[FotografiA] Demis Albertacci tra chitarra, servizi fotografici e cosplay, intervista a cura di Giulia Mastrantoni

Ho conosciuto Demis Albertacci a un workshop di fotografia per la pubblicità. Per due intere giornate mi ha permesso di scorrazzare nel suo studio con le sue attrezzature – flash esterni, cavalletti, reflex, pc. Quello che mi ha colpita del suo modo di fare fotografia è che ritrae soprattutto donne. Le fa diventare creature diverse da ciò che sono nella vita reale – cosplay di ogni genere – e dà l’impressione di scattare una foto non tanto della donna stessa, quanto del personaggio che ha creato. Ho sempre voluto saperne di più e oggi...

Ciao, Demis! Non è buffo ritrovarci qui? Inizio con una domanda per i nostri lettori: chi sei, in tre frasi?
Ciao Giulia! Oltre che buffo lo trovo estremamente piacevole. Chi sono esattamente per me è difficile da capire essendo sempre in evoluzione, ma posso rispondere dicendoti che sono una persona curiosa, sensibile e testarda.

Musicista, fotografo, creativo. Tra chitarra, servizi fotografici di matrimoni e modelle, foto per la pubblicità, si può dire che vivi immerso nella creatività. Che tipo di sensazioni ti dà, questo clima di idee che ti circonda continuamente?
È una sensazione stranissima. Vivo in continuo bilico fra il sogno e la realtà e spesso ne confondo i confini. Le esperienze sono quelle cose che ci rendono noi stessi e da questo punto di vista mi sento sicuramente un privilegiato. La creatività è quella cosa impalpabile che ti permette di vedere sfumature della vita, spesso celate ai più, con i suoi pro ed i suoi contro.

Rispetto alle foto per i matrimoni - che sono creative, ma più “classiche” - in quelle con la modella singola - nei ritratti – scavi affondo nella fantasia. Costumi, trucco, acconciature precisissime. Nulla è lasciato al caso. Raccontaci come nasce l’idea per una fotografia.
Le idee vanno coltivate. Un po’ come la rosa de Il piccolo Principe. Ascolto un sacco di musica e spesso le idee nascono proprio da una determinata atmosfera che ritrovo in questa o in quella canzone. E’ un esercizio costante che cerco di infondere anche ai miei corsisti durante i corsi di fotografia. A loro dico sempre che prima della macchina fotografica, devono portarsi dietro un’idea. Sarà quest’ultima a fare la differenza per i loro scatti.

Dopo l’idea, c’è il momento dello scatto. Come decidi inquadratura e luci? In che modo fai sì che il messaggio che vuoi trasmettere, diventi immagine visibile?
C’è un grande lavoro prima di ogni fotografia. Lo studio della location adatta - spesso distante anche centinaia di chilometri da me - e la cura maniacale per il particolare sono per me dei fattori imprescindibili. Immagino lo scatto anche diversi giorni prima, provo immaginare fin da subito quale potrebbe essere anche lo sviluppo dopo lo scatto. Cerco di lasciare poco al caso e quello che lascio sarà l’alchimia fra me e la modella.

La scelta della modella è sempre qualcosa di molto soggettivo. Ragazze spigliate, timide, coloratissime, magroline, ce ne sono per tutti i gusti! Quali sono le caratteristiche che cerchi in una modella?
Domanda interessante. Per risponderti dovrei raccontarti che cosa significa per me il ritratto, ma semplifico il tutto, dicendoti che in una modella, ricerco l’assoluta complicità e fiducia in ciò che faccio. La foto di ritratto è il rapporto più intimo che esiste in fotografia. Il fotografo deve meritare il rispetto della modella, senza questo non si potrà mai ottenere una buona fotografia.

Ricordo molto bene il momento in cui, durante il workshop, hai spiegato il valore della modella: non “un oggetto”, ma una persona con cui occorre entrare in sintonia, se si vogliono ottenere buoni risultati. Come risponderesti a chi, invece, pensa che la modella sia un corpo e basta?
Per me la dimensione femminile è fondamentale. Non a caso il 90% delle mie fotografie ritrae, appunto, ragazze e donne. Sono le mie muse ispiratrici, coloro che mi permettono di esternare nelle mie fotografie, gioie e paure. A chi pensa che le donne siano dei semplici oggetti, più che rispondergli, gli consiglio semplicemente di cambiare mestiere.

Un progetto fotografico che vorresti assolutamente realizzare?
Sicuramente vorrei fare un omaggio fotografico al regista che più amo, che è David Lynch. L’idea è già da qualche anno nella mia testa e aspetta solamente il momento giusto per non essere più trattenuta e materializzarsi in una nuova mostra fotografica.

Un mega grazie per aver condiviso con noi i tuoi sogni e le tue capacità. In bocca al lupo e... a presto!
Un saluto a te e ai tuoi lettori. E’ stato un piacere. Fate i bravi, ma non troppo. A presto.

Demis Albertacci

Giulia Mastrantoni
Da quattro anni collaboro all’inserto Scuola del Messaggero Veneto, scrivo per il mash up online SugarPulp e per la rivista dell’Università di Trieste Sconfinare.
Dopo aver trascorso un periodo in Inghilterra, ho iniziato un periodo di studi in Canada, ma, dovunque sia, scrivo.
Misteri di una notte d’estate, edito da Edizioni Montag, è la mia prima antologia di racconti.
One Little Girl – From Italy to Canada, eBook selfpublished.

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