Lotta di classe di Mario Fillioley, Minimun Fax, 2016. Un anno di insegnamento raccontato con sottile ironia, l'opera prima di un professore di scuola media che diverte e convince.
Anche i grandi scrittori leggono le opere prime; “Lotta di classe” è stato suggerito dal mio mito Diego De Silva e mi sembrava d'obbligo darci almeno un'occhiata.
Si tratta del diario romanzato di un anno di scuola a Terni di un giovane professore siciliano. Una trasferta che segna il passaggio da una scuola serale di periferia a una scuola media di piccole dimensioni situata in una cittadina dove più o meno tutti si conoscono e tutti sanno i fatti degli altri, ma senza l'arroganza e l'invadenza del vicinato pettegolo di cui era abituato.
Dopo aver letto con avidità questo libro non posso che farne una recensione positiva.
L'opera prima del giovane e talentuoso Mario Fillioley rappresenta, a mio parere, una prova superata a pieni voti, giusto per restare in tema scolastico. Le pagine scorrono veloci strappando non soltanto sorrisi ma, in alcuni casi, anche interessanti spunti per riflessioni a volte profonde.
L'opera prima del giovane e talentuoso Mario Fillioley rappresenta, a mio parere, una prova superata a pieni voti, giusto per restare in tema scolastico. Le pagine scorrono veloci strappando non soltanto sorrisi ma, in alcuni casi, anche interessanti spunti per riflessioni a volte profonde.
Fillioley racconta un anno del suo insegnamento, in maniera semiseria, tra il diario e il romanzo, tra ricordi personali ed eventi immaginati.
Ogni volta che viene a ricevimento un padre io mi stupisco di quanto il padre non c’entri niente coi figli, in pratica sono solo le madri che trasmettono il carattere e gli atteggiamenti, insomma alla fine non è vero che siamo tutti come i nostri genitori: siamo tutti come le nostre madri.
Libro breve, godibile, a tratti ilare, non scontato, scritto con arguzia e partecipazione. Divertente, acuto, interessante per essere un'opera prima.
Lotta di classe
Cosa vuol dire stare in classe ai tempi della "buona scuola", delle lavagne multimediali e degli iPhone sotto il banco?Mario Fillioley ci porta dentro le aule, tra i corridoi durante la ricreazione, nelle stanze dei professori, e ci regala un fantasmagorico diario di un anno di scuola - il suo primo da docente di ruolo - in un istituto distante novecento chilometri da dove ha vissuto fino a quarant'anni.
Da settembre a giugno si mescolano ricordi personali, la voglia di provare metodi nuovi, la paura di sbagliare e lo scetticismo verso chiunque pensi di avere in mano la soluzione su cosa voglia dire oggi educare. Ne viene fuori una commedia a metà tra Woody Alien, David Sedaris e Domenico Starnone, il cui protagonista è un professore sempre vicino ai ragazzi e alle loro storie, un impacciato detective in quella landa misteriosa e avvincente che è l'adolescenza. Ogni interrogazione, ogni gita, ogni circolare è il pretesto per una meravigliosa divagazione. Ogni lezione si trasforma in un racconto esilarante e talvolta malinconico su quello che infine è il senso profondo della scuola: diventare grandi insieme.
di Mario Fillioley | Minimun Fax | Biografia
ISBN 978-8875217495 | cartaceo 12,75€ | ebook 7,99€ Acquista
Beatrice Rurini Del 1969, sono appassionata di lettura e musica sin da piccola. Ho conseguito la maturità magistrale (senza insegnare), studiato pianoforte e violoncello. Lavoro come restauratrice d'arte. Sono sposata con prole e, soffrendo d'insonnia, mi appoggio alla lettura per evitare di stare con le mani in mano. |
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