Gli scrittori della porta accanto

Strage di Capaci: 12 libri per saperne di più

Strage di Capaci: 13 libri per saperne di più

Professione lettore Di Tamara Marcelli 23 maggio 1992, strage di Capaci. Perdono la vita Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta, i poliziotti Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro. Non dimenticare è un dovere, ma non basta: 12 libri per saperne di più.

Sembra ieri...
23 maggio 1992, sembrava dovessero cambiare tante, troppe cose, ed invece siamo ancora qui a sperare in una Giustizia che spesso non c'è.
A guardare certe immagini con un peso sul cuore, quasi trattenendo il fiato, cercando di allontanare, inorriditi, l'idea di cosa sia successo a quegli uomini, giudici, poliziotti, ai loro corpi...
Ad immaginare quanto dolore sia scaturito da ferite d'animo così profonde nei cuori delle madri e dei padri, dei figli, delle mogli, degli amici, di tanti cittadini.
L'esempio di questo Magistrato e dei Poliziotti della scorta avrebbe dovuto farci vedere molte cose in modo diverso, avrebbe dovuto farci comprendere che anche se si rimane soli nella lotta, non si deve avere paura, si deve andare avanti, senza piegare la testa, cercando la forza e il coraggio che abbiamo dentro di noi; non tacere; seguire le nostre passioni; credere in quel che facciamo; guardarci negli occhi; apprezzare chi abbiamo vicino anche se spesso non lo comprendiamo; non perdere mai la speranza... Sono trascorsi tanti anni e ci ritroviamo ancora qui a combattere certi poteri nemmeno più tanto occulti. A provare rabbia pensando che forse le cose non cambiano.
Arriverà il giorno in cui tutti noi potremo guardare quelle immagini terribili e dire ad alta voce: "abbiamo portato avanti la vostra battaglia e abbiamo vinto" e così i Morti non saranno morti invano.
Arriverà.
Se lo vogliamo veramente.
Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini. Giovanni Falcone
Occorre compiere fino in fondo il proprio dovere, qualunque sia il sacrificio da sopportare, costi quel che costi, perché è in ciò che sta l'essenza della dignità umana. Giovanni Falcone

Per non dimenticare suggeriamo una lista di libri che trattano l'argomento. 

Una lista volutamente variegata, comprendente diversi punti di vista affinché ogni lettore possa farsi la sua personalissima idea.

1

Processo alla trattativa Stato-mafia: tre procure, tre verità

di Giampaolo Grassi
Pagliai Editore
Cartaceo 9,35€

Questo libro parla delle stragi negli anni 1992-1994 e, soprattutto, della trattativa Stato-mafia. Ma non consegna una verità bell'e pronta: ne consegna tre certificate, però diverse l'una dall'altra. In queste pagine i pm di Caltanissetta, Firenze e Palermo illustrano le conclusioni delle loro inchieste ventennali. Confrontandole emergono differenze di peso. Da una parte ci sono i magistrati di Palermo, così certi che ci sia stato un accordo fra boss e Stato da aver chiesto (e ottenuto) un processo. Dall'altra c'è la procura di Firenze, convinta che quel patto non sia stato chiuso. In mezzo c'è quella di Caltanissetta, che lega la trattativa all'omicidio del giudice Borsellino.


2

Le ultime parole di Falcone e Borsellino

di A. Mascali
Chiarelettere
Cartaceo 10,96€

In questo piccolo libro di cento pagine raccogliamo le ultime parole dei due magistrati che sono diventati il simbolo dell'Italia onesta. Di Falcone pubblichiamo, tra l'altro, "La mafia non è invincibile" (1990) e "La mafia come Antistato" (1989), interventi lucidi e determinati nel raccontare la criminalità organizzata come vero e proprio sistema di potere alternativo allo Stato e alla legge. Falcone lo diceva vent'anni fa. Aveva già visto e capito tutto. Di Borsellino pubblichiamo "Il mio ricordo di Giovanni Falcone", intervento del 23 giugno 1992, a un mese dalla strage di Capaci; "L'ultima lezione", cioè il discorso agli studenti di Bassano del Grappa (1989); "L'ultimo discorso" (Marsala, 4 luglio 1992); "L'ultima intervista" ai giornalisti francesi Fabrizio Calvi e Pierre Moscardo e l'intervento alla Biblioteca comunale di Palermo del 25 giugno 1992, un atto d'accusa sofferto e violento contro alcuni magistrati, definiti Giuda in una sala piena e pietrificata.

