Oggi è un anziano (vecchio non si dice più vero?) che finalmente, dopo una vita molto intensa, dà tutto il suo spazio a una sana pigrizia ristoratrice. Dorme finché il letto glielo consente, porta a spasso il cane, legge molto, scrive poco e di rado, accende la TV per farsi un pisolino sul fido divano dopo pranzo. Nel passato, come scrittore, è stato vice direttore de Il Pediatra, co-fondatore della rivista MassMedia che ha diretto per dieci anni durante i quali è stato iscritto all'Ordine dei Giornalisti di Bologna. In realtà l'attività principale è stata quella di Pediatra, che lo ha portato a lavorare, oltreché in Italia, in California per cinque anni, in Zimbabwe con la cooperazione e a collaborare per quasi venti anni con una Università del Rio Grande del Nord in Brasile. Adesso si riposa.
Questo è il primo romanzo che pubblichi?
Il primo e potrebbe essere l'ultimo. Per la verità non avevo mai pensato di pubblicarlo. Dopo che alcuni amici avevano letto il racconto stampato su fogli A4, ho subito pressioni psicologiche: "È bello, devi pubblicarlo!". Sapendo benissimo che il “linguaggiio” di un Libro è completamente differente da quello di un articolo o di un bel Tema di terza Liceo Classico, ho investito una piccola cifra per farlo valutare da un Editor professionista. Fu lui, l'Editor, che si fece carico di proporre i miei scritti a una Casa Editrice. Adesso mi trovo coinvolto in un mondo che non conoscevo e che -se devo essere sincero- per molti versi non mi piace neppure da impazzire.
Una curiosità: chi mi ha stimolato a scrivere è stato un caro amico. Si chiama Diogenes da Cunha Lima, conosciuto come il più grande poeta vivente del Nord Est del Brasile e grande avvocato. Adesso ne ha curato la versione il lingua portoghese e mi sta facendo da mecenate per pubblicarlo in quel Paese. Su Google Libri compare già un'anteprima in portoghese, ma cambierò il Titolo in “A Menina das Golfinhos”, (“La Ragazza dei Delfini”).
Veniamo al libro, una storia onirica, magica e surreale, ambientata, non a caso, in Sud America. Com’è nata l’idea?
Onestamente non lo so. Meglio: il luogo dove si svolge il racconto, che si chiama Genipabu (con l'accento sulla ù) è stupendo, la gente è ancora povera e semplice, mi è bastato conoscerlo, parlare con quelle persone, per accendere la mia fantasia. Devi sapere che non penso prima a quello che racconterò. Le storie mi vengono via via che pigio sulla tastiera del mio Mac. Un minuto prima non ho un'idea di quel che avrò scritto un minuto dopo. Devo divertirmi, devo sorridere, devo vedere persone vive e luoghi veri mentre li descrivo. Se non mi diverto, non scrivo.
Ci racconti di che cosa parla e se si ispira a qualche genere letterario in particolare?
Racconto di una bella ragazza, molto bella, cha a Genipabu tutti chiamano “a louca”: la pazza. Indossa solo un piccolo bikini un po' magico: non si scolora mai. Maria Beatriz non parla con nessuno. Mai. Parla solo con i suoi amici Delfini che vengono a riva per lei. Parlerà Mara Beatriz, parlerà con il gringo (lo straniero dalla pelle bianca) e svelerà i misteri, i delitti, gli strani avvenimenti di Genipabu. Conosceremo Jurema, la grassa cartomante, Osòrio il venditore ambulante con il suo mulo parlante e saggio, un parrucchiere senza casa, Joao con il berretto della FBI, un poliziotto di nome Chevrolet come la macchina americana. Un cagnolino un po' magico e misterioso e tanti – ma tanti - altri personaggi forse un po' stravaganti, alcuni molto cattivi, altri altrettanto buoni e generosi. Il finale sarà veramente sorprendente, perciò sconsiglio dal leggerlo in anticipo. È una favola. Una favola per adulti.
Qual è il target a cui ti rivolgi? Che tipo di lettori ambisci a conquistare?
Domanda difficile. Credo che possa dare qualche ora di sorrisi e leggerezza a tutti: donne, uomini, giovani, vecchi, ragazzi e ragazze. Forse sono presuntuoso, lascio il giudizio a chi lo avrà letto.
So che tu hai vissuto in Brasile, dove il libro è ambientato. Quanto ti ha coinvolto intimamente la stesura di questo romanzo? C’è qualcosa di autobiografico, o qualche fatto accaduto davvero, sotto le mentite spoglie di un avvenimento improbabile?
Nel libro credo, o almeno spero, di aver messo l'anima della gente semplice e povera che vive con leggerezza in un Paese di grandi contraddizioni . Laggiù ci sono ricchezze immense, persone molto ricche e persone che non hanno nulla, ma convivono pacificamente senza conflitti. In Brasile si vedono tecnologie avanzate, città modernissime, ospedali di altissimo livello e paesini dove un giorno sì e uno no manca l'energia elettrica e dove il magico si mischia con il moderno. È un paese affascinante.
Per scrivere questo libro hai dovuto svolgere delle ricerche o ti è bastato.. . guardarti intorno?
Sono una persona curiosa, guardo, ascolto ed è tutto lì.
C’è qualche messaggio particolare che speri di comunicare attraverso questo romanzo che ha il sapore di una fiaba?
Un solo messaggio: leggete di più. Leggete cose che rispettano la nostra Lingua. Vi farà bene. Leggere non abbassa il Colesterolo, ma fa bene all'anima.
Il finale chi l’ha deciso? Tu o i tuoi personaggi?
Credo che siano stati i Delfini a Genipèabu.
Grazie per essere stato con noi.
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di Elena Genero Santoro Ama viaggiare e conoscere persone che vivono in altri Paesi. Lettrice feroce e onnivora, scrive da quando aveva quattordici anni. Perché ne sono innamorata, Montag L’occasione di una vita, ebook Lettere Animate Un errore di gioventù, 0111 Edizioni Gli Angeli del Bar di Fronte, 0111 Edizioni. |
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