Sulla strada giusta, di Francesco Grandis, Rizzoli, 2017 (seconda edizione). Un percorso che conduce lontano, conta tempo e macina chilometri. Un viaggio di conoscenza, un cammino in giro per il mondo.
Fermarsi a prendere fiato, guardarsi allo specchio. Scegliere se continuare a guardare o imparare a vedere. Ci vuole coraggio per riconoscere ciò che abbiamo davanti agli occhi, accettare quello che siamo divenuti, spinti da un presente che volge al futuro attraverso direzioni che forse non avremmo voluto prendere. Quelle che sono nate scelte e maturate in obblighi.
Perché la vita è così, corre rapida senza arrestare mai. Travolge e lascia in balia di correnti appena percettibili ma costanti, che portano al largo, lasciandoci senza appigli o stretti in una tela dalla quale sembra impossibile districarsi.
Nulla però è impossibile. Solo la morte è ineluttabile. Per comprenderlo è necessario fermarsi. Un punto. Stop. E ripartire.
Questa era la vera libertà. Non mi sentivo più colpevole delle mie scelte, né verso gli altri né verso me stesso. Avevo zittito tutte le voci che da sempre avevano parlato nella mia testa. Erano solo rumore: le aspettative, le paure e le opinioni altrui, i sensi di colpa, i dubbi, i progetti, le promesse… solo rumore.
La storia che Francesco Grandis racconta è un percorso che conduce lontano, conta tempo e macina chilometri. Un viaggio di conoscenza: luoghi e persone che hanno poco in comune con l’uomo che era fino ad allora, ma sono doni preziosi pronti a essere offerti all’uomo che passo dopo passo diventerà.
Un cammino in giro per il mondo, negli angoli di una Natura incontaminata e splendida nel suo essere ancora primordiale. Lacrime e sorrisi di gente che possiede poco ma dona molto. Zaino in spalla, poche aspettative e sincera accoglienza per tutto quello che l’animo è in grado di ricevere.
Una compagna tra tutti diventerà amica e preziosa consigliera: la solitudine. Quella voce che sussurra pace e silenzio. Un silenzio pieno e carico di affetti. Una pace fresca come brezza sulla pelle, morbida come l’abbraccio di un bambino.
Era un deserto in cui raccogliermi e cercarmi, senza la paura della solitudine, senza gli stimoli e la distrazione della vera compagnia.
Francesco Grandis ha viaggiato per i cinque continenti in lungo e in largo, esplorando i territori più remoti, fino a trovare la forza e l’umiltà di spingersi alla scoperta di quello che più di ogni altro l’essere umano teme. Se stesso.
Gli occhi si sono aperti e hanno visto, il cuore si è schiuso e ha ascoltato, la mente, libera, è tornata fertile.
Non tutti possiamo viaggiare alla scoperta del mondo, ma ciò non preclude la scelta di compiere il viaggio più bello.
Amo la vita. La amo alla follia. La amo quando è bella, perché mi rende felice. La amo quando è brutta, perché mi rende forte.
Sulla strada giusta
Da una scogliera a picco sul Mar Glaciale Artico, un uomo respira finalmente la libertà. Intorno ha solo il silenzio e davanti l'orizzonte infinito e limpido.
Appena qualche mese prima non l'avrebbe mai creduto possibile.
Aveva trentun anni e un lavoro stabile: il sogno di molti, ma non il suo. Così un giorno ha detto basta e si è messo in cammino su sentieri sconosciuti, per cercare una risposta ai confini del mondo, senza ancora sapere se quello alla vita di prima sarebbe stato un arrivederci o un addio.
Dal Sudamerica a Budapest, dall'India alla Scandinavia, tra paesaggi mozzafiato e momenti di intima condivisione, Francesco vive esperienze inattese che gli mostrano chi è davvero, un giorno dopo l'altro.
Lontano da casa o tra la propria gente, l'importante è mettersi in gioco. Un "urlo nel silenzio" per svegliarci dal torpore della routine e ricordarci che se non insegui la felicità non avrai chance di trovarla.
di Francesco Grandis | Rizzoli | Narrativa di viaggio, non-fiction
ISBN 978-8817093583 | cartaceo 15,30€ | ebook 9,90€
Francesca Gnemmi |
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