Il ponte delle Vivene, di Davide Dotto, Ciesse Edizioni, 2016. Storia e fantasy sapientemente combinate, in un romanzo in cui la figura femminile è la vera protagonista.
A Valchiusa, nel distretto di Rovereto, esiste un ponte a segnare un limite netto tra la realtà e la magia. Un ponte che si affaccia su un dirupo e collega un castello a una zona interdetta agli essere umani, oltre al quale non si vede nulla.
Quella è la regione della Vivena, essere benevolo o collerico, a seconda della stagione. Metà donna e metà spirito, sa elargire consigli, creare pozioni, esaudire desideri, ma anche incutere terrore e presagire malanni.
Sarebbe stato utile non mischiare le cose divine da quelle umane. Non era il caso di innescare una sfida che avrebbe potuto durare anche nelle generazioni future. Invece, nel lontano XIV secolo accadde proprio questo: Andreas, il proprietario del suddetto maniero, si lasciò sopraffare dall'immotivato amore che provava per la Vivena e volle oltrepassare il ponte per raggiungerla. L'incauto gesto gli costò la vita e anche la sua proprietà; da allora, la Vivena si impossessò della rocca e “da essa avrebbe governato le valli quale tenebrosa regina”.
Quella è la regione della Vivena, essere benevolo o collerico, a seconda della stagione. Metà donna e metà spirito, sa elargire consigli, creare pozioni, esaudire desideri, ma anche incutere terrore e presagire malanni.
Sarebbe stato utile non mischiare le cose divine da quelle umane. Non era il caso di innescare una sfida che avrebbe potuto durare anche nelle generazioni future. Invece, nel lontano XIV secolo accadde proprio questo: Andreas, il proprietario del suddetto maniero, si lasciò sopraffare dall'immotivato amore che provava per la Vivena e volle oltrepassare il ponte per raggiungerla. L'incauto gesto gli costò la vita e anche la sua proprietà; da allora, la Vivena si impossessò della rocca e “da essa avrebbe governato le valli quale tenebrosa regina”.
“Il ponte delle Vivene” comincia proprio con questa tormentata storia d'amore, nonché con una bellissima e dettagliata descrizione dei luoghi che ne fanno da sfondo.
E poi prosegue nei secoli, a raccontare avvenimenti storici, reali e inconfutabili, frammisti a quelli immaginari, conditi dal sapore misterioso della magia. Dunque, un fantasy storico, in cui, per l'appunto, storia e fantasia si fondono per creare un connubio teoricamente antitetico ma che funziona e affascina.
Altra importante protagonista del romanzo è la figura femminile. La donna è al centro di ogni focolare domestico, della vita di paese e della leggenda che lo accompagna.
È una donna quasi sempre vittima, quella che ci fa conoscere Davide Dotto, ma in fondo, anche questo è un dato storico. È vittima della persecuzione sino ad essere arsa sul rogo, ma anche del marito tiranno che la considera al pari di un oggetto di scarso valore. Salvo poi ottenere il suo totale riscatto vestendo i panni della Vivena. E sarà un mantello, il pegno d'amore lasciatole dall'invaghito Andreas, che si tramanda negli anni, a farla trasformare, dall'essere debole, indifeso e perseguito qual'è, a entità sovrannaturale di immensi poteri, pur preservando i sentimenti e le debolezze dell'essere femminile.
Un romanzo semplice e allo stesso complesso. Semplice poiché tratta la storia di un territorio limitato e di un esiguo numero di personaggi, se rapportato ai secoli toccati, ma complesso perché approfondisce il tutto con ricchezza di particolari, usando un linguaggio accurato, che prevede anche l'uso di frasari sofisticati e ricercate terminologie. Con questo, non vorrei indurre a pensare che lo stile di Dotto abbia alcunché di pretenzioso e che renda la lettura pesante, anzi, trovo che si adatti perfettamente alla storia narrata, impreziosendola del carattere ricco ed elegante che solitamente si incontra nella letteratura classica.
Il ponte delle Vivene
XIX secolo. Valchiusa è un paese sperduto della Valle del Chiese. Un antico castello incastonato nella roccia ne domina la piazza, mentre lo strapiombo sul retro è attraversato da un ponte di corda pencolante. Da secoli i montanari convivono con la Vivena, spirito ineffabile che ha membra e tratto di donna, memoria e destino della valle. Non sarà facile per Giuseppina, proveniente dalle campagne trevigiane, integrarsi in un mondo di cui non conosce le tradizioni. Sposata da anni con Oreste, sente la mancanza di un figlio che la leghi per sempre a luoghi così nuovi per lei. Non esiterà a incalzare la Vivena per ottenere la tanto agognata grazia. Imparerà a sue spese che, se la Vivena è capace di grandi slanci d’amore nei confronti della comunità cui dà protezione, non esiterà a pretendere, a tempo debito, il prezzo di quanto accordato.
di Davide Dotto | Ciesse Edizioni | Fantasy storico
ISBN 978-8866601777 | ebook 4,99€ | Cartaceo 12,75€
ISBN 978-8866601777 | ebook 4,99€ | Cartaceo 12,75€
Ornella Nalon I miei hobby sono: il giardinaggio, la buona cucina, il cinema e, naturalmente, la scrittura, che pratico con frequenza quotidiana. Scrivo con passione e trasporto e riesco a emozionarmi mentre lo faccio. La mia speranza è di trasmettere almeno un po’ di quella emozione a coloro che leggeranno le mie storie. “Quattro sentieri variopinti”, Arduino Sacco Editore “Oltre i Confini del Mondo”, 0111 Edizioni “Ad ali spiegate”, Edizioni Montag “Non tutto è come sembra”, da 0111 Edizioni. |
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