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[Poesia & Musica] Il Reggaeton, musica popolare della Repubblica Domincana, di Valentina Gerini (parte III)



Papi, papi, papi chulo, papi papi papi ven a mi Papi, papi, papi chulo, papi papi papi ven a mi...

Cantava la rapper Lorna, di origini panamensi, nel 2003 con la sua "Papi chulo". La canzone spopolò in tutta Europa ed era uno dei primi reggaeton ad essere ballato nelle discoteche. Una canzone dal testo esplicito e, per alcuni, forse anche volgare ma tanto, tanto orecchiabile. La maggior parte delle persone che la ascoltavano non sapevano di cosa parlava, tantomeno sapevano cosa fosse un papi chulo (parole dai molti significati, sia negativi che positivi). Seguendo il testo della canzone e soprattutto tenendo conto dell'uso dominicano di queste parole, il papi è un fidanzato, un ragazzo che una donna frequenta; un chulo è un ragazzo carino, affascinante, che fa innamorare le donne, che si veste bene, che la sa lunga sulle donne. Un papi chulo è l'insieme di tutte queste caratteristiche.
Un'altra canzone che ha reso popolare in Europa questo genere musicale è stata "Gasolina", di Daddy Yankee, anno 2004 e, a discapito delle prime impressioni che si possono avere ascoltandola, non parla certo di auto e di carburante. La più recente è "Ginza", di J Balvin, che sta attualmente suonando in tutte le radio e che canta del ballo stesso del reggaeton: "Si necesita reggaeton dale, segue ballando mani no pare, acércate a mi pantalòn dale, vamos a pegarnos como animales".
Consci o no di cosa queste canzoni stiano dicendo, i ragazzi si muovono come attratti dalla musica. E questo, in fondo, è proprio il reggaeton: musica semplice e ritmata, che fa venire voglia di ballare, i cui testi parlano esplicitamente di sesso e tutto ciò che circonda quell'argomento. Niente a che vedere quindi con il romanticismo della bachata e il classico merengue. I suoi testi, basati sulla rima per facilitarne l'orecchiabilità, sono penetranti, facile da ricordare e allo stesso tempo identificativi per il pubblico. Non sono, generalmente, molto elaborati e il lessico impiegato è un lessico de calle (di strada), comprensibile da tutti, anche da chi non ha frequentato la scuola.
Agli inizi della sua nascita, i temi trattati erano di denuncia sociale. Con il passare del tempo, poi, si iniziarono ad utilizzare temi più commerciali, come il sesso. A volte questo tema é trattato in forma discreta, altre volte i testi sono molto più espliciti. Il reggaeton è nato a Porto Rico e a Panamá verso la fine degli anni ottanta e in breve tempo è diventato popolare tra i giovani, soprattutto di origini latino-americane. Ha trovato diffusione e apprezzamento tra il pubblico del Nord America, soprattutto a New York e Miami, dove ci sono alte concentrazioni di latini-americani.
Il reggaeton ha, solitamente, testi in lingua spagnola ed è un mix di musica giamaicana con reggae e dancehall, con ritmi dell'America Latina come la bomba e sonorità tipiche hip hop. Sebbene subisca le influenze dei generi sopracitati, è sbagliato definire il reggaeton come la versione latina di questi generi. Il reggaeton, infatti, ha un suo specifico beat. Il ritmo tipico del reggaeton viene definito "Dem Bow", derivato dal titolo di una canzone dancehall giamaicana di Shabba Ranks, che rese popolare questo tipo di ritmo nei primi anni '90. Il brano, una volta arrivato alle orecchie dei giovani di Porto Rico, riscosse un grande successo, fu rielaborato e, in un certo senso, riadattato, creando così un nuovo genere musicale. Di fatti, Nando Boom, cantante panamense già in attività dagli anni settanta, riprese questo pezzo cantandolo in spagnolo e portandolo alla popolarità nei Caraibi e tutto il Latino America. Attualmente i maggiori esponenti di reggaeton, famosi non solo in Repubblica Dominicana e nei paesi latini, ma anche in Europa, sono: Daddy Yankee, Don Omar, Nicky Jam, Plan B, Osmani Garcia e Omega che, di tanto in tanto, tra un merengue e l'altro, si diletta, con grande riuscita, anche a cantare reggaeton.
Tecnicamente parlando, il reggaeton ha un tempo di 4/4. É un ritmo piuttosto semplice da ballare e che provoca movimenti molto sensuali, arrivando ad essere considerato da molti perfino erotico. Il Reggaeton si compone, principalmente, di un ritmo ripetitivo e di linee di basso. Questo ritmo é quasi un clone in tutte le canzoni, una tracce base che a volte da la sensazione che si stia ascoltando sempre la stessa canzone. Questa caratteristica ne facilita il riconoscimento. Chiunque, ascoltando questo ritmo ossessivo e ripetitivo, riesce a capire si tratta di un reggaeton.
Inoltre, questo ritmo facilita il ballo tipico che ne deriva, denominato perreo. Nel perreo l'uomo generalmente si trova dietro la donna ed essa, con un movimento sensuale di bacino, si muove e ondeggia seguita dall'uomo. Non c'è donna o bambina che, in Repubblica Dominicana, non sia capace di ballare il raggaeton che si differenzia dal più moderno twerking in cui un individuo, generalmente una donna, balla in maniera molto sensuale, muovendo velocemente le anche, i glutei ed effettuando dei provocanti "squat" a bassa velocità. Il reggaeton, per quanto sia, forse, meno romantico della bachata e meno vario del merengue, è pur sempre un ballo che si può fare a coppia.
Il movimento di bacino che caratterizza tutti i balli di cui abbiamo parlato, dal merengue alla bachata, fino ad arrivare al reggaeton, sembra essere innato nel popolo dominicaano. Per tutta l'isola Quisqueya (così viene chiamata l'isola Hispaniola, dove si trovano la Repubblica Dominicana e Haiti - si crede significhi, in lingua Taina, "la madre di tutte le terre") la musica risuona per le strade ad ogni ora del giorno (e della notte!) e può capitare, passeggiando per le vie del centro o del barrio (quartiere), di vedere ragazze e donne di tutte le età, appoggiare in terra le buste della spesa, smettere di fare ciò che stanno facendo, per accennare a qualche colpo de trasero (sedere) seguendo questa musica che trasporta. Se poi, nel momento in cui le ragazze si mettono improvvisamente a ballare, passano di lì un paio di ragazzi allora è un attimo: si uniscono al ballo, anche se non si conoscono, inscenando i tipici movimenti del merengue, della bachata o, ancora meglio, del reggaeton.






Valentina Gerini
Dopo la maturità scientifica e uno studio approfondito della lingua inglese inizia a lavorare all’estero. Le sue più grandi passioni sono i viaggi e la scrittura. Dei viaggi ne ha fatto la sua professione, diventando accompagnatrice turistica; della scrittura il suo hobby, occupandosi degli articoli di copertina per un mensile dedicato alle storie di paese.
Volevo un marito nero, 0111Edizioni.
La notte delle stelle cadenti, Lettere Animate.



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