3

Chi ha paura muore ogni giorno
I miei anni con Falcone e Borsellino

di Giuseppe Ayala
Mondadori
Cartaceo 9,77€

Sono passati quindici anni dalla terribile estate che, con i due attentati di Punta Raisi e di via d'Amelio, segnò forse il momento più drammatico della lotta contro la mafia in Sicilia. Giovanni Falcone e Paolo Borsellino restano due simboli, non solo dell'antimafia, ma anche di uno Stato italiano che, grazie a loro, seppe ritrovare una serietà e un'onestà senza compromessi. Ma per Giuseppe Ayala, che di entrambi fu grande amico, oltre che collega, i due magistrati siciliani sono anche il ricordo commosso di dieci anni di vita professionale e privata, e un rabbioso e mai sopito rimpianto. Ayala rappresentò in aula la pubblica accusa nel primo maxi-processo, sostenendo le tesi di Falcone e del pool antimafia di fronte ai boss e ai loro avvocati, interrogando i primi pentiti (tra cui Tommaso Buscetta), ottenendo una strepitosa serie di condanne che fecero epoca. E fu vicino ai due magistrati in prima linea quando, dopo questi primi, grandi successi, la reazione degli ambienti politico-mediatici vicini a Cosa Nostra, la diffidenza del Csm e l'indifferenza di molti iniziarono a danneggiarli, isolarli. Per la prima volta, Ayala racconta la sua verità, non solo su Falcone e Borsellino, che in queste pagine ci vengono restituiti alla loro appassionata e ironica umanità, ma anche su quegli anni, sulle vittorie e i fallimenti della lotta alla mafia, sui ritardi e le complicità dello Stato, sulle colpe e i silenzi di una Sicilia che, forse, non è molto cambiata da allora.

4

Uomini soli
Pio La Torre e Carlo Alberto Dalla Chiesa, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino

di Attilio Bolzoni
Melampo
Cartaceo 13,60€

Sono morti venti, trent'anni fa. Giù a Palermo. Lo sapevano che li avrebbero fermati, prima o poi. Facevano paura al potere. Italiani troppo diversi e troppo soli per avere un'altra sorte. Una solitudine generata non soltanto da interessi di cosca o di consorteria. Ma anche da meschinità più nascoste e colpevoli indolenze, decisive per trascinarli verso una fine violenta. Avevano il silenzio attorno. A un passo. Pio La Torre, nel partito al quale ha dedicato tutto se stesso. Il generale Carlo Alberto dalla Chiesa nella sua Arma, lui che si pregiava di avere "gli alamari cuciti sulla pelle". Giovanni Falcone e Paolo Borsellino in quel Tribunale popolato da giudici infidi. Vite scivolate in un cupo isolamento pubblico e istituzionale. Fino agli agguati, alle bombe. Un racconto collettivo scritto da Attilio Bolzoni, giornalista tra i più colti e sensibili, che ha memoria diretta di tutti e quattro i protagonisti e che da Palermo ha spiegato per decenni all'Italia personaggi e retroscena, misteri e drammi pubblici della Sicilia insanguinata e mai rassegnata.

5

La mafia ha vinto
Intervista con Tommaso Buscetta

di Saverio Lodato
Mondadori
Cartaceo 11,05€

A quindici anni dall'inizio della sua collaborazione con la giustizia, il primo grande pentito di mafia, colui che ha contribuito in modo cruciale all'istruzione del maxiprocesso e svelato per la prima volta nomi e meccanismi di potere di Cosa Nostra, parla e traccia un bilancio desolante della lotta alla criminalità organizzata, dopo la stagione delle bombe e gli assassinii di Falcone e Borsellino. Buscetta ripercorre piccole e grandi tappe della propria vita e lancia un duro j'accuse nei confronti della classe politica italiana e della nuova omertà.


