[Girogirotondo] Narrativa per l'infanzia 6+: L'immigrazione spiegata ai bambini. Il viaggio di Amal, un racconto di Marco Rizzo, illustrazioni di Lelio Bonaccorso, BeccoGiallo, 2016. Non è mai troppo presto per raccontare il mondo ai nostri figli...
Una favola quanto mai attuale, delicata, come dovrebbero essere le parole rivolte ai bambini, vera, perché ai bambini non si raccontano bugie, nemmeno al fine di edulcorare una realtà che temiamo i nostri figli non possano capire, una realtà che spaventa anche noi, come la guerra, la fame, la disperazione. Non è mai troppo presto per raccontare il mondo ai nostri figli, basta trovare il modo giusto. E da sempre, il modo più appropriato è la favola.
Inizia così questo racconto. Quattro animali che si incontrano su una bagnarola, casuali compagni di viaggio, costretti nella stessa sorte.
Come succede tra gli umani, che spesso di umano hanno nulla, iniziano a discorrere, si conoscono raccontando le loro vite, cosa li ha portati fin lì, su quella barca, in cerca di un domani migliore.
Il sole splendeva alto, il mare sembrava tranquillo, e una gatta, un cane, una capretta e un falco si erano messi in viaggio su una vecchia barca. Insieme ai loro padroncini, fuggivano da uomini crudeli che avevano distrutto i loro paesi, nella speranza di trovare una vita migliore al di là del mare...
Inizia così questo racconto. Quattro animali che si incontrano su una bagnarola, casuali compagni di viaggio, costretti nella stessa sorte.
Come succede tra gli umani, che spesso di umano hanno nulla, iniziano a discorrere, si conoscono raccontando le loro vite, cosa li ha portati fin lì, su quella barca, in cerca di un domani migliore.
L'IMMIGRAZIONE SPIEGATA AI BAMBINI
di Marco Rizzo |
Amal, una gatta nera accoccolata tra le braccia di una bambina, arriva da un paese in cui la guerra si fa con spari e bombe, e non ha importanza chi le manda, quello che conta è che abbiano distrutto tutto, case e cucce.
Joe è un cane randagio, magro, secco, affezionato alla mano che lo nutre e lo accarezza, una ragazza che con lui si sente protetta. Scappa da un luogo oltre il deserto, dove uomini uccidono in nome di un Dio. Ma Joe sa che nessun Dio può essere tanto crudele. E allora sogna di vivere in una casa, con un giardino, dove non importa che tu sia uomo, donna o cane, dove non importa in cosa credi.C'è anche una capretta, senza nome. Viene da un luogo dove la guerra non c'è più, ma ha lasciato la fame. E lei, insieme al suo padrone, cercano un posto dove non ci sia più la povertà, per poter andare semplicemente al supermercato quando lo stomaco protesta.
Il falco Alquamar resta sempre sul braccio del suo addestratore. Ha un passato glorioso di gare d'abilità. Fino a quando, tra le montagne, sono arrivati dei "guerrieri" che hanno proibito persino la musica. Hanno distrutto tutto il bello. E chi vorrebbe continuare a vivere in un paese così? Nemmeno un animale..
Sulla barca, oltre ai tanti disperati, c'è un uomo, quello che la governa, che mangia sprezzante in faccia a chi languisce e chiede solo un pezzo di pane per sopravvivere alla traversata. Arriva anche un gabbiano, che pare essere "amico" di quell'uomo, dato che da lui si fa nutrire. Anche lui è cattivo e minaccia gli altri animali:
La terra è vicina, se volete arrivarci ed evitare un bagno tra le onde, datemi il vostro cibo.Ma le cose, almeno nelle favole dei bambini, poi volgono al meglio. Vi lascio, quindi, alla lettura di questo libro, dalle pagine spesse, le illustrazioni suggestive e la copertina rigida, per conoscere l'epilogo. Una lettura che ha molto da dire, non solo ai più piccoli...
Un grazie di cuore alla sensibilità degli autori, i bravissimi Marco Rizzo, giornalista e scrittore siciliano, e Lelio Bonaccorso, fumettista e illustratore, già collaboratori per altri lavori dedicati ai ragazzi, su Ilaria Alpi, Peppino Impastato, Che Guevara e Jan Karski.
Il racconto è indicato per bambini dai sette anni in su, ma alla mia bimba di sei è piaciuto moltissimo, stanca delle solite favole sentite tante volte, desiderosa di un libro che narrasse una storia vera.
Stefania Bergo Non ho mai avuto i piedi per terra e non sono mai stata cauta. Sono istintiva, impulsiva, passionale, testarda, sensibile. Scrivo libri, insegno, progetto ospedali e creo siti web. Mia figlia è tutto il mio mondo. Adoro viaggiare, ne ho bisogno. Potrei definirmi una zingara felice. Il mio secondo amore è l'Africa, quella che ho avuto la fortuna di conoscere e di cui racconto nel mio libro. Con la mia valigia gialla, 0111Edizioni. |
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