Gli scrittori della porta accanto

Ponyo sulla scogliera, un film d'animazione di Hayao Miyazaki: la recensione (con trad. inglese e francese)




PONYO SULLA SOGLIERA
Hayao Miyazaki REGISTA
Hayao Miyazaki SCENEGGIATORE
Toshio Suzuki PRODUTTORE
Joe Hisaishi MUSICA
2008 ANNO
Lucky Red DISTRIBUZIONE

DOPPIATORI ITALIANI
Agnese Marteddu, Ruggero Valli, Massimo Corvo, Laura Romano, Sabrina Duranti, Carlo Scipioni, Franca Lumachi, Ludovica Modugno







Cari amici ben arrivati al secondo appuntamento con il maestro giapponese Hayao Miyazaki.
Oggi vi parlerò di “Ponyo sulla scogliera” prodotto, come tutti i suoi lavori dagli anni '80 in poi, dallo Studio Ghibli, sua casa di produzione cinematografica fondata insieme con il collega regista Takahata, e uscito nei cinema giapponesi nel 2008.
In Italia è approdato solo l'anno successivo a seguito della sua partecipazione al 65° Festival del cinema di Venezia.

È la dolce storia dell'incontro tra Ponyo, esserino speciale, a metà tra una bambina ed un pesce, e Sosuke, cresciuto in un villaggio sul mare ispirato ad una cittadina giapponese di nome Tomonoura.

Ponyo, curiosa e paffutella è figlia della regina del mare e del signor Fujimoto, uomo dai modi compiti ma dall'aspetto alquanto bizzarro a causa dei suoi lunghi boccoli rosa.
Un giorno la piccolina decide di abbandonare i fondali marini per avventurarsi in un'escursione sulla terra ed il caso vuole che arrivi stanca nei pressi di una scogliera dove Sosuke abita con la madre di nome Risa.
Ponyo galleggia in una risacca vicina agli scogli e il bambino, intento a giocare da quelle parti, incuriosito la raccoglie nella convinzione che abbia bisogno di aiuto.
La ripone dolcemente in un secchiello e decide di portarla con sé, durante il tragitto in auto verso la scuola materna ottiene dalla sua mamma il permesso di poterla adottare e solo allora la battezza con il simpatico nome di Ponyo. Sosuke, da quel momento, non vorrà più abbandonare la sua nuova amica e se ne prenderà cura con grande attenzione ed affetto.
Solo successivamente, si accorgerà che la pesciolina è quasi magica e che ha una doppia natura.
Le successive vicende, che li vedranno coinvolti, sveleranno lentamente allo spettatore i vari personaggi, le curiose ambientazioni marine dalle quali Ponyo proviene e soprattutto le sue reali intenzioni...

Filo conduttore della storia è la profonda amicizia che sboccia all'inizio del film tra i due bambini per proseguire e rafforzarsi grazie alle esperienze condivise da Sosuke e Ponyo.

Come nella migliore produzione del maestro giapponese, la Natura viene rappresentata in modo dolce e gentile ma anche duro se necessario, riuscendo a conquistare un ruolo di protagonista nella storia.
Questo film di animazione rispetto ad altri del regista Miyazaki ha una importante particolarità che lo vede direttamente coinvolto e grazie alla quale viene svelato il suo amore per il disegno animato.
Nel corso della lavorazione, durata circa due anni, sono stati utilizzati più di 170.000 disegni a matita privilegiando la tecnica tradizionale rispetto a quella computerizzata.
Miyazaki stesso si è occupato della loro realizzazione ed in modo particolare di tutte le immagini del mare, soggetto centrale all'interno della storia.
Altra curiosità riguardante “Ponyo sulla scogliera” risiede nel fatto che il personaggio del piccolo Sosuke è ispirato al protagonista di un romanzo giapponese dei primi del novecento molto amato da Miyazaki, aspetto che non fa altro che sottolineare la sua bravura nel confezionare prodotti di qualità attingendo contemporaneamente sia dalla letteratura tradizionale che dalle cose semplici della vita quotidiana, oltre che dalla Natura.
Questo film di animazione è consigliato a partire dai 4 anni, ma come sempre, nel caso dei lavori di Miyazaki può essere una buona occasione di intrattenimento per tutta la famiglia.



trad. di Rosaria Pepe
Si divide fra Napoli che adora e Sydney dove riesce a concentrarsi su ciò che ama, la scrittura. Viaggiatrice inquieta e avida di storie, dopo la Maturità classica ha conseguito la laurea in Lingue e Letterature Straniere, seguita negli anni da una seconda laurea in Scienze Infermieristiche. Questo le ha permesso di realizzare un sogno: viaggiare per conoscere, comprendere e donare. Le emozioni, le sensazioni e le storie si sono accumulate rendendo difficile il trattenerle.