6

La verità del pentito
Le rivelazioni di Gaspare Spatuzza sulle stragi mafiose

di Giovanna Montanaro
Sperling & Kupfer
Cartaceo 14,45€

Quando, nel giugno del 2008, Gaspare Spatuzza decide di collaborare con i magistrati, i processi sulle stragi del 1992 e del 1993 sono stati celebrati da anni e le sentenze di condanna sono state confermate in Appello e in Cassazione. Le sue dichiarazioni si rivelano dirompenti: ricostruzioni dettagliate, e puntellate da particolari riscontrabili, che spazzano via la verità ribadita in tre gradi di giudizio e ne portano alla luce una nuova, che completa o rettifica il quadro degli attentati di Firenze, Milano e Roma e riscrive intere pagine del processo per l'assassinio di Paolo Borsellino. Chi è Spatuzza, il collaboratore chiave le cui rivelazioni sono paragonate, per la loro importanza, a quelle che Tommaso Buscetta fece a Giovanni Falcone? L'autrice di questo libro, che ha ottenuto da Spatuzza un'intervista esclusiva che ricostruisce la sua storia, lo definisce "un pentito da manuale". Un ragazzo cresciuto agli ordini dei fratelli Graviano, capimafia di Brancaccio, che agisce nel "gruppo di fuoco" del loro mandamento. Rapine, estorsioni, circa quaranta omicidi - fra i quali quello di don Puglisi - fino al 1997, quando viene arrestato. E poi un lungo, sofferto cammino di pentimento e conversione religiosa che lo conduce a una svolta esistenziale e alla decisione di dire tutta la verità, di mettersi dalla parte dello Stato. Prefazione di Pietro Grasso

7

Stragi
Quello che Stato e mafia non possono confessare

di Rita Di Giovacchino
Castelvecchi
Cartaceo 18,70€

Passione, nostalgia, voglia di verità. Con "Stragi, Quello che Stato e mafia non possono confessare", la giornalista Rita Di Giovacchino ci consegna l'inchiesta più aggiornata sulla catena di avvenimenti drammatici che ha accompagnato il violento passaggio tra Prima e Seconda Repubblica. Chi ha deciso le stragi, quale obiettivo politico si nascondeva dietro la barbara uccisione di Falcone e Borsellino o dietro il crepitio di bombe dell'estate 1993? Fu davvero "guerra di mafia" o un golpe messo in atto da un sistema criminale troppo potente in Italia per essere liquidato alla fine della Guerra Fredda? L'autrice, senza far sconti a nessuno, scava nei buchi neri delle indagini, nei depistaggi processuali, nelle tante trattative intercorse tra boss e uomini di Stato. Un viaggio negli anni più torbidi del nostro Paese, in cui il lettore viene catapultato tra le macerie di Capaci e via D'Amelio a caccia di impronte e tracce di T4 lasciate da "operatori distratti", artificieri addestrati in zone di guerra, misteriosi telefonisti della Falange armata, mafiosi ed ex terroristi protetti dalla stessa struttura parallela che ha firmato tutte le stragi d'Italia. Introduzione di Luca Tescaroli.


8

È Stato la mafia

di Marco Travaglio
Chiarelettere
Cartaceo 16,15€

"Perché avvelenarci il fegato con queste storie vecchie di oltre vent'anni, con tutti i problemi che abbiamo oggi? La risposta è semplice e agghiacciante: sono storie attuali, come tutti i ricatti che assicurano vita e carriera eterna tanto ai ricattatori quanto ai ricattati. Da ventidue anni uomini delle istituzioni, della politica, delle forze dell'ordine, dei servizi e degli apparati di sicurezza custodiscono gelosamente, anzi omertosamente, i segreti di trattative immonde, condotte con i boss mafiosi le cui mani grondavano del sangue appena versato da Giovanni Falcone, da Francesca Morvillo, da Paolo Borsellino, dagli uomini delle loro scorte, dai tanti cittadini innocenti falciati o deturpati dalle stragi di Palermo, Firenze, Milano e Roma. E su quei segreti e su quei silenzi hanno costruito carriere inossidabili, che durano tutt'oggi... Chi volesse capire perché in Italia tutto sembra cambiare - gattopardescamente - per non cambiare nulla provi a seguire con pazienza il filo di questo racconto. Se, alla fine, avrà saputo e capito qualcosa in più, questo spettacolo e questo libro avranno centrato il loro obiettivo: quello di mettere in fila i fatti per strappare qualche adepto al Ptt, il partito trasversale della trattativa." (Marco Travaglio)

9

Io non tacerò
La lunga battaglia per la giustizia

di Antonino Caponnetto
Melampo
Cartaceo 13,60€

Era un galantuomo, Antonino Caponnetto. Fatto all'apparenza di cartavelina, eppure sempre in prima linea nella lotta alla mafia. Nei suoi ultimi, intensi dieci anni, dall'uccisione dei suoi "figli, fratelli, amici", Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, fino al 2002, il giudice Caponnetto ha smentito l'idea secondo cui vi sia un'età per andare in pensione dall'impegno civile. E ha attraversato il nostro Paese in maniera capillare e ragionata. In mille scuole e in cento piazze ha insegnato la Costituzione italiana, l'etica della responsabilità, ha parlato di educazione alla legalità, di solidarietà, di pace, di diritti, ha raccontato un'idea di informazione libera e di giustizia possibile. I discorsi, le lezioni, gli scritti e le interviste sono ora qui raccolti e da essi traspare un pensiero rigoroso, colto, impermeabile a qualsiasi compromesso o comoda prudenza. In questo libro sta l'eredità di un grande testimone civile e di un instancabile custode di memoria. Una metafora crudele della fatica della memoria e dell'importanza di recuperarne ogni frammento.

