

Recensione: Briscola chiamata, di Massimiliano Sonsogno

Libri Recensione di Andrea Pistoia. Briscola chiamata di Massimiliano Sonsogno (Astrolabio Vigevano). I continui colpi di scena ambientati sia nel presente che nel passato dei protagonisti tengono alto l'interesse del lettore mentre gli episodi surreali e demenziali gli strappano un sorriso o una risata.

Le prime pagine di Briscola chiamata, di Massimiliano Sonsogno, partono in modo a mio parere poetico (ma con un pizzico di leggerezza) e si concludono con un evento che spiazza e sprona il lettore a capire cosa stia accadendo.
Poi si entra nel vivo della storia, dove l'autore presenta in primis la casa di riposo Serenella e successivamente i protagonisti: Ottavio, Armando, Gino e Lucia. Questi scoprono che Giorgio, un altro residente della casa, è stato rapito.

Gli arzilli protagonisti si mettono subito a indagare, precipitando in un gioco più grande di loro (specialmente quando trovano nella stanza di Giorgio un oggetto che, più che chiarire i loro dubbi, li moltiplica).

Ed è così che gli anziani partono in soccorso dell'amico, gettandosi in situazioni da cui non sanno se ne usciranno vivi, tra poliziotti corrotti e mafiosi violenti, tra inseguimenti mozzafiato e sparatorie mortali, tra misteri sempre più fitti e nuovi personaggi che peggiorano la situazione.
In tutto questo i quattro protagonisti possiedono le esigue energie della loro non più giovane età ma la forza interiore di chi si aggrappa ancora alla vita ed è sempre pronto a gettarsi in avventure spericolate.
Senza contare che ognuno di loro nasconde piccoli e grandi segreti (i quali vengono a galla con il prosieguo della storia) e dimostra come i protagonisti siano giunti a quell'età affrontando sfide, sconfitte, dolori, perdite ma anche momenti che meritavano di essere vissuti e impressi nella mente.
Che dire di questo romanzo?

Innanzitutto è un susseguirsi di botte e risposte acute, gag esilaranti e battute originali, arricchite da quella comicità a volte sottile e altre volte diretta ma mai fuori luogo, con picchi di genialità dell'autore quando si tratta di giocare con le parole e i concetti.

Ne sono esempi lampanti: «La Lomellina non è adatta alla sopravvivenza dell'uomo ma l'uomo non lo sa e continua ad abitarla» o «I mafiosi dopotutto sono brave persone, sono solo politici che non ce l'hanno fatta» oppure «Quando sei vecchio dire addio è più difficile; sai che la maggior parte dei casi lo è davvero» o il «Recoveradvisor.com», il portale dove si può recensire e votare il ricovero dove si è alloggiati.
In più, i continui colpi di scena ambientati sia nel presente che nel passato dei protagonisti tengono alto l'interesse del lettore mentre gli episodi surreali e demenziali gli strappano un sorriso o una risata (ma anche un sentimento di stima verso l'autore e la sua inesauribile creatività).

Ma sopra ogni cosa, le rocambolesche avventure on the road dei protagonisti, la curiosità di capire come l'autore chiuderà tutte le sottotrame e dove andrà a parare la storia invoglia il lettore a non staccare gli occhi dalle pagine del romanzo fino alla sua conclusione.

Nota di merito anche per lo stile in cui è scritto. Infatti la velocità della narrazione e il ritmo incalzante rendono il romanzo fluente e mai noioso. Merito dell'autore, il quale non si dilunga in dialoghi o descrizioni superflue ma mette la quarta in ogni capitolo arricchendolo di particolari interessanti e originali atti a rendere la lettura piacevole, spassosa e accattivante. Ecco perché si legge tutto d'un fiato e scorre che è un piacere. E non dimentichiamo che ogni capitolo possiede un intro che spiazza, diverte, incuriosisce e spoilera qualcosa ma a vantaggio della narrazione in quanto incentiva il lettore a proseguire la lettura per scoprire come l'autore sia riuscito a sviluppare quell'intro per renderlo ricco di sfaccettature e di perle comiche.
Per quanto mi riguarda, ciò che mi ha stupito di più è come in mezzo a tanta comicità e colpi di scena (inevitabile, dato il genere di romanzo a cui appartiene, ovvero un thriller ricco di azione e di demenzialità) l'autore sia riuscito ad arricchire il tutto con alcune rivelazioni o momenti commoventi che spiazzano e fanno riflettere il lettore.
Ecco perché consiglio a tutti questo romanzo; a chi vuole una lettura leggera, a chi è appassionato di thriller vecchio stampo ma soprattutto a chi sta cercando un romanzo che trasuda emozioni genuine e riflessioni profonde.


