Gli scrittori della porta accanto

Anteprima: Franco Filiberto racconta "Di nuvole, brugole e altri misteri", nell'intervista di Elena Genero Santoro


In anteprima, "Di nuvole, brugole e altri misteri" di Franco Filiberto, Youcanprint, una raccolta di racconti gialli ambientati nella provincia pisana.

DI NUVOLE, BRUGOLE E ALTRI MISTERI 
di Franco Filiberto
Youcanprint
Romanzo
ISBN 9788892601147
ebook 3,99€ Acquista 
cartaceo 10,90€ | Acquista


Quattro storie diverse fra loro, unite da un unico filo rosso, un filo antico come l’uomo: il crimine. Quattro modi di attraversare frammenti di vita di ballerine e di meccanici, di trans e di investigatori, di sicari e di hacker, di medici e di poliziotti, tutti assorti nelle loro vicende, protagonisti consapevoli o solo ignare comparse dell’eterna lotta fra il bene e il male. Ma non sempre il nero è completamente nero e il bianco veramente bianco.


L'autore racconta...


Sei un artista che è già stato con noi, ma per chi ancora non ti conoscesse, raccontaci qualcosa di te: chi è Franco Filiberto nella vita di tutti i giorni?
Un caro saluto a te e ai tuoi lettori. Come sai, vivo a Pisa e lavoro come pubblicitario nella mia agenzia. Nella vita di tutti i giorni, oltre al lavoro, che occupa una parte consistente del mio tempo, amo coltivare i miei hobbies (scusa per il plurale alla Renzo Arbore) che sono piuttosto numerosi e, ovviamente, scrivere, raccontare storie.
Sono convinto che per creare qualcosa di nuovo sia indispensabile immaginare e per accendere la fantasia servono scintille sempre nuove. Per questo amo molto osservare la gente e costruire situazioni e meccanismi inventati, partendo da persone vere o da fatti reali. Non ti nascondo che spesso mi siedo in un bar o in un ristorante e spio i comportamenti, le espressioni, i discorsi dei presenti. Quelli più a portata di voce, naturalmente.

Questo ovviamente non è il primo romanzo che pubblichi. Puoi fare un cenno alle tue precedenti pubblicazioni?
Il mio primo romanzo pubblicato è stato Le ali sulla pelle, un libro che mi ha dato e continua a darmi molte soddisfazioni. È stato premiato al Festival Internazionale Giallo Garda 2015 e al Holmes Hawards 2016 di Napoli e tuttora ricevo commenti molto lusinghieri dai lettori. Ho pubblicato vari racconti in antologie e raccolte. Fra i tanti mi piace ricordare “La madonna del fosso” che fa parte di un’antologia che porta il nome di “Effetto culinaria”, per la particolarità di raccogliere in un volume solo racconti gialli contenenti una ricetta di cucina.

Veniamo al libro, “Di nuvole, brugole e altri misteri”, una raccolta di quattro racconti. Com’è nata l’idea?
Avevo voglia di ambientare dei racconti nella mia città, Pisa, una città non molto grande ma piena di spunti interessanti non fosse altro per la sua posizione strategica, per la sua vocazione turistica e per la presenza di tre prestigiose università. Così mi sono messo a caccia di idee e, dopo aver trascorso molti pomeriggi fra bar e ristoranti a spiare la gente, le idee sono arrivate, con grande sollievo della mia linea e del mio fegato. Un luogo comune vuole che “in provincia” non accada mai nulla di interessante. Io, almeno nella fantasia, ho voluto affermare il contrario.

Si tratta di una raccolta di racconti gialli. Ci spieghi qual è il filo conduttore?

Il filo conduttore è il crimine o, per meglio dire, i vari aspetti del crimine. Così ho immaginato il delitto motivato dalla gelosia e dall’invidia e quello visto con gli occhi di chi uccide, quello avvenuto solo nel pensiero e quello, molto più comune, motivato dalla sete di danaro. Un piccolo esercizio di stile che mi ha divertito e, spero, diverta anche i lettori.

Qual è il target a cui ti rivolgi? Che tipo di lettori ambisci a conquistare?

