Le avventure della Banana per le strade dell'America Latina, di Nicoletta Marinelli,2015. Il primo capitolo del racconto di un incredibile viaggio attraverso l'America Latina. A bordo di un van giallo.
253 pagine | ebook 4,99€Non posso credere che sia stato tutto così rapido e indolore. Prendere questa decisione ci è costato molte settimane, quasi quattro mesi di discussioni, dubbi, ripensamenti... ci siamo tormentati tra i sensi di colpa, d'impotenza, di giustizia, di tradimento, tutti i sensi e i nonsensi che vi vengono in mente.
Stavamo male ma non ci importava quanto la situazione ci facesse soffrire perché rinunciarci ci faceva ancora più male. E ora risulta che fosse così facile! Se lo avessimo saputo prima, se soprattutto avessimo saputo che Marina sentiva le stesse cose e stava nella stessa nostra situazione, non ci saremmo fatti tante paranoie!
Resta solo la questione economica da risolvere visto che l'associazione spagnola ha deciso di appoggiare la Cooperativa Banana con 1.500 euro dei quali abbiamo speso solamente una piccola parte al momento di cambiare il motore della Banana.
- Ovviamente i fondi del progetto restano a vostra disposizione - dice Marina prima ancora che possiamo formulare la domanda - e spero che possiate usarli per continuare il viaggio e passare da Panama alla Colombia come avevamo concordato.
- Beh, grazie! - diciamo - siamo davvero impressionati.
- Andiamo a mangiarci una pizza? - propone Marina.
Così come esistono molte maniere di amarsi ne esistono molte di separarsi. Un grazie e un abbraccio sanciscono la nostra scelta. Usciamo con l'anima in un’altra dimensione come si esce dalla sala di un cinema per il miglior film della stagione. All'angolo c'è un ristorante argentino che vende empanadas, delle specie di piadine ripiene. Sono le undici di mattina e nel locale non c'è nessuno. Una ragazza sta ancora pulendo il pavimento.
- Siamo venuti a festeggiare la nostra separazione! - le diciamo. Ci facciamo servire empanadas argentine e vino - E che cosa hai intensione di fare? - le chiedo.
- Prenderò una stanza in affitto qui a Puebla, ne ho già vista una molto carina. Starò qualche altro mese, magari andrò a San Cristobal de las Casas dove ci sono le mie amiche e poi me ne tornerò in Spagna. Spero che se ce ne sarà l'occasione continueremo a collaborare.
Rodará sta lasciando la sua sede storica in questo fabbricato abbandonato. In queste ultime settimane l'edificio è stato lentamente svuotato e questi stanzoni, pieni di oggetti che una volta sono stati parte di uno spettacolo, ora sono vuoti. Ma c'è ancora un mistero da risolvere: il tesoro non è ancora stato trovato! In questo momento Roberto vaga per il cortile insieme a due uomini panciuti, esperti di radioestesia, che cercano di ubicare il tesoro con un pendolo.
Questa è la scena surrealista che trovano Ana e La Negra al loro arrivo. Proprio ieri Ana, la ragazza argentina di Puerto Morelos, ci ha scritto una mail: "Ho lasciato la casa e il lavoro al ristorante. Sono pronta a unirmi al progetto Banana, e voi? Vi raggiungo a Puebla, c'è anche la mia amica La Negra che è venuta a trovarmi per tre mesi. Vi voglio bene, forza compagni!!".
Proprio non ci aspettavamo di trovarcele già davanti nell'aprire la porta. Le accogliamo con molta allegria e, nella cucina semi vuota, ci beviamo un mate per raccontarci le ultime vicissitudini. Hanno passato qualche settimana insieme nei Caraibi e ci raccontano degli incontri fatti là. Poi hanno deciso di avvicinarsi a noi, come sempre in autostop, e si sono imbattute in un camionista che faceva esattamente la tratta fino a Puebla così sono arrivate in meno di un giorno! Insieme le due ragazze sono una forza della natura, hanno una allegria capace di contagiare tutti.