Dear friends welcome to our second appointment with the Japanese Master Hayao Miyazaki.
Today I will talk about “Ponyo” the 2008 production by Studio Ghibli, the production company founded by Miazaki’s and his colleague Takahata in the 80’s. It arrived in Italy in 2009 for the 65th Venice film festival.
It is the story of Ponyo, a magic creature half girl and half fish, and Sosuke a boy from a small seaside village resembling the Japanese city of Tomonoura.
Ponyo is the chubby, curious daughter of the queen of the sea and Fujimoto, an elegant but strange looking man with long pink curls.
One day Ponyo decides to leave the seabed and explore the world above and as fate would have it she arrives at the coast where Sosuke lives. Sosuke sees her floating near the rocks and thinks she needs help. He puts her in a bucket of water and on the way to school he asks his mum if he can keep her. He names her Ponyo and promises to take care of her. Only later does he discover that she is a magic creature.
The story unveils a variety of characters in a unique underwater setting and their real intentions…
The heart of the story is the deep friendship between Ponyo and Sosuke. For Miyazaki nature is a central character in the film, which can be both gentile and terrible as the story unfolds.
Miyazaki was personally involved in the drawing of this animated production. Over 170,000 individual pencil drawings were used in the course of production favouring traditional methods over computer design.
Another trivia about the character of Sosuke is based on a 19th century Japanese novel that Miyazaki really liked. The Japanese film director combines traditional Japanese novels, daily life and nature to produce his great animation films. This story can be enjoyed by small children as well as the whole family.




trad. di Ilaria Biondi
Ilaria Biondi, si laurea in Lingue e Letterature Straniere presso l’Università di Bologna. Durante il Dottorato di Ricerca in Letterature Comparate vive per lunghi periodi in Francia, dove approfondisce la conoscenza della lingua francese. Si occupa di traduzione letteraria e critica della traduzione, di letteratura francese e belga (in lingua francese) e letteratura tedesca dell’Ottocento. È appassionata di letteratura fantastica , science-fiction, letteratura al femminile, di viaggio, per l’infanzia e poesia.
Raymond Radiguet. Giovinezza perduta, eterna giovinezza, Delta Editrice.

Chers amis, bienvenus au deuxième rendez-vous avec le maître japonais Hayao Miyazaki.
Je vous parlerai aujourd’hui de “Ponyo sur la falaise” produit, comme toutes ses œuvres à partir des années ’80, par Studio Ghibli, sa société de production fondée avec le collègue Takahata, e sorti dans les salles japonaises en 2008.
Ce film n’est sorti en Italie que l’année suivante, après sa participation au 65ème Festival du Cinéma de Venise.
C’est la charmante histoire de la rencontre entre Ponyo, petite créature spéciale, mi petite fille mi poisson, et Sosuke, qui a grandi dans un village sur la mer inspiré par une petite ville japonaise s’appellant Tomonoura.
Ponyo, curieuse et grassouillette, est la fille de la reine de la mer et de Monsieur Fujimoto, un homme aux manières polies mais à l’aspect très bizarre à cause de ses longs boucles roses.
Un jour la petite fille décide de quitter les fonds marins pour s’aventurer dans une excursion sur la terre. Le hasard veut qu’elle arrive épuisée à côté d’une falaise où Sosuke vit avec sa mère, qui s’appelle Risa.
Ponyo flotte au milieu du ressac tout près des falaises et l’enfant, tout occupé à jouer là-bas, la recueille très curieux parce qu’il est convaincu qu’elle a besoin d’être aidée.
Il la dépose tendrement dans un petit seau et décide de l’emmener. Le long du trajet en voiture en direction de l’école maternelle il obtient de sa mère le permis de pouvoir l’adopter et ce n’est qu’à ce moment-là qu’il la baptise du nom très sympa Ponyo.
Dès ce moment, Sosuke ne voudra plus jamais abandonner sa nouvelle amie et il s’en prendra soin avec beaucoup d’attention et d’affection.
Ce ne sera que par la suite qu’il s’apercevra que la petite fille – poisson est presque magique et qu’elle a une double nature.
Les aventures suivantes où ils seront impliqués vont lentement dévoiler au spectateur les différents personnages, le drôle de milieu marin d’où Ponyo vient et surtout ses véritables intentions ….
Le fil conducteur de l’histoire est l’amitié profonde qui fleurit dès le début du film entre les deux enfants et qui continue et se renforce au fur et à mesure grâce aux expériences que Sosuke et Ponyo partagent.
Comme dans les œuvres les meilleures du maître japonais la Nature – qui arrive à gagner un rôle de protagoniste dans l’histoire – est représentée comme une force douce et aimable mais qui peut aussi devenir dure, s’il le faut.
Ce film d’animation, par rapport à d’autres réalisés par Miyazaki, a une particularité remarquable qui implique directement le réalisateur et qui dévoile son amour pour le dessin animé.
Au cours de la réalisation du film, qui a duré à peu près deux ans, on a utilisé plus de 170.000 dessins au crayon parce qu’on a voulu privilégier les techniques traditionnelles par rapport aux techniques informatisées.
Le même Miyazaki s’est occupé de leur fabrication, tout particulièrement des images de la mer, un sujet central à l’intérieur de l’histoire.
Un autre fait intéressant concernant “Ponyo sur la falaise”: le personnage du petit Sosuke s’inspire du protagoniste d’un roman japonais du début du XXe siècle très aimé par Miyazaki, ce qui met en lumière sa compétence dans la réalisation de produits de qualité et sa capacité à puiser à la fois dans la littérature traditionnelle, dans les choses les plus simples de la vie quotidienne et dans la Nature.
Ce film d’animation est conseillé à partir de quatre ans, mais comme il arrive toujours avec les œuvres de Miyazaki, il peut devenir une très bonne occasion d’amusement pour toute la famille.






Liliana Sghettini
Dottore Commercialista. Appassionata lettrice, si avvicina alla scrittura con alcune pubblicazioni di racconti brevi e scritti epistolari.
Impegnata nella scuola come rappresentante dei genitori, si interessa di pedagogia, didattica e psicologia.
Scrive recensioni, racconti, poesie e favole in compagnia di sua figlia, fonte inesauribile di ispirazione oltre che compagna di lettura.


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