Gli scrittori della porta accanto

[La ricompensa è il viaggio] Itinerari e consigli per visitare la Serenissima in un giorno, di Ornella Nalon


Vedi Venezia e poi muori!

Perché ho usato un titolo così forte e, diciamola tutta, anche un po' menagramo? Non certo per togliere lustro alla bellissima città partenopea a cui il famoso detto di Goethe si riferiva, o per mancare di rispetto al grande letterato tedesco, né, tanto meno, per portare jella ad alcuno, bensì per esortare con la dovuta enfasi una visita turistica alla mia città natale. 
Fanatica estimatrice delle bellezze storico paesaggistiche italiane, sono davvero convinta che tra le città che non possano mancare nell'itinerario di ogni buon viaggiatore, vi sia anche la meravigliosa Venezia.
Per conoscere a fondo la città lagunare, tralasciando le sue isole che meriterebbero un approfondimento a parte, ritengo che almeno una settimana di tempo sia necessaria, talmente numerosi sono i monumenti, le chiese, i palazzi e i musei che offre. Tuttavia, considerato il periodo critico in cui si sta vivendo e l'usanza oramai consolidata del turismo “mordi e fuggi” degli ultimi tempi, sono a consigliare, in questo mio breve articolo, alcuni accorgimenti da adottare e luoghi che non possono mancare di essere visti, nel caso si abbia a disposizione un solo giorno. 
A mio avviso, immancabili da vedere, sono il Ponte di Rialto e Piazza San Marco.

Per visitare La Serenissima ci sono quattro possibilità: prendere la gondola, il taxi (motoscafo s’intende), il vaporetto, oppure andare a piedi. Sempre che di cognome non facciate Gates, consiglio di tenere in considerazione le ultime due opzioni. 
Il vaporetto (imbarcazione a ponte unico, aperto a prua che ha mantenuto lo stesso nome da quando, nel fine ottocento, è stato adottato come mezzo di trasporto e funzionava a vapore) collega molto bene i vari sestieri della città e risulta senz'altro il mezzo più comodo per raggiungere i luoghi d'interesse in minor tempo, ciò nonostante, per un turista che arriva a Venezia per la prima volta, consiglierei di andare a piedi e, casomai, optare per il mezzo al ritorno

Per arrivare sino a Rialto, partendo dalla Stazione Santa Lucia, se siete naturalmente arrivati in treno, dovrebbe essere necessaria una quarantina di minuti, considerando la tranquilla e curiosa camminata da turista. Cinque minuti in più se partite da Piazzale Roma (il terminal dei mezzi gommati). Da Rialto a San Marco dovrebbero bastare altri dieci minuti
Chiaramente, consiglio di munirvi di una mappa della città, tuttavia, in mancanza, troverete numerose indicazioni del percorso da seguire su targhe e segnalazioni affisse ai muri delle case. 
Se, come me, amate lo shopping e le vetrine, potreste prendere laStrada Nuova” (Strada Nova) che, essendo la principale arteria pedonale della città, è anche quella che offre molti esercizi commerciali. Se invece volete immergervi subito nel contesto storico cittadino, inoltratevi  tra vicoli e calli che, passando dai Frari a San Polo, vi condurranno all’agognata prima meta.


Ed eccoci giunti a Rialto (sestiere di S. Polo), antico centro commerciale della Repubblica Veneziana. Oggi si presenta come un’affollata zona di negozi, con un mercato ortofrutticolo giornaliero e uno di pesce, ospitati sotto i porticati delle Fabbriche vecchie e Fabbriche nuove di Campo San Giacomo, nel quale si trova anche l’antico palazzo del Tribunale
Non fatevi mancare l’ingresso e relativa consumazione in una delle tante osterie (bacari), per degustare qualche stuzzichino tipico (cicchetto) e un bicchiere di vinello (ombra), un modo dilettevole per entrare in contatto con le abitudini locali. 
Naturalmente, punto forte della zona di Rialto è l’omonimo e rinomato ponte, il più antico dei quattro che attraversano in Canal Grande. Inizialmente, il ponte altro non era che un attraversamento di barche, che allora si chiamava “Ponte della moneta” per la sua vicinanza alla zecca, sostituito nel 1250 da una costruzione in legno e diventato poi in pietra nel 1591, realizzato da Antonio da Ponte
La struttura è costituita da due rampe inclinate, con negozi su entrambi i lati che portano ad una sezione centrale costituita dalla scalinata. Tutto il ponte è coperto da un porticato. Molte sono le botteghe di souvenir, ma abbondano anche le gioiellerie.
Resistendo alla tentazione di soffermarsi troppo su queste ultime e soprattutto di ammirare i vari palazzi, di sicuro interesse, che troverete dislocati ovunque, incamminiamoci verso Campo San Salvador e percorriamo le Mercerie (Marsarie) che conducono alla seconda meta. 
Le Mercerie sono l’arteria commerciale principale che si articola in varie calli dove il piano terreno di tutti gli edifici, da entrambi i lati, è occupato quasi esclusivamente da negozi, per lo più gioiellerie, vetrerie che espongono i famosi vetri soffiati di Murano, pelletterie, abbigliamento e calzature di marchi prestigiosi.


