Nella settimana della memoria, citazioni d'autore e poesie per non dimenticare le vittime dell’Olocausto. Mai. Nemmeno nei restanti giorni dell'anno.
Il 27 gennaio si celebra la Giornata della Memoria in tutto il mondo. Questa ricorrenza è stata istituita ufficialmente dalla risoluzione 60/7 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1º novembre 2005, durante la 42ª riunione plenaria, per ricordare l’orrore della Shoah, dell’ Olocausto. Si è scelta questa data perché proprio il 27 gennaio del 1945 le truppe dell’Armata Rossa abbatterono i cancelli di ingresso al campo di sterminio di Auschwiz, in Polonia.
Nella speranza che simili orrori non debbano mai più accadere, lasciamo parlare poeti e autori, per non dimenticare.
Nella speranza che simili orrori non debbano mai più accadere, lasciamo parlare poeti e autori, per non dimenticare.
Citazioni celebri
La vera arte della memoria è l’attenzione.
Samuel Johnson
Perdere il passato significa perdere il futuro.
Wang Shu
Dimenticanza è sciagura, mentre memoria è riscatto.
Anneliese Knoop-Graf
Era ancora troppo giovane per sapere che la memoria del cuore elimina i brutti ricordi e magnifica quelli belli, e che grazie a tale artificio riusciamo a tollerare il passato.
Gabriel Garcia Marquez
Se Dio esiste dovrà chiedermi scusa.
Scritta trovata su un muro di Auschwitz
Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre.
Primo Levi
Poesie
Da domani sarà triste, da domani.Ma oggi sarò contento,a che serve essere tristi, a che serve.Perché soffia un vento cattivo.Perché dovrei dolermi, oggi, del domani.Forse il domani è buono, forse il domani è chiaro.Forse domani splenderà ancora il sole.E non vi sarà ragione di tristezza.Da domani sarà triste, da domani.Ma oggi, oggi sarò contento,e ad ogni amaro giorno dirò,da domani, sarà triste,Oggi no.Poesia di un ragazzo trovata in un Ghetto nel 1941
La pauraDi nuovo l’orrore ha colpito il ghetto,un male crudele che ne scaccia ogni altro.La morte, demone folle, brandisce una gelida falceche decapita intorno le sue vittime.I cuori dei padri battono oggi di paurae le madri nascondono il viso nel grembo.La vipera del tifo strangola i bambinie preleva le sue decime dal branco.Oggi il mio sangue pulsa ancora,ma i miei compagni mi muoiono accanto.Piuttosto di vederli morirevorrei io stesso trovare la morte.Ma no, mio Dio, noi vogliamo vivere!Non vogliamo vuoti nelle nostre file.Il mondo è nostro e noi lo vogliamo migliore.Vogliamo fare qualcosa. E’ vietato morire!Eva Picková
Se questo è un uomoVoi che vivete sicuriNelle vostre tiepide case,voi che trovate tornando a seraIl cibo caldo e visi amici:Considerate se questo è un uomoChe lavora nel fangoChe non conosce paceChe lotta per un pezzo di paneChe muore per un sì o per un no.Considerate se questa è una donna,Senza capelli e senza nomeSenza più forza di ricordareVuoti gli occhi e freddo il gremboCome una rana d’inverno.Meditate che questo è stato:Vi comando queste parole.Scolpitele nel vostro cuoreStando in casa andando per via,Coricandovi alzandovi;Ripetetele ai vostri figli.O vi si sfaccia la casa,La malattia vi impedisca,I vostri nati torcano il viso da voi.Primo Levi
Un paio di scarpette rosseC’è un paio di scarpette rossenumero ventiquattroquasi nuove:sulla suola interna si vede ancora la marca di fabbrica‘Schulze Monaco’.C’è un paio di scarpette rossein cima a un mucchio di scarpette infantilia Buckenwalderano di un bambino di tre anni e mezzochi sa di che colore erano gli occhibruciati nei fornima il suo pianto lo possiamo immaginaresi sa come piangono i bambinianche i suoi piedini li possiamo immaginarescarpa numero ventiquattroper l’ eternitàperché i piedini dei bambini morti non crescono.C’è un paio di scarpette rossea Buckenwaldquasi nuoveperché i piedini dei bambini mortinon consumano le suole.
Joyce Lussu
Assenza fataleUn giorno Dio si assentò dalla Terraper trascorrere interminabili anni di vacanze…lasciando che il disordine degli eventi si manifestasse.Le nubi oscurarono la luce dei cuori… e si scatenò l’inferno.Campi di grano di spighe vuote inondati di sanguedi fiori morti… dai rigogliosi sprezzi e copiosi odi.Coglievan le bestie a piene mani le vite innocentitra sordi e ciechi… e indifferenti macere coscienze.Invano la Terra implorava pietà!ma fu… la catastrofe dei popoli e dei valori umani.Dio tornò e urlò alle genti… vergogna!Marchiando l’uomo a bestia per sempre… e pianse.Inondando la Terra da colpose lacrime per esser mancato…e tornò alla luce, pian piano… la pace in Terra e nei cuori.
Marco Spyry
Silvia Pattarini
Diplomata in ragioneria, ama scrivere racconti e componimenti poetici, alcuni dei quali compaiono in diverse antologie. Partecipa a concorsi letterari di poesia, prosa e premi letterari per narrativa edita.
Biglietto di terza classe, 0111Edizioni.
La mitica 500 blu, Lettere Animate.
|
Posta un commento
Ti siamo davvero riconoscenti per il tempo che ci hai dedicato. Se sei stato bene in nostra compagnia, perché non ci lasci un commento o ci offri un caffè? Grazie!