Non amo rinchiudere in un archètipo predefinito i miei lettori, ambisco piuttosto ad averne sempre di nuovi, non importa se anziani o giovani, donne o uomini purché si divertano leggendo i miei scritti. Naturalmente gli amanti del “giallo” sono quelli che più facilmente acquistano e si affezionano ai miei libri.

Il libro spazia dalla mafia russa alla transessualità, dal Sud America alla provincia italiana. I tuoi protagonisti sono rappresentanti delle forze dell’ordine, killer mercenari e investigatori privati. Per scrivere questo libro hai dovuto svolgere delle ricerche?

Non so se si possano definire ricerche o solo richieste di informazioni quelle che ho fatto per scrivere questi racconti. Per farti capire meglio: ho ottenuto da un’amica argentina le informazioni che riguardano il primo racconto che si chiama appunto Tango e a lei devo la citazione “tu puoi abbandonare il tango ma il tango non abbandonerà mai te” oltre naturalmente ad altri suggerimenti indispensabili per descrivere il variegato mondo che, in Argentina, ruota intorno a questo ballo. Per la stesura di Messico e nuvole ho parlato con un ex hacker (per niente pentito e forse neanche tanto ex) che ora lavora per una grande azienda informatica. Naturalmente, non conosco personalmente nessun assassino professionista. Per il racconto intitolato Brugola ho semplicemente messo su carta quei sentimenti di disagio e sofferenza di coloro che, per un motivo o per l’altro, non riescono ad accettarsi, a convivere con la propria natura. L’ultimo racconto che si intitola E.R. ha avuto il suo input da un episodio avvenuto molti anni addietro che mi è tornato alla mente recentemente. Ero impegnato nel consueto zapping serale alla ricerca di qualcosa di accettabile da vedere, quando mi sono imbattuto in un programma televisivo a sfondo religioso. In questo programma c’era fra gli ospiti Paolo Brosio. Non ricordo esattamente il tema della discussione ma inaspettatamente mi è tornato alla mente un colloquio di lavoro al quale si presentò, presso la mia agenzia, in compagnia di sua madre, una donna che definire battagliera può suonare riduttivo. Da questo ricordo è nata l’agenzia investigativa Otto Rea. Il mio investigatore non ha alcuna somiglianza con Paolo Brosio ma la madre del mio racconto ha molte attinenze con quella del giornalista.

C’è qualche messaggio particolare che speri di comunicare attraverso questa raccolta di storie o in questo caso l’intrattenimento è sovrano? Sono dell’idea che ogni storia, lunga o breve semplice o complessa, allegra o triste, possa insegnare qualcosa a chi è capace di immedesimarsi nei personaggi, di calarsi senza preconcetti nella narrazione. Con questo libro sarei contento se riuscissi a far capire che l’amore può albergare nel cuore di ogni persona qualunque sia la sua estrazione sociale, il suo aspetto fisico, le sue tendenze sessuali.
Naturalmente se il libro riuscisse anche a far divertire il lettore, ne sarei felice.

A questo punto, di solito, faccio una domanda che riguarda il finale del libro, ma in questo caso abbiamo quattro racconti completamente slegati tra loro e autoconclusivi. Credi che alcuni personaggi – ne cito uno che ho amato particolarmente, l’investigatore Otto Rea con la sua incontenibile mamma – potranno vivere altre avventure e magari avere un romanzo tutto per loro?
Vedo che il mio investigatore ha suscitato simpatia anche in te e questo mi fa molto piacere. Al momento, non ho deciso se seguirlo ancora nelle sue avventurose indagini. Non ti nascondo che la cosa non mi dispiacerebbe affatto ma, come ho già detto altre volte, un personaggio, una volta creato, vive di vita propria, ha una sua volontà, quindi non rimane che chiederlo a lui. O, forse, meglio a sua madre.

Grazie per essere stato con noi, Franco. In bocca al lupo per i tuoi progetti futuri.
Grazie a te. È stato un piacere.

Elena Genero Santoro
Ama viaggiare e conoscere persone che vivono in altri Paesi. Lettrice feroce e onnivora, scrive da quando aveva quattordici anni.
Perché ne sono innamorata, Montag
L’occasione di una vita, ebook Lettere Animate
Un errore di gioventù, 0111 Edizioni
Gli Angeli del Bar di Fronte, 0111 Edizioni.
Il tesoro dentro, 0111 Edizioni.



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