"L'asilo nel bosco" di Emilio Manes, Tlon Edizioni, 2016. Un progetto in collaborazione con l'istituto comprensivo pubblico Amendola Guttuso.
Cari amici oggi vorrei parlarvi di un libro che “ama” i bambini. Non si tratta come di consueto per la mia rubrica di una favola, ma di un saggio, un libro rivolto a tutti i genitori che vorrebbero scegliere per i loro figli un percorso educativo diverso da quello della “scuola seduta”.
Un libro che racconta di quando gli stessi autori “Paolo e Giò erano alla ricerca di una scuola per la piccola Alma, la loro figlia maggiore” e abbiano incontrato Danilo, maestro fondatore dell'associazione Manes, e Sabina e “chiaccherando di vite passate e presenti vicino al mare” abbiano gettato le basi per un progetto e per l'omonimo libro “L'asilo nel bosco” Edizioni Tlon.
Un libro che racconta di quando gli stessi autori “Paolo e Giò erano alla ricerca di una scuola per la piccola Alma, la loro figlia maggiore” e abbiano incontrato Danilo, maestro fondatore dell'associazione Manes, e Sabina e “chiaccherando di vite passate e presenti vicino al mare” abbiano gettato le basi per un progetto e per l'omonimo libro “L'asilo nel bosco” Edizioni Tlon.
Gli autori hanno scoperto di avere un sogno comune, non un volo pindarico, ma un sogno animato da “leggerezza e concretezza” e alimentato da competenze pedagogiche che ciascuno di loro ha messo a disposizione.
L'asilo nel bosco è partito nel 2014 con una classe sperimentale e poi, in collaborazione con l'istituto comprensivo pubblico Amendola Guttuso, è divenuto, una solida realtà. E attraverso l'opera di divulgazione degli intenti e del valore dell'educazione all'aria aperta (soprattutto per i bambini da tre a sei anni), riceve continue conferme in altre parti d'Italia.
Da mamma e osservatrice dell'infanzia vi chiedo, cari lettori, come si può non apprezzare un tale progetto? Eppure pare che troppo spesso si perda la capacità di riconoscere le prerogative principali dell'infanzia e si vada alla ricerca di chissà quali soluzioni per i nostri bambini...
Affinché possiate cogliere l'essenza de “L'asilo nel bosco”, che tra l'altro ha trovato ampio favore presso l'Università di Roma Tre e diversi organismi internazionali che si occupano di infanzia, vi elencherò i suoi punti cardine:
Cari lettori voglio concludere la mia recensione citando una frase degli stessi autori: “La finalità principale dell'asilo nel bosco è che i bambini crescano felici”. E leggendola non ho potuto non ricordare due grandi studiosi e pedagogisti: Maria Montessori, che diceva “Una prova della correttezza del nostro agire educativo è la felicità del bambino”, e Rudolf Steiner, che ripeteva spesso “Il nostro obiettivo: elaborare una pedagogia che insegni ad apprendere, ad apprendere per tutta la vita dalla vita stessa”.
Quindi a volte occorre trovare il coraggio di cambiare per migliorare la propria vita, anche se il mondo va in un'altra direzione, perché il cambiamento parte da ciascuno di noi.
Complimenti agli autori per questo progetto al quale auguro di divenire una realtà consolidata per la nostra scuola.
L'asilo nel bosco è partito nel 2014 con una classe sperimentale e poi, in collaborazione con l'istituto comprensivo pubblico Amendola Guttuso, è divenuto, una solida realtà. E attraverso l'opera di divulgazione degli intenti e del valore dell'educazione all'aria aperta (soprattutto per i bambini da tre a sei anni), riceve continue conferme in altre parti d'Italia.
Da mamma e osservatrice dell'infanzia vi chiedo, cari lettori, come si può non apprezzare un tale progetto? Eppure pare che troppo spesso si perda la capacità di riconoscere le prerogative principali dell'infanzia e si vada alla ricerca di chissà quali soluzioni per i nostri bambini...
Il gioco e l'apprendimento attraverso l'esperienza diretta
Il gioco e l'apprendimento attraverso l'esperienza diretta sono gli strumenti di cui ciascun bambino dispone e coniugati con l'attività all'aria aperta e a stretto contatto con la maestra Madre Natura, si garantisce loro quanto di meglio esista per una crescita sana ed equilibrata.Affinché possiate cogliere l'essenza de “L'asilo nel bosco”, che tra l'altro ha trovato ampio favore presso l'Università di Roma Tre e diversi organismi internazionali che si occupano di infanzia, vi elencherò i suoi punti cardine:
- L'aula che più utilizziamo ha come soffitto il cielo.
- La relazione e il ruolo di facilitatore del maestro.
- L'importanza delle emozioni.
- Il gioco come veicolo didattico privilegiato.
- L'efficacia dell'esperienza diretta.
1. Avere come soffitto il cielo
Avere come soffitto il cielo vuol dire, a mio avviso, offrire ad un bambino “esploratore” la possibilità di vivere le stagioni e sentirsi parte del cambiamento. Avere il cielo sopra di sé vuol dire constatare in prima persona e, come inerme spettatore, le evoluzioni dell'ambiente che riguardano direttamente anche l'essere umano. Vuol dire, ad esempio, vivere l'autunno provando l'emozione di ascoltare il crepitio delle foglie secche sotto i propri piedi o vivere la primavera sintonizzando la propria gioia su di un fiore che silenzioso sboccia in un prato e sentirne il profumo. Insomma avere il cielo sopra di se vuol dire vivere esperienze sensoriali che per i nostri bambini sono fonte di grande arricchimento.Cari lettori voglio concludere la mia recensione citando una frase degli stessi autori: “La finalità principale dell'asilo nel bosco è che i bambini crescano felici”. E leggendola non ho potuto non ricordare due grandi studiosi e pedagogisti: Maria Montessori, che diceva “Una prova della correttezza del nostro agire educativo è la felicità del bambino”, e Rudolf Steiner, che ripeteva spesso “Il nostro obiettivo: elaborare una pedagogia che insegni ad apprendere, ad apprendere per tutta la vita dalla vita stessa”.
Quindi a volte occorre trovare il coraggio di cambiare per migliorare la propria vita, anche se il mondo va in un'altra direzione, perché il cambiamento parte da ciascuno di noi.
Complimenti agli autori per questo progetto al quale auguro di divenire una realtà consolidata per la nostra scuola.
Liliana Sghettini Dottore Commercialista. Appassionata lettrice, si avvicina alla scrittura con alcune pubblicazioni di racconti brevi e scritti epistolari. Impegnata nella scuola come rappresentante dei genitori, si interessa di pedagogia, didattica e psicologia. Scrive recensioni, racconti, poesie e favole in compagnia di sua figlia, fonte inesauribile di ispirazione oltre che compagna di lettura. |
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