Noi diamo loro la notizia:
- Stamattina Marina è uscita dalla Cooperativa Banana.
Le ragazze si guardano complici, esplodono in un sorriso, poi in una risata. È un’ottima notizia anche per loro.
Lo stesso pomeriggio in cui Marina ritira le sue cose dal furgone Ana occupa quello che era il suo spazio. Assisto alla scena con un misto di ottimismo e sorpresa. E' costata fatica ma credo che, ancora una volta, le cose siano andate nel migliore dei modi. Sento che questo è un nuovo inizio, che a volte è più onesto fermarsi e ricominciare da capo. La Cooperativa Banana accoglie Ana e La Negra per condividere un pezzo incalcolabile di questa avventura. Siamo partiti in tre, ora saremo quattro. Ringraziamo Roberto per la sua ospitalità, per averci dato casa e aiuto per tutto questo tempo. Ringraziamo El Gato, un ragazzo speciale, augurandoci in silenzio che Marina non lo strapazzi troppo. E finalmente La Banana può lasciare definitivamente Puebla dove quella che doveva essere la sosta di una notte si è trasformata in un capitolo di 3 mesi. Tutto accade con un tempismo, una sincronia impressionante, sembra il frutto di un disegno superiore. Si mescolano le carte e si apre una nuova mano, tutta da giocare. Come sempre, rilanciamo!
Stavamo male ma non ci importava quanto la situazione ci facesse soffrire perché rinunciarci ci faceva ancora più male. E ora risulta che fosse così facile! Se lo avessimo saputo prima, se soprattutto avessimo saputo che Marina sentiva le stesse cose e stava nella stessa nostra situazione, non ci saremmo fatti tante paranoie!
Resta solo la questione economica da risolvere visto che l'associazione spagnola ha deciso di appoggiare la Cooperativa Banana con 1.500 euro dei quali abbiamo speso solamente una piccola parte al momento di cambiare il motore della Banana.
- Ovviamente i fondi del progetto restano a vostra disposizione - dice Marina prima ancora che possiamo formulare la domanda - e spero che possiate usarli per continuare il viaggio e passare da Panama alla Colombia come avevamo concordato.
- Beh, grazie! - diciamo - siamo davvero impressionati.
- Andiamo a mangiarci una pizza? - propone Marina.
Così come esistono molte maniere di amarsi ne esistono molte di separarsi. Un grazie e un abbraccio sanciscono la nostra scelta. Usciamo con l'anima in un’altra dimensione come si esce dalla sala di un cinema per il miglior film della stagione. All'angolo c'è un ristorante argentino che vende empanadas, delle specie di piadine ripiene. Sono le undici di mattina e nel locale non c'è nessuno. Una ragazza sta ancora pulendo il pavimento.
- Siamo venuti a festeggiare la nostra separazione! - le diciamo. Ci facciamo servire empanadas argentine e vino - E che cosa hai intensione di fare? - le chiedo.
- Prenderò una stanza in affitto qui a Puebla, ne ho già vista una molto carina. Starò qualche altro mese, magari andrò a San Cristobal de las Casas dove ci sono le mie amiche e poi me ne tornerò in Spagna. Spero che se ce ne sarà l'occasione continueremo a collaborare.
Rodará sta lasciando la sua sede storica in questo fabbricato abbandonato. In queste ultime settimane l'edificio è stato lentamente svuotato e questi stanzoni, pieni di oggetti che una volta sono stati parte di uno spettacolo, ora sono vuoti. Ma c'è ancora un mistero da risolvere: il tesoro non è ancora stato trovato! In questo momento Roberto vaga per il cortile insieme a due uomini panciuti, esperti di radioestesia, che cercano di ubicare il tesoro con un pendolo.
Questa è la scena surrealista che trovano Ana e La Negra al loro arrivo. Proprio ieri Ana, la ragazza argentina di Puerto Morelos, ci ha scritto una mail: "Ho lasciato la casa e il lavoro al ristorante. Sono pronta a unirmi al progetto Banana, e voi? Vi raggiungo a Puebla, c'è anche la mia amica La Negra che è venuta a trovarmi per tre mesi. Vi voglio bene, forza compagni!!".
