Gli scrittori della porta accanto

[Libri] "Intrigo italiano" di Carlo Lucarelli e "L'allenatore sul divano" di Corrado De Rosa, mini recensioni di Beatrice Rurini

[Mini Book Review]


Intrigo italiano, di Carlo Lucarelli, Einaudi, 2017. Un thriller psicologico ben delineato, il ritorno del commissario De Luca.

Il ritorno del commissario De Luca, dopo un incidente nel quale ha rischiato la vita, lo vede impegnato in una indagine sopra le righe.
Siamo nel periodo della guerra fredda, quando le spie si trovavano anche sotto il cuscino. In una Bologna innevata, a cavallo tra Natale e l'Epifania, il commissario (noto ora come l'ingegnere) si trova invischiato in un omicidio multiplo e deve dimostrare che si tratti di "fuoco amico". A farne le spese è una banda di suonatori da night che spacciano droga e informazioni.
Il finale lascia un po' l'amaro in bocca, soprattutto per la piega che prende la scoperta dell'omicida.
Un thriller psicologico dove i personaggi sono ben descritti e ben delineati. Anche i profili psicologici hanno una loro prerogativa, che accompagna la lettura sino alla fine.
Un Lucarelli più pacato, più introspettivo, che presta più attenzione al particolare psicologico. Nulla è scontato, nulla è scritto a caso. Ogni pezzo di storia si interseca perfettamente nella riuscita del romanzo.

Intrigo-italiano-Carlo-Lucarelli
Quando il commissario De Luca, appena richiamato in servizio dopo cinque anni di quarantena, si sveglia da un incidente quasi mortale, non gli occorre troppo tempo per mettere in fila le tante cose che non tornano. Da lunedì 21 dicembre 1953 a giovedì 7 gennaio 1954, con in mezzo Natale ed Epifania, mentre la città intirizzita dal gelo scopre le luci e le musiche del primo dolcissimo consumismo italiano, tra errori, depistaggi, colpi di scena il mosaico dell'indagine, scandita come un metronomo, si compone. E ciò che alla fine ha di fronte non piace affatto a De Luca. Per il ritorno del suo primo personaggio, amatissimo dai lettori, Lucarelli ha saputo evocare una Bologna che non avevamo mai visto così. E ha saputo tessere il più imprevedibile, misterioso romanzo, dove la verità profonda di un'epoca che non è mai interamente finita emerge nei sentimenti e nella lingua dei personaggi.

di Carlo Lucarelli | Einaudi | Thriller
ISBN 978-8806224370| cartaceo 14,45€ | ebook 9,99€


L'allenatore sul divano, di Corrado De Rosa, Edizioni Caracò, 2016. Una tragicommedia sul tifoso medio, tra stereotipi al maschile e ironia.

Dagli esordi alla filosofia, spiega come si comporti il tifoso medio, quello che ne ha da dire per tutti, a partire dall'arbitro. Quello che vorrebbe che il figlio nascesse "già imparato" e partisse in quarta ogni domenica vestito di tutto punto (gagliardetto incluso). Quello che non si fa scrupolo di passare per pedofilo pur di stare all'uscita di scuola per scambiare le figurine Panini e terminare la raccolta. Quello che vede la donna allo stadio come quella che ti spegne la tv durante l'azione più bella.
Una tragicommedia che non ha soluzione di continuità, ora che tra anticipi, posticipi, coppe e infrasettimanali, le partite sono più frequenti dei cambi di mutande. Uno spaccato di vita che analizza e seziona i momenti cruciali dello sportivo incallito.
Scorrevole e ironico, accomuna la maggior parte del mondo maschile, si legge di gusto e sarcasticamente si sorride.

L-allenatore-sul-divano-Corrado-De-Rosa
Il calcio è una passione che mina ogni certezza. Rinsalda le amicizie, distrugge relazioni e altre riesce a costruirne. Attorno alle partite ruota la settimana di lavoro del tifoso, il piano ferie, la crescita dei figli che vanno educati secondo rigide regole di pedagogia da stadio. «Un errore e si appassioneranno alla pallavolo o al tennis. Per sempre». L'allenatore sul divano racconta il calcio e le sue grandi metafore durante un anno di serie B, l'intreccio delle vicende di una città di provincia con i suoi eroi in calzoncini, la piccola psicopatologia quotidiana di tipi umani che incarnano modelli universali di tifoso, le sfide di periferia fra squadre orgogliosamente perdenti che insegnano come resistere alla vita. Ci vuole dedizione. È un attimo, e ti cresce appassionato di rugby. Poi faglielo capire che il terzo tempo a bere birra con gli avversari se hai vinto è divertente, ma se hai perso è un'ipocrisia buonista. Oppure che non ci si può fidare di uno sport in cui la palla rimbalza in modo imprevedibile. Crescere un figlio è un lavoro meraviglioso, appassionarlo al calcio un'opera mirabile. Ma insidiosa.

di Corrado De Rosa | Caracò Edizioni | Saggio umoristico
ISBN 978-8899904036 | cartaceo 10,40€ | ebook 6,99€

Beatrice-rurini

Beatrice Rurini
Del 1969, sono appassionata di lettura e musica sin da piccola. Ho conseguito la maturità magistrale (senza insegnare), studiato pianoforte e violoncello. Lavoro come restauratrice d'arte. Sono sposata con prole e, soffrendo d'insonnia, mi appoggio alla lettura per evitare di stare con le mani in mano.


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