Briscola chiamata

Briscola chiamata

di Massimiliano Sonsogno
Astrolabio Vigevano
ISBN: 9791280217776
Cartaceo 15,00€

Quarta

La storia si svolge a casa Serenella, una casa di riposo dal clima surreale dove accadono cose che purtroppo però accadono anche nella realtà. Ogni giorno ad un tavolo del grande salone si ritrovano i cinque giocatori di briscola chiamata più forti che l’ospizio abbia mai avuto: Giorgio, Gino, Giampiero, Armando e Ottavio. A Lucia è consentito guardare le partite, ma non giocare. Il clima è teso, costellato di misteri e violenze ai danni degli ospiti. Una notte Lucia assiste al rapimento di Giorgio e corre a chiedere aiuto agli altri amici. La mancanza del quinto giocatore costringe lo strano gruppo di anziani a scappare dal ricovero, soprattutto visto che la direttrice non li vuole assolutamente aiutare. Anzi, fa di tutto per farli desistere, dando mostra di nascondere qualcosa. È per questo che i cinque vecchi sono costretti a scappare, inseguiti dalla polizia e da un nutrito gruppo di malviventi che vuole qualcosa da Giorgio, ma anche da loro. Un’avventura piena di peripezie e di situazioni imbarazzanti: incontri con la mafia russa, con suore di colore, ricongiungimenti familiari, dichiarazioni d’amore, omicidi, piani più o meno riusciti, partite di bocce memorabili e molto altro. Una storia che parla dell’amicizia più bella che esiste, quella che nasce quando si ha ancora poco da vivere. Una storia che parla di famiglia: sia quella che ci si ritrova, sia quella che si sceglie, sia quella che si sarebbe tanto voluta. Una storia che parla d’amore: un amore “da vecchi”, perché non si è avuto modo di viverlo da giovani, ma che si vive con lo stesso ardore. Una storia che parla di coraggio: un coraggio che può avere solo chi ha vissuto abbastanza da sapere cosa vuol dire morire. Una storia che parla di vecchiaia: la vecchiaia quella vera, fatta di persone arrabbiate col mondo che non hanno voglia di morire, o forse sperano solo che accada alla svelta. Persone che vengono abbandonate perché ormai diventate un peso e che trovano nell’amicizia e nella solidarietà tra “vecchi di merda”, come direbbe Lucia, l’unico modo per vivere bene quello che gli resta.



Andrea Pistoia



Ti siamo davvero riconoscenti per il tempo che ci hai dedicato. Se sei stat* bene in nostra compagnia, che ne dici di iscriverti alla NEWSLETTER SETTIMANALE per restare sempre aggiornat* sui nostri argomenti? Oppure potresti offrirci UN CAFFÈ o sostenerci acquistando i GADGET ispirati ai nostri libri. Te ne saremmo davvero grati!
Oppure potresti lasciarci un commento per farci sapere che ne pensi di questo articolo, il tuo feedback è davvero importante per noi.
NB: Gli autori non sono responsabili per quanto pubblicato dai lettori nei commenti ad ogni post. Tuttavia, verranno cancellati i commenti ritenuti offensivi o lesivi della immagine o della onorabilità di terzi, razzisti, sessisti, spam o che contengano dati personali non conformi al rispetto delle norme sulla Privacy e, in ogni caso, ritenuti inadatti a insindacabile giudizio degli autori stessi.

About Davide Dotto

Il webmagazine degli scrittori indipendenti.
0 commenti

Posta un commento

<< ARTICOLO SUCCESSIVO
Post più recente
ARTICOLO PRECEDENTE >>
Post più vecchio
Home page

Parole chiave


Pubblicità
Abbonamento Audible Amazon




Libri in evidenza