Di passo in passo, di vetrina in vetrina, finalmente si sbuca nella maestosa e strabiliante Piazza San Marco (unica a essere definita con questo nome, anziché “campo”), un ampio spazio racchiuso dalla Basilica di San Marco, da un lato, e da tre imponenti edifici colonnati, denominati Procuratie, su ognuno degli altri tre. 



Sono certa che, principalmente, sarete colpiti dall’imponenza e dallo stile particolare della Basilica di San Marco. Potrà sembrare strana la sua architettura simile a una moschea, con cupole e mosaici, tuttavia, sapendo che, per secoli, la Serenissima Repubblica ha intrattenuto scambi commerciali con l’oriente, se ne può comprendere il motivo.
Oltre ad ammirare i suoi ornamenti in marmo e i preziosi e numerosi mosaici, non dimenticate di prestare attenzione alla quadriglia di cavalli posti sull terrazzato, anche se in realtà si tratta di una copia di quelli custoditi, lontano dai potenziali danni degli agenti atmosferici, nel museo della stessa basilica.
Sembra che le sculture equine risalgano all'epoca romana e siano state importate da Costantinopoli nell'VIII secolo
L'interno della Basilica è sontuoso, ricco di dipinti, sculture e mosaici, in parte ricostruiti da Tiziano, Veronese e Tintoretto.
Non mancate di ammirare la Pala d’Oro; una grande tavola che riporta immagini sacre e decorata con oro, argento, smalti e pietre preziose, che funge da reliquiario per le spoglie di San Marco Evangelista e si trova sull’altare maggiore della Basilica.
Usciti dalla Basilica, se avete desiderio di ammirare il panorama dall’alto, dirigetevi al Campanile che, con i suoi quasi 99 metri di altezza (munito di ascensore), vi offrirà una vista mozzafiato.

Il Palazzo Ducale è un altro simbolo conosciutissimo di Venezia, caratteristico per la sua architettura bizantina che prevede una massiccia struttura rettangolare sorretta da un fitto ed esile colonnato intarsiato lungo tutto il suo perimetro. Anticamente ospitava gli appartamenti del Doge e della magistratura, oggi è la sede del Museo dell’Opera. La sua visita comporta anche l’ingresso nelle fastose stanze che erano dimora del Doge in cui sono conservati dipinti realizzati dai maggiori artisti locali del 500, tra cui Tiziano VecellioIacopo e Domenico Tintoretto e Paolo Veronese.


Degna di nota è senz'altro anche la Torre dell'Orologio (Tore del Reojo), situata in un palazzo in stile rinascimentale.
Partendo dal basso, vi è un un'apertura ad arco che consente il passaggio alle Mercerie, nominate sopra. Salendo, si trova il quadrante dell'orologio con le fasi lunari, una statua della Madonna seduta in trono, la statua del leone alato, simbolo di San Marco, per arrivare, infine, al terrazzino in cui sono situate due statue in bronzo, famose con il nome di “Mori” per il colore che hanno assunto nel tempo, che, al rintocco di ogni ora, si muovono per battere sulla campana, anch'essa in bronzo, situata tra di loro.

Ora il vostro tour si può considerare compiuto, ma, se vi resta ancora qualche minuto a disposizione, prima di tornare indietro e se le vostre finanze vi permettono una piccola follia (come quella di pagare oltre dieci euro per un caffè) perché non prendere posto all’esterno di uno dei più famosi e rinomati locali, a scelta tra il Caffè Quadri, il Florian e l’Avena e vi rilassate ascoltando musica suonata dal vivo, guardando i piccioni volteggiare nel cielo e planare sul suolo di una delle più belle piazze del Mondo? 
Respirate a fondo, godetevi la vista di questo splendido salotto nel quale la magnificenza della sua millenaria storia sembra rimasta intatta e imprimetela nella memoria affinché il suo ricordo vi permanga il più a lungo possibile. 




Ornella Nalon
I miei hobby sono: il giardinaggio, la buona cucina, il cinema e, naturalmente, la scrittura, che pratico con frequenza quotidiana. Scrivo con passione e trasporto e riesco a emozionarmi mentre lo faccio. La mia speranza è di trasmettere almeno un po’ di quella emozione a coloro che leggeranno le mie storie.
Quattro sentieri variopinti”, Arduino Sacco Editore
Oltre i Confini del Mondo”, 0111 Edizioni
Ad ali spiegate”, Edizioni Montag
Non tutto è come sembra”, da 0111 Edizioni.



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