"L'elefante è già in valigia" di Paola Casadei, Lettere Animate, 2015.
Un bambino, un’adolescente e una coppia; ciascuno deve somatizzare l’addio più importante, quello più difficile. La storia della famiglia Siloni e la conclusione di un periodo importante che da presente diventerà passato.
Diciotto anni trascorsi in Africa, tra Mozambico e Sud Africa. Una vita più fortunata rispetto a quella di altri. Agevolazioni e piccoli lussi in una terra di miseria, capace di trasformare i privilegiati in ostaggi, nella propria casa. Perché il bianco in Africa è un ospite, da molti malvoluto e non accettato.
Nonostante le mille accortezze da seguire ogni giorno e i sacrifici e le privazioni che bilanciano altri agi, il cuore resta tra le onde del mare davanti a Maputo e nei parchi nei dintorni di Johannesburg e Pretoria. L’Africa il cuore lo strappa dal petto e il legame di dolore e appartenenza che crea va al di là delle amicizie, delle certezze e delle abitudini.
Ora è tempo di ricominciare. In Italia. In quel Paese che una volta era il posto dove tornare per le vacanze ma che oggi è un luogo sconosciuto, quasi ostile. Il cielo è troppo piccolo, le strade troppo grandi. Si cammina liberamente per le vie del centro, senza pericoli eppure, nonostante la tranquillità, manca qualcosa. Il ritmo dei tamburi che scandisce i battiti nel petto, quello della vita che prende più di quello che dà.
Un’analisi profonda e accorta del disagio di Carlotta, sedicenne alle prese con l’ennesimo sradicamento da quella che chiama casa. L’apprensione per l’inserimento nella comunità italiana del fratellino adottivo, di colore. Il rimpianto delle amicizie perdute e lo sfumare di un futuro certo e pianificato.
Un padre ancora lontano, che non può mettere il proprio lavoro in valigia e portarlo in un altro continente. Una madre, donna, alla riscoperta di se stessa, conscia di doversi lasciare alle spalle la dolce memoria africana, della quale conserva profumi e sapori.
Una giostra sulla quale tutti sono obbligati a salire e dalla quale, forse, prima o poi rinunceranno a voler scendere, assaporando semplicemente la gioia del momento.
Diciotto anni trascorsi in Africa, tra Mozambico e Sud Africa. Una vita più fortunata rispetto a quella di altri. Agevolazioni e piccoli lussi in una terra di miseria, capace di trasformare i privilegiati in ostaggi, nella propria casa. Perché il bianco in Africa è un ospite, da molti malvoluto e non accettato.
Nonostante le mille accortezze da seguire ogni giorno e i sacrifici e le privazioni che bilanciano altri agi, il cuore resta tra le onde del mare davanti a Maputo e nei parchi nei dintorni di Johannesburg e Pretoria. L’Africa il cuore lo strappa dal petto e il legame di dolore e appartenenza che crea va al di là delle amicizie, delle certezze e delle abitudini.
Ora è tempo di ricominciare. In Italia. In quel Paese che una volta era il posto dove tornare per le vacanze ma che oggi è un luogo sconosciuto, quasi ostile. Il cielo è troppo piccolo, le strade troppo grandi. Si cammina liberamente per le vie del centro, senza pericoli eppure, nonostante la tranquillità, manca qualcosa. Il ritmo dei tamburi che scandisce i battiti nel petto, quello della vita che prende più di quello che dà.
Un’analisi profonda e accorta del disagio di Carlotta, sedicenne alle prese con l’ennesimo sradicamento da quella che chiama casa. L’apprensione per l’inserimento nella comunità italiana del fratellino adottivo, di colore. Il rimpianto delle amicizie perdute e lo sfumare di un futuro certo e pianificato.
Un padre ancora lontano, che non può mettere il proprio lavoro in valigia e portarlo in un altro continente. Una madre, donna, alla riscoperta di se stessa, conscia di doversi lasciare alle spalle la dolce memoria africana, della quale conserva profumi e sapori.
Una giostra sulla quale tutti sono obbligati a salire e dalla quale, forse, prima o poi rinunceranno a voler scendere, assaporando semplicemente la gioia del momento.
Carlotta è una ragazza molto sensibile, ha 16 anni e dopo una vita trascorsa in Africa - Senegal, Sudafrica, Mozambico (suo padre Pierre è medico epidemiologo, sua madre Giulia è veterinaria) - si trasferisce questa volta in Italia, in una città piuttosto chiusa e borghese del centro nord. Finora ha studiato nel sistema scolastico francese, nella sua scuola erano rappresentate almeno 30 nazionalità diverse. Da 10 anni ha un fratello, che ora ha 11 anni, Giacomo, Nelson di secondo nome, come Mandela : un piccolo africano adottato. La passione di Carlotta per la fotografia le ha riempito la casa di foto di tutta la loro vita in Africa, e in ogni momento di difficoltà le guarda da sola o con Giacomo, e le mostra alle persone più care, per farsi forza e vincere le difficoltà del rientro e dell’inserimento nella società e nella scuola. Lentamente, nel corso di tutto un anno, riesce ad ambientarsi, a sentirsi più leggera, a vincere paure tenute nascoste in un cassetto della scrivania, e tutto questo grazie ad una famiglia premurosa ma non ossessiva, a Skype che permette il contatto con le amiche sparse per il mondo, e anche ad un compagno di scuola, Filippo, che piano piano prenderà un posto sempre più importante nella sua vita fino ad essere invitato per un viaggio in India, vicino ai luoghi dove Pierre deve ancora lavorare prima di aprire il suo maneggio in Italia e abbandonare la cooperazione internazionale. Il viaggio è stato organizzato da Pierre per invitare la moglie a conoscere il suo lavoro in questo o questi anni di transizione, e per permettere a sua figlia di rivedere una delle sue amiche, partita a vivere in Asia controvoglia...
di Paola Casadei | Lettere Animate Editore | Romanzo
Francesca Gnemmi |
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