Gli scrittori della porta accanto

Amanda e il suo tesoro dentro: una storia che ne racchiude molte altre

Il salotto di Emma Di Emma Fenu. Amanda e il suo tesoro dentro. Avvolta in vesti scure, è la protagonista indimenticabile di un romanzo che non si libra fra le nuvole del fantastico ma ricorda i racconti di ancestrale memoria popolare.

Amanda è seduta davanti a me, avvolta in vesti scure, con un cappellino calato sulla fronte. Fra una boccata e l’altra di sigaretta mi racconta una fiaba. No, non beve il tè che le offro, né accetta i pasticcini. Suppone che li abbiano avvelenati i suoi nemici, che è convinta siano ovunque, perfino nel mio salotto.
Appoggio la testa sull'avambraccio che avvolge lo schienale del divano e mi accingo ad ascoltare, in silenzio.
C’era una volta una principessa triste, Anna, che viveva in un castello bello, ma ogni giorno più vuoto e decadente.
L’unica compagnia della fanciulla era una buffa strega vestita di nero, sempre china sui suoi esperimenti di laboratorio.
A volte, per le sale del palazzo, risuonavano i passi di pretendenti mentitori, falsi principi dall’aspetto seducente che erano bestie diaboliche nell’anima.



Il tesoro dentro

di Elena Genero Santoro
PubMe – Collana Gli Scrittori della Porta Accanto
Narrativa | Romanzo psicologico
ISBN 978-8833663265
cartaceo 12,50€
ebook 2,99€

La principessa aveva un cuore adagiato fra i petali di rose.

Mentre la strega aveva un cuore troppo circondato di spine: nessuna delle due poteva difendere il tesoro nascosto nei sotterranei del castello.
Finché, un bel giorno, un principe a cavallo arrivò dalle lontane terre del Nord…
«E poi?» domando impaziente, ma Amanda non può svelare altro o sottrarrebbe magia alle pagine. Si porta l’indice sulle labbra e mi porge un libro dalla copertina incantevole.

Il tesoro dentro, scritto da Elena Genero Santoro ed edito da PubMe, non è una fiaba: è un giallo psicologico dallo stile accattivante, che si divora in fretta, come una torta farcita di crema rosa.

Tuttavia, alcuni elementi fondamentali della struttura narrativa ricordano i racconti di ancestrale memoria popolare: i buoni che restano buoni; i cattivi che restano cattivi; le peripezie del protagonista attorniato da aiutanti e protagonisti; l’agnizione finale; la ricerca di un gioiello nascosto; l’incantesimo crudele ai danni di un bambino innocente.
Quest’ultimo punto è di importanza notevole. In un romanzo che non si libra fra le nuvole del fantastico, non ci sono pozioni malefiche, ma storie reali e difficili che portano alla malattia mentale, tema che la scrittrice affronta con estrema delicatezza. Se è vero che non si può guarire con un colpo di bacchetta di fata, esiste però un’altra magia, quella dell’Amore, che può tutto. Basta crederci.


Emma Fenu



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