Gli scrittori della porta accanto

[Libri] "Le parole, il cuore, le idee per fermare la violenza", racconti contro la violenza di genere: un progetto a cura delle 4writers

Le parole, il cuore, le idee per fermare la violenza

di AA VV
Meetale
Racconti Brevi
ebook 2,00€

"Le parole, il cuore, le idee per fermare la violenza" è un progetto nato delle autrici del volume «4 Petali Rossi, frammenti di storie spezzate» (Arianna Berna, Monica Coppola, Silvia Devitofrancesco e Loriana Lucciarini, le 4writers), l'antologia cartacea pubblicata da edizioni Arpeggio Libero a dicembre 2015, ha il pregio di aver realizzato il duplice scopo di un progetto letterario ma anche quello di un’opera concreta: le vendite infatti sostengono la «casa delle donne nella Marsica» del centro antiviolenza BeFree.
Dopo «4 Petali Rossi, frammenti di storie spezzate», abbiamo deciso di continuare l'opera di sensibilizzazione sul tema della violenza sulle donne creando questo nuovo progetto: «Le parole, il cuore, le idee per fermare la violenza».
Perché... parlarne aiuta a mantenere viva l’attenzione su questa tematica, per questo abbiamo scelto di proseguire su questa strada realizzando un concorso letterario, utile a aggiungere altre voci, altri racconti, altre storie…
"Le parole, il cuore, le idee per fermare la violenza" vuole sensibilizzare sul tema della violenza sulle donne e lo fa realizzando varie iniziative:
- il CONCORSO letterario omonimo, svoltosi su mEEtale nel 2016, che ha visto la partecipazione di 34 meetalers da tutta Italia: un modo per dar voce a storie di violenza e a farlo nel modo in cui questa community sa meglio fare: scrivere!
- la CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE SUI SOCIAL NETWORK (twitter, facebook, instagram...), che prevederà slogan a effetto per la trattazione del tema della violenza e del femminicidio, creato ad hoc per comunicare attraverso i social network: La campagna sarà avviata a metà 2017 grazie alla raccolta fondi e sarà supportata e diffusa nel web anche da mEEtale.

Per raccogliere i fondi necessari saranno messi in vendita alcuni gadget:
  • l'ebook, nato dal concorso, che conterrà i dieci racconti più belli e che sarà messo in vendita su mEEtale al costo simbolico di 2€, per raccogliere i fondi per la campagna;
  • le virtual card, ogni cartolina avrà il costo di 1 euro e contribuirà a finanziare la campagna;
  • il kit ebook + virtual card, per un sostegno maggiore ecco il kit completo al costo di 3€.

«Stai ferma.»
La gonna non voleva stare giù. Ho cominciato a piangere, a chiamare mamma, ma in quel posto nessuno mi poteva sentire. Dietro i campetti stavano scavando la nuova rete fognaria, c’erano lunghi tubi di cemento abbandonati dove i ragazzini giocavano alla guerra. La luce non arrivava.
Continuavo a implorarlo masticando i fili di lana. Perché mi stava spaventando così tanto? Mi muovevo a scatti e lui mi stringeva di più. Mi aveva legato le mani con un pezzo di fil di ferro in modo da farmi male. Non riuscivo a trattenere il dolore, il tubo di cemento dove mi aveva infilato era scuro, puzzava di topi, muffa, cantina. Mi stringeva accarezzandomi la testa.
«Pensavi forse che non ti avessi notata?»
Era come se mi abbracciasse, ma io avevo paura, volevo andare a casa, sentire la lagna di mia madre. Forse era uno scherzo. Lui non mi avrebbe mai fatto male. Era più grande, ma aveva la camicia da bravo ragazzo e le scarpe firmate. Ha preso il cellulare dalla tasca e ha mandato un messaggio. Non so quanto tempo sia passato, ma era bello stare nel suo abbraccio, nonostante avessi le mani legate. Poi ho sentito arrivare le macchine, si sono fermate vicine a noi. Ho tirato fuori un piede dal tubo, magari qualcuno mi avrebbe vista e l’incubo sarebbe finito. Ho sentito passi, tanti e voci maschili. Non erano i miei amici e neanche la polizia. Parlavano una lingua che pronunciava le parole come se le avessero impastate con il burro. Non capivo niente. Lui è andato via, mi ha dato un bacio sulla guancia prima di lasciarmi e ho guardato l’angolo della sua bocca allontanarsi. Agognavo quel bacio da tanto tempo, ma in quel momento mi sembrava tutto sbagliato. Dove erano le farfalle nello stomaco?
[...] Due mani mi hanno spalancato le gambe e ho cominciato a muovermi, a sentire dolore ovunque e alla fine è arrivato un altro schiaffo e un altro ancora. Quella sera il mio “no” è stato solo assorbito dalla nebbia che saliva nei campi. Ho sentito il treno passare. Era come se fosse passato sopra di me. Non potevo fare più niente.
Quella sera no.
Ero rimasta intrappolata nella tela del ragno che mi stava facendo a pezzi.
Mi hanno picchiato ancora e ancora mentre tutti affondavano dentro di me. L’ultimo ha schizzato la sua roba calda in faccia. Ha detto qualcosa nella sua lingua e poi mi hanno preso le caviglie e mi hanno strattonata verso il basso, ho sbattuto la testa a qualcosa di duro. La gonna era ridotta a un ombrello rovesciato, il sedere ha toccato la terra fredda. Mi hanno dato un calcio e sono finita sull’erba bassa bagnata. La macchina è andata via. Sono tutti andati via. Ho sentito un altro treno e una macchina sgommare.
La mia testa era vuota, non avvertivo il freddo anche se violenti spasmi mi stavano attraversando. Sarei morta lì. Poi lui è tornato, l’ho riconosciuto dall’odore, non riuscivo ad aprire gli occhi talmente erano gonfi.
«Sei così bella.»
[...] Sono passati quarant’anni. Non riesco più a pronunciare il suo nome.
Lascio la luce accesa anche di notte e quando piove sento l’odore di terra bagnata che mi fa sentire sporca dentro. È qualcosa che non riesco a cancellare.
da Quella sera no, di Samantha Terrasi

L'AUTORE


Il volume contiene i racconti e gli autori vincitori, selezionati dal concorso «Stop Violence 2016 / Le parole, il cuore, le idee per fermare la violenza» svoltosi su mEEtale e organizzato dalle 4Writers, le autrici del volume «4 Petali Rossi, frammenti di storie spezzate» (Arianna Berna, Monica Coppola, Loriana Lucciarini, Silvia Devitofrancesco).
I racconti che state per leggere sono quelli degli autori che hanno vinto il concorso. Troverete un amore sbagliato, la paura dell’aggressione, la violenza domestica, ma anche storie di rinascita e piene di luce. Perché tra la sofferenza e il pianto c’è sempre un germoglio di vita pronto a sbocciare per portare nuova consapevolezza.


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