Nell'estate del 2014, anno in cui l'Italia subisce una cocente sconfitta nei mondiali di calcio, Cesare compie 12 anni. Alla sua festa purtroppo non può partecipare il nonno, perché è stato colto da un malore improvviso. Andando a fargli visita in ospedale, Cesare scopre che il nonno ha un tatuaggio sul braccio raffigurante Che Guevara. Sarà proprio l'anziano falegname a svelare al nipote le avventure vissute dal rivoluzionario, trasmettendogli i valori del rispetto per gli altri, della tenacia e dell'impegno civile.
Cesare, accanto al nonno, lascerà la sua vita di ricco bambino viziato, per muovere i primi passi nell'età adulta, con le scoperte, le sofferenze e le responsabilità che essa comporta.
Luigi Garlando, giornalista sportivo e scrittore prevalentemente per ragazzi, ha unito con questo romanzo storia e educazione, laddove per educazione si intende una serie di esperienze da cui apprendere quali siano i comportamenti corretti e quali no. Ripercorrendo la storia del Che, le sue scelte rivoluzionarie, spesso effettuate anche a discapito di ciò che amava, come la famiglia e la medicina, parla di generazioni diverse in cui i figli si ribellano sempre ed inevitabilmente a ciò che sono stati i padri.
Commovente e ironico, non è un libro per ragazzi, è un libro per ricordare a tutti, soprattutto agli adulti, che un altro mondo è possibile, anzi doveroso, in un'Italia in cui la crisi lascia poche strade, se non quella del cambiamento.
"Non sarei la persona che sono se a dodici anni nonno Riccardo non mi avesse raccontato la storia del Comandante sulla nostra panchina rivoluzionaria, se non mi avesse insegnato una volta per tutte a sentire gli schiaffi presi dagli altri, l'indignazione per le ingiustizie e i privilegi, a considerare il colore degli occhi prima di quello della pelle e a spezzare le catene con i libri.
Cesare, accanto al nonno, lascerà la sua vita di ricco bambino viziato, per muovere i primi passi nell'età adulta, con le scoperte, le sofferenze e le responsabilità che essa comporta.
Luigi Garlando, giornalista sportivo e scrittore prevalentemente per ragazzi, ha unito con questo romanzo storia e educazione, laddove per educazione si intende una serie di esperienze da cui apprendere quali siano i comportamenti corretti e quali no. Ripercorrendo la storia del Che, le sue scelte rivoluzionarie, spesso effettuate anche a discapito di ciò che amava, come la famiglia e la medicina, parla di generazioni diverse in cui i figli si ribellano sempre ed inevitabilmente a ciò che sono stati i padri.
Commovente e ironico, non è un libro per ragazzi, è un libro per ricordare a tutti, soprattutto agli adulti, che un altro mondo è possibile, anzi doveroso, in un'Italia in cui la crisi lascia poche strade, se non quella del cambiamento.
"Non sarei la persona che sono se a dodici anni nonno Riccardo non mi avesse raccontato la storia del Comandante sulla nostra panchina rivoluzionaria, se non mi avesse insegnato una volta per tutte a sentire gli schiaffi presi dagli altri, l'indignazione per le ingiustizie e i privilegi, a considerare il colore degli occhi prima di quello della pelle e a spezzare le catene con i libri.
È l'estate del 2014. I Mondiali di calcio sono appena cominciati, e Cesare sta per festeggiare il suo dodicesimo compleanno nella villa in cui vive con il padre, amministratore delegato di un'azienda di arredamento, la madre, medico chirurgo di fama, e la sorella, che studia economia e fa la fashion blogger. Oltre la collina abita il nonno, a cui il papà non parla più, ma che per Cesare è una colonna. Solida come i mobili che nascono dalle sue mani e che fanno di lui "il più abile poeta del legno apparso sulla terra, dopo San Giuseppe". Quando il nonno non si presenta alla festa, Cesare ha un brutto presentimento, così inforca la bici e corre a cercarlo a casa. Appena in tempo per vederlo trasportato su un'ambulanza. Sconvolto, Cesare nota, un attimo prima che lo portino via, il tatuaggio che il nonno ha sulla spalla. Chi è l'uomo con la barba? Qualche giorno dopo, scopre che quel volto non appartiene a Gesù, come aveva pensato in un primo momento, ma a un tale Ernesto Che Guevara.
Ed è solo l'inizio.
Tesa ed emozionante come un finale di partita, la vita straordinaria del Che raccontata da un nonno a suo nipote col passo incalzante della scrittura di Luigi Garlando. Un romanzo che intreccia una storia attuale, dell'Italia nella crisi economica, all'avventura rivoluzionaria del combattente argentino e alla sua caparbia ed eroica ricerca di un mondo più giusto per tutti.
di Luigi Garlando | Rizzoli Editore | Romanzo
Gianna Gambini |
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