10

La posta in gioco
Interventi e proposte per la lotta alla mafia

di Giovanni Falcone
BUR
Cartaceo 8,93€

Trattamento e attendibilità dei pentiti, carcere duro ai mafiosi, intercettazioni telefoniche, separazione delle carriere: le proposte di Giovanni Falcone nella lotta alla mafia hanno contribuito allo sviluppo democratico del nostro Paese. A distanza di anni il suo pensiero sempre lucido è rimasto assolutamente attuale, e la sua lungimiranza lo ha portato ad affrontare quelle questioni che sono oggi al centro del dibattito politico. Oltre al Maxiprocesso e al patrimonio di conoscenze che ci ha tramandato su Cosa Nostra, questa raccolta di scritti ne restituisce le opinioni, le intuizioni, i progetti e le strategie per gestire e migliorare l'organizzazione della giustizia italiana. Finalmente un'immagine a tutto tondo del grande magistrato, ulteriore testimonianza della straordinaria passione civile che l'ha sempre animato e della sua perspicacia nell'individuare debolezze e criticità del nostro Stato. Una nuova edizione, perché le sue parole e le sue conquiste non siano perdute, dimenticate o, peggio, piegate a interessi particolari. (Presentazione di Giuseppe D'Avanzo; prefazione di Maria Falcone)

11

Oltre il muro dell'omertà
Scritti su verità. giustizia e impegno civile

di Paolo Borsellino
BUR
Cartaceo 9,75€

Paolo Borsellino è uno dei simboli della lotta alla mafia e dell'impegno civile, un esempio di vita che cancella le forme d'indifferenza e di prevaricazione ancora oggi imperanti. Eppure, per la sua dedizione assoluta al lavoro, e per il suo carattere schivo, furono rarissimi i suoi interventi scritti, nonostante l'intensa attività oratoria, e la personalità complessa e umanissima. In questo volume sono presentati gli scritti privati e gli appunti di Borsellino, dimenticati per troppo tempo e invece fondamentali per comprenderne il pensiero. Una raccolta di riflessioni originali, redatte con energia e fiducia, sulle problematiche civili affrontate da Borsellino durante la carriera, contesti ancora oggi di urgente attualità: la sicurezza personale dei cittadini, la rete del traffico di droghe, le implicazioni tra mafia e lavoro, e tra mafia e cultura popolare. Ma anche scritti più personali - come la durissima commemorazione dell'amico Giovanni Falcone - che ci restituiscono finalmente tutta la forza, la sensibilità e il coraggio di un grande magistrato.

12

Strage di Capaci
Paradossi, omissioni e altre dimenticanze

di Angelo Corbo
Diple Edizioni
Cartaceo 10,20€

Angelo Corbo, agente di scorta di Falcone a distanza di tempo pone alcuni aspetti ancora oscuri sulla strage di Capaci: su quali elementi era fondata la convinzione che il pericolo per Falcone dopo il trasferimento a Roma fosse attenuato tanto da non avere più una scorta specifica, dopo l'attentato possiamo chiederci chi ne erano gli autori di tale convinzione e come giudicarli? Ombre e ipotesi aumentano per la scomparsa del rullino sottratto al primo soccorritore da due "agenti di Polizia". Sorprende la celerità con cui sono giunti sul luogo dell'attentato e in possesso di un documento utile alle indagini non lo consegnano agli investigatori. I mafiosi autori della strage e i complici fuggono dopo il terribile boato, come ci ricordano i pentiti, e quindi occorre cercare in altre direzioni per dare un volto ai due e tornano in mente le parole del pentito Gioacchino La Barbera, che vi erano uomini estranei alla mafia nei preparativi all'attentato. Qualcuno che era sul luogo e cercava qualcosa fra le rovine dell'esplosione e non gradiva essere ripreso!




Tamara Marcelli


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