Dalla scienza all'arte, il pitto-scultore Vittorio Valente utilizza il silicone nelle sue opere, riproducendo cellule e tessuti biologici.
Se l’uomo non avesse scoperto la possibilità di lavorare il marmo forse non avremmo potuto avere le opere di Michelangelo, perché ogni scultore è legato al tipo di materiale che meglio esprime la sua creatività nel creare un’opera d’arte. Pensate allo scrittore e scultore ligneo Mauro Corona e all’intensità del legame con il legno che lui “plasma” in opere d’arte uniche nel suo genere.
Nei secoli i materiali utilizzati dagli artisti si sono susseguiti in linea con i tempi: il bronzo, il ferro, il marmo, il legno, fino alla plastica dei giorni nostri.
Negli anni ottanta vari scultori e pittori (pitto-scultori si definiscono alcuni) hanno cominciato a utilizzare i derivati petroliferi, trasformando materiali statici come il poliuretano o il silicone in opere d’arte.
La duttilità del silicone, ad esempio, ha contagiato il pitto-scultore Vittorio Valente fino a coinvolgerlo nella creazione di opere assolutamente singolari, soprattutto per il loro contenuto: il rapporto arte-scienza!
Negli anni ottanta vari scultori e pittori (pitto-scultori si definiscono alcuni) hanno cominciato a utilizzare i derivati petroliferi, trasformando materiali statici come il poliuretano o il silicone in opere d’arte.
La duttilità del silicone, ad esempio, ha contagiato il pitto-scultore Vittorio Valente fino a coinvolgerlo nella creazione di opere assolutamente singolari, soprattutto per il loro contenuto: il rapporto arte-scienza!
Dopo aver passato vari anni a osservare cellule e tessuti al microscopio, Valente viene catturato dalla possibilità di rappresentare il corpo non in forma esteriore ma internamente, tramite le sue cellule e i suoi tessuti.
Cellule che evolvono, mutano, vivono e che lo scultore rappresenta in tutti questi momenti, plasmando il silicone e arricchendolo con colori e pigmentazioni innovative.
La ripetizione delle forme nelle opere del maestro è una caratteristica cellulare dei tessuti biologici dai quali trae l’ispirazione. Dalle singole strutture semplici come i microscopici virus fino ad arrivare alle grosse cellule epiteliali, traspare il desiderio di rappresentare la scienza come arte.
Le sue opere scultorie sono realizzate su tela, da qui l’appellativo di pitto-scultore, ma anche in forma di scultura vera e propria.
La ripetizione delle forme nelle opere del maestro è una caratteristica cellulare dei tessuti biologici dai quali trae l’ispirazione. Dalle singole strutture semplici come i microscopici virus fino ad arrivare alle grosse cellule epiteliali, traspare il desiderio di rappresentare la scienza come arte.
Le sue opere scultorie sono realizzate su tela, da qui l’appellativo di pitto-scultore, ma anche in forma di scultura vera e propria.
La “percezione del corpo” è un aspetto importante nelle opere di Valente sia quella interiore sia, all’opposto, quella esteriore; ecco allora la rappresentazione interiore delle trame cellulari e l’esteriorità di “contenitori di corpi” raffigurata dalle sedie dove il corpo trova la sua posizione, sedie sempre fasciate di tessuti cellulari magistralmente ottenuti dal silicone con particolari foggiature e pigmentazioni.
Recentemente Valente ha fatto a Topolino, in occasione del suo ottantesimo compleanno, un omaggio creando opere che lo ritraggono su tessuti biologici, un po’ come un tatuaggio sull’epidermide, opere che sono state esposte presso lo spazio Espositivo Colombo Art Design in Via Sacchi a Torino.
Nel tempo, le opere di Valente hanno subito un’inevitabile evoluzione legata agli stati d’animo e alle vicende della sua vita, mantenendo sempre il medesimo soggetto: la vita nelle sue forme. In tutte le opere, si nota il ripetersi delle forme proprio come l’osservazione microscopica dei tessuti cellulari.
La tecnica scultoria di Vittorio Valente
durante la creazione di un’opera per un noto albergo della riviera ligure.
durante la creazione di un’opera per un noto albergo della riviera ligure.
Nicolò Maniscalco L'infinita quantità dei suoi hobbies li rende assolutamente non tutti elencabili, tra questi: l'Agility Dog, che pratica con i suoi amati Border Collie, e la lettura di libri e fumetti. Dopo anni d’indecisione, inizia a scrivere un po' per gioco un po’ per mettersi alla prova. Il Labirinto della Memoria, Zerounoundici Edizioni. Nucleo operativo A5, Selfpublished. |
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