Proprio non ci aspettavamo di trovarcele già davanti nell'aprire la porta. Le accogliamo con molta allegria e, nella cucina semi vuota, ci beviamo un mate per raccontarci le ultime vicissitudini. Hanno passato qualche settimana insieme nei Caraibi e ci raccontano degli incontri fatti là. Poi hanno deciso di avvicinarsi a noi, come sempre in autostop, e si sono imbattute in un camionista che faceva esattamente la tratta fino a Puebla così sono arrivate in meno di un giorno! Insieme le due ragazze sono una forza della natura, hanno una allegria capace di contagiare tutti.
Noi diamo loro la notizia:
- Stamattina Marina è uscita dalla Cooperativa Banana.
Le ragazze si guardano complici, esplodono in un sorriso, poi in una risata. È un’ottima notizia anche per loro.
Lo stesso pomeriggio in cui Marina ritira le sue cose dal furgone Ana occupa quello che era il suo spazio. Assisto alla scena con un misto di ottimismo e sorpresa. E' costata fatica ma credo che, ancora una volta, le cose siano andate nel migliore dei modi. Sento che questo è un nuovo inizio, che a volte è più onesto fermarsi e ricominciare da capo. La Cooperativa Banana accoglie Ana e La Negra per condividere un pezzo incalcolabile di questa avventura. Siamo partiti in tre, ora saremo quattro. Ringraziamo Roberto per la sua ospitalità, per averci dato casa e aiuto per tutto questo tempo. Ringraziamo El Gato, un ragazzo speciale, augurandoci in silenzio che Marina non lo strapazzi troppo. E finalmente La Banana può lasciare definitivamente Puebla dove quella che doveva essere la sosta di una notte si è trasformata in un capitolo di 3 mesi. Tutto accade con un tempismo, una sincronia impressionante, sembra il frutto di un disegno superiore. Si mescolano le carte e si apre una nuova mano, tutta da giocare. Come sempre, rilanciamo!
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Quarta di copertina
"Le avventure della Banana per le strade dell'America Latina" di Nicoletta Marinelli.
Fate le valigie perché quella che vi aspetta è una vera avventura. E' la storia di un viaggio lungo come mezzo mondo: dal Messico all'Argentina.Vi chiederete: cosa potrà mai fare un furgone in giro per l'America Latina? Sarà un viaggio da avventurieri strampalati dell'ultima ora? Vi garantisco che un furgone può ricamare un sogno. La mappa del viaggio della Banana, a ben vederla, sembra una tela su cui una mano sapiente ha cucito dei ghirigori matti e attorcigliati. 'Le mappe mi piacciono, e mi spaventano', racconta ad un certo punto Nicoletta. Eppure, forse senza accorgersene, in questa sua piccola grande opera vi svelerà i segreti di un ricamo tanto operoso.
Questo libro racconta di magie e vulcani, di nasi rossi e surfisti, nuvole e cicale. Di addii, e di arrivederci. Ci sono persino delle ricette: di cucina, di bellezza e persino per imparare a costruire un collettore solare, per non farsi mancare nulla. Non parliamo poi della miriade di amici che Nico e Massi hanno conosciuto in giro per il mondo, e che conoscerete a breve. Vi smarrirete come neanche in un romanzo russo, ne perderete il conto. Non importa. Il filo ricamato del viaggio della Banana vi porterà a conoscere le loro mille famiglie, e a lasciarle lungo il percorso senza perderle mai. Si fanno delle scelte, nella vita. Lasciarsi alle spalle l'Italia, i parenti, gli amici, è una scelta coraggiosa. La solitudine è forse lo scotto da pagare, ma quel che insegna il mondo è impagabile. Naturalmente in questo libro non c'è solo spensieratezza, ma ci sono anche delle riflessioni coraggiose sull'essere donna, e l'